Viaggio studio per studenti di scienze della formazione secondaria: cosa devi davvero sapere prima di partire
Lo diciamo subito senza giri di parole: studiare all’estero è un’esperienza che ti cambia. Soprattutto se hai scelto un percorso in scienze della formazione secondaria, confrontarsi con studenti, docenti e sistemi educativi diversi può essere incredibilmente arricchente… ma ci sono parecchie cose da sapere prima di lanciarsi. Se stai cercando la tipica guida patinata che promette tutto facile e nessun intoppo, forse questo articolo non fa per te. Se invece vuoi capire davvero a cosa potresti andare incontro (nel bene e nel male), allora parliamone.
Perché (e per chi) può essere una buona idea
Mettersi in gioco fuori dall’Italia, che sia per un semestre, un corso estivo o anche solo uno scambio breve, significa vedere da vicino come funziona la scuola secondaria in altri paesi – tipo UK, Irlanda, Olanda, USA, Canada… Ogni meta ti espone a metodi didattici diversi, nuove tecnologie, una relazione docente-studente magari più “easy”. Tutto stimolante, certo, ma qui scatta il primo punto: non tutto il valore si traduce in carta bollata. Un’esperienza di poche settimane difficilmente ti garantirà riconoscimenti automatici o vantaggi nella carriera da insegnante in Italia. Serve capire bene gli obiettivi e programmarla nel modo giusto.
Le domande da farti prima di prenotare un biglietto (o anche solo sognare)
Ecco alcune delle domande che, onestamente, dovresti porti già ora – al di là dell’entusiasmo iniziale.
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Ho il livello di lingua che serve?
Spoiler: spesso serve un inglese almeno “solido” (B2 o su di lì). In alcuni casi ci può essere un corso preparatorio, ma partire “sperando che vada bene” di solito non funziona. Le università vogliono un certificato, le candidature hanno delle scadenze precise, e le application non si compilano da sole. -
Che tipo di corso/progetto sto cercando? E quanto dura?
Meglio semestre in scambio? Summer school veloce? Tirocinio/placement in una scuola locale? Dipende da cosa vuoi portarti a casa – sia come esperienza che come crediti riconosciuti. Occhio: le esperienze estive sono intense, ma riconosciute in modo molto diverso rispetto ad un exchange con veri e propri esami universitari. -
Quanto mi costerà davvero?
Per essere chiari: tra tasse, viaggio, visto (in UK soprattutto), alloggio, cibo, tutto può salire rapidamente. Oggi ci sono borse di studio, ma non sono infinite né facili da prendere. Ti conviene pianificare un budget dettagliato (e, fidati, meglio un po’ più alto che ottimista). -
Ce la farò a stare lontano da casa/vita/scuola italiana?
A primo impatto, sembra romantico vivere tra nuovi amici e stimoli. In pratica però mancano i pranzi di nonna alle 13, sparisce il dialetto, e magari la nostalgia ti prende nei momenti peggiori. È normale, ma non va sottovalutato: costa fatica farsi nuovi amici, adattarsi a lezioni spesso molto più pratiche e “dirette”, soprattutto quando hai giornate no.
Casi veri: errori, svolte e piccoli consigli
Perché fidarti solo di “esperti” quando i veri consigli arrivano da chi ci è passato? Ecco due storie.
- Giulia ha passato un semestre in UK super motivata. Le lezioni? Interessanti e finalmente diverse. Purtroppo però ha scoperto solo tardi che molti suoi esami non erano riconosciuti una volta tornata in Italia. “Sarei dovuta andare prima in segreteria, ma pensavo fosse tutto automatico…”. La lezione: informarsi SEMPRE (e meglio due volte) sull’equipollenza degli esami o crediti con la propria università italiana.
- Luca invece ha puntato più corto: summer school olandese sulle nuove didattiche. Dura appena un mese, però è super pratica. Non gli ha portato CFU, ma quando ha chiesto un tirocinio Erasmus, l’esperienza l’ha aiutato parecchio sul piano del CV.
Quali alternative ci sono? E se cambiasse tutto all’ultimo?
Non è detto che tu debba partire a ogni costo. Magari ci sono motivi economici, familiari o semplicemente “non è il momento”. Nessun dramma! Esistono possibilità concrete anche solo rimanendo in Italia:
- Stage (veri) in scuole internazionali o progetti Erasmus in partnership con atenei stranieri;
- Corsi di formazione online, molti ormai riconosciuti nel piano degli studi italiani;
- Scambi brevi tra atenei, anche nell’ambito di progetti europei: cerca tra le collaborazioni previste dal tuo corso o fai un salto in segreteria studenti… spesso hanno info che non si trovano online!
Domande che riceviamo spesso
Devo essere già bravissimo in inglese?
Non serve strafare, ma una base solida sì. In molti corsi puoi accedere con B2 ufficiale, raramente basta molto meno. Alcune università offrono corsi “preparatori”.
Quanto può costare, a spanne, questa esperienza?
Dipende. Regno Unito e Stati Uniti sono tra le opzioni più costose (tra 7.000 e 15.000 euro l’anno considerando TUTTO, a meno di borse di studio). L’Olanda e altri paesi possono essere più abbordabili. Non esistono “pacchetti magici”: è fondamentale pianificare e, in caso, chiedere aiuto per preventivi dettagliati.
Il titolo sarà poi valido in Italia?
Qui dobbiamo essere chiari: non sempre. Chiedi consigli alla tua segreteria didattica e verifica le regole con gli uffici preposti. Essere informati subito evita brutte sorprese dopo.
Quali paesi valgono come “top scelta” proprio per formazione secondaria?
UK, Irlanda, Olanda sono avanti su innovazione didattica, ma dipende sempre dal tuo Piano di Studi e dalle procedure di convalida. Canada e Stati Uniti offrono molto, ma il percorso per il riconoscimento italiano può essere tortuoso.
Come ti può aiutare Studey (e cosa NON possiamo fare)
Lo sappiamo, spunta l’ansia da “chi mi aiuta con carte, application, tempi, scelta università… aiuto!”. Noi di Studey ti possiamo affiancare sul serio – niente call center impersonali né mille promesse. Siamo ex studenti che ci sono passati per primi.
Ti aiutiamo davvero con:
- Revisione documenti, application e lettere motivazionali (personal statement)
- Coaching concreto, anche post-partenza, tramite advisor che hanno già vissuto questa esperienza
- Consigli veri sulle destinazioni, anche se a volte ti diremo “questo percorso forse non ti conviene”
- Facilitare burocrazia, test ingresso, studio dei costi e delle possibilità di borsa
Se non sappiamo rispondere a una domanda, non ce la inventiamo: cerchiamo soluzioni insieme. L’obiettivo è fare scelte sensate – non solo “partire e arrangiarsi”.
In sintesi: prenditi il tempo
Se davvero vuoi partire, fallo con consapevolezza. Non tutto è rose e fiori e ogni tanto arriveranno i momenti di stanchezza o di dubbio. Va bene così. È un pezzo di crescita davvero tuo, non da copertina.
Vuoi parlarne con qualcuno che ci è già passato o semplicemente sciogliere dei dubbi? Noi ci siamo. Nessuna pressione, nessuna promessa impossibile. Scrivici, vediamo insieme come (e se) partire… con lo zaino pronto, ma anche la testa sulle spalle.
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