Viaggio studio in Canada: come funziona davvero il sistema scolastico
Se stai pensando a un viaggio studio in Canada, il primo consiglio che ti darei – da ex studente che si è trovato spaesato davanti a un sistema nuovo – è: prenditi del tempo per capire come funzionano le scuole laggiù. Non è solo una questione di “quale scuola scegliere”: il sistema è diverso, la mentalità pure, e sapere un po’ cosa ti aspetta può fare la differenza tra un’esperienza stressante e una soddisfacente.
Cominciamo dall’inizio: che scuola mi trovo davanti?
Nel concreto, in Canada ogni provincia (tipo regioni da noi, ma con più autonomia) gestisce la scuola a modo suo. Le differenze non sono enormi, ma ci sono. In generale, però, il percorso scolastico si divide così:
Ordine di scuola | Età | Gradi | Note |
---|---|---|---|
Scuola primaria (Elementary School) | 6-11 anni | Gradi 1-6 (fino a 8 in alcune zone) |
|
Scuola superiore (High School) | 12-18 anni | Gradi 7-12 (a volte 9-12) |
|
Università e college | 18+ | Dopo la high school | Proseguimento degli studi |
Se punti al viaggio studio, quasi sicuramente finirai in high school, per alcuni mesi o un anno intero. Sì, puoi andare anche dopo, magari per il college, ma la maggior parte dei ragazzi e ragazze italiani va durante le superiori.
Canada vs Italia: le differenze che davvero contano
1. Puoi scegliere (davvero!) cosa studiare
Sembra banale, ma non lo è. In Italia scegli liceo, tecnico o professionale e per 5 anni il percorso è scritto. In Canada, già alle superiori, hai molta più libertà: oltre alle classiche materie “obbligatorie”, ci sono un sacco di corsi opzionali, che puoi cambiare lungo la strada. Tipo arte digitale, psicologia, cucina, robotica… Se hai già qualche idea su cosa vuoi fare “da grande”, puoi personalizzare il percorso. Se invece sei indeciso, attenzione: troppa scelta può confondere.
2. Un altro calendario, altri ritmi
L’anno scolastico inizia a settembre e finisce a giugno, a volte suddiviso in semestri (due metà dell’anno con materie diverse), a volte in trimestri. Nessuna chiusura lunga a fine gennaio come in Italia e attenzione alle vacanze: dovrai adattarti a nuove tempistiche, anche per quanto riguarda le pause estive e le “spring break”.
3. Valutazioni: non solo esami
Dimentica le interrogazioni improvvise e le gare a chi prende più “dieci”. Il voto finale spesso nasce dalla media fra test scritti, progetti, compiti costanti, e di solito viene espresso in percentuale. Se vuoi il diploma canadese, serve accumulare crediti: ogni corso ne dà un tot, e a fine percorso devi raggiungere il numero richiesto. Se resti pochi mesi non avrai il diploma, ma il report dei tuoi corsi può comunque essere utile per la scuola italiana. Però attenzione: serve muoversi per tempo con la scuola qui e quella in Italia se vuoi la convalida, perché la burocrazia non perdona.
4. Inglese? Sì, ma non solo
Fuori dal Québec, quasi tutto è in inglese. Può sembrare ovvio, meno lo è in classe: la prima settimana potresti sentirti spaesato, faticare a seguire le lezioni, magari avere paura di parlare per non fare errori. Succede a tutti. In Québec si studia in francese, ma spesso ci sono corsi in inglese. È normale metterci un po’ per abituarsi: non demoralizzarti se i primi giorni ti senti “fuori posto”.
Cosa c’è da sapere PRIMA di partire (senza giri di parole)
- Visto e documenti: Se il soggiorno dura più di sei mesi serve un visto studentesco, il famoso study permit. Non si ottiene in tre giorni, quindi è importante partire con largo anticipo e sapere bene quali carte preparare (ci sono anche domande sulle risorse economiche della famiglia e motivazioni).
- Dove vivrai: La formula più comune è stare in una famiglia ospitante (homestay). Può essere bellissimo (scopri tradizioni, cultura locale, migliori l’inglese “vero”)… ma serve fortuna, e un’agenzia affidabile che ti segua anche dopo l’arrivo. Se la famiglia non va, parlarne subito e senza vergogna è fondamentale: non sei costretto/a a “far andare bene” qualsiasi cosa.
- Quanto costa: Non facciamo finta che sia economico: tra tasse scolastiche, viaggi, assicurazioni, abbonamenti mezzi e uscite con i nuovi amici, la spesa può diventare alta. E non è detto che le borse di studio siano facili da ottenere. Prima di partire, fai bene i conti.
- Riconoscimento studi: Non tutti i corsi o voti presi in Canada tornano “indietro” automaticamente in Italia. Normale capirci poco, la burocrazia è tosta anche per chi vive di scuola. Il nostro consiglio è parlarne con la tua scuola prima di partire, o scriverci per esperienze simili a cui ispirarsi.
Le esperienze di chi c’è già stato (con gli errori veri)
Ci sono studenti che arrivano convinti che basta impegnarsi per tornare con la media alta e amici da ogni parte del mondo, e poi scoprono che fare amicizia non è immediato, che i ritmi sono diversi, che serve coraggio per parlare in classe e adattarsi a insegnanti più informali ma anche più “esigenti” sulla partecipazione.
Alcuni vanno in crisi quando, tornando, scoprono che la scuola italiana non sa come riconoscere i crediti. Altri si stressano perché si aspettano di cambiare “vita” fin dal giorno uno, e invece i primi giorni sembrano eterni. Non sei solo/a se ti succede e, soprattutto, non è colpa tua.
Alcuni consigli pragmatici (sì, me li sarei voluti sentire dire anch’io…)
- Prendi appunti sulle materie che frequenti e sulle valutazioni: servirà per il riconoscimento a casa.
- Se la famiglia ospitante non fa per te, chiedi aiuto. Meglio affrontare il disagio subito che accumulare malessere.
- No panic se non fai subito amicizia: nei primi giorni è normale sentirsi esclusi. Trovare un club studentesco (ce ne sono per tutti i gusti) è spesso la chiave.
- Non puntare tutto sugli “open day” delle agenzie: meglio parlare con chi ci è già passato (Studey nasce proprio da chi ci è passato).
- Tieni conto del clima: in alcune zone fa veramente freddo. Sembra una banalità, ma per chi arriva dall’Italia non lo è.
Canada: per chi, e per chi forse no
Scegliere il Canada va bene se ti incuriosisce un sistema meno rigido, vuoi migliorare l’inglese e non ti spaventa l’idea di stare parecchio lontano da casa. Se invece temi il gelo, non ami sperimentare in cucina, o vuoi a tutti i costi corsi in italiano, ci sono alternative meno “stravolgenti”.
Non c’è una ricetta perfetta, e soprattutto non esiste il “posto giusto per tutti”. Più capisci cosa cerchi, più facile sarà scegliere bene.
Se hai domande vere (su permesso, tempistiche, costi, burocrazia, scelta dell’alloggio o, semplicemente, vuoi scambiare quattro chiacchiere con qualcuno che ci è già passato), puoi sempre scriverci. Non sempre abbiamo la soluzione pronta, ma ascoltare e confrontarsi è il primo passo per vivere al meglio questa esperienza.
Studey è qui non per prometterti una strada in discesa, ma per accompagnarti nei momenti belli e in quelli complicati — quelli di cui di solito non si parla abbastanza. Ti serve solo capire che nessuno è partito pronto: tutti hanno avuto paura, tutti hanno avuto giorni storti, tutti sono poi tornati con qualche storia da raccontare.
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