Viaggio Studio per Studenti di Design e Moda: Domande Vere, Risposte Sincere
Sogni di diventare un designer, uno stylist, un creativo? Magari Londra ti attira, o New York ti sembra irraggiungibile. Ci siamo passati anche noi: entusiasmo a mille, ma pure paure concrete. Qui mettiamo insieme tutto quello che avremmo voluto sapere prima di buttarci in un viaggio studio per design e moda — niente filtri, niente illusioni.
Perché (Davvero) Pensare a un Viaggio Studio in Design e Moda
In questo settore, stare solo in Italia può significare perdere occasioni e ispirazioni. L’estero ti mette in gioco: impari stili diversi, ti obblighi a comunicare in inglese (o magari in olandese… coraggio!), tocchi con mano come si lavora in aziende che qui vediamo solo sui social. Allo stesso tempo lasci casa, la comfort zone e le abitudini: la paura della solitudine, i costi pazzi, le mail in inglese che capisci a metà… sono tutte cose concrete. Vale la pena? Per molti sì, ma non va preso alla leggera.
Le Destinazioni Più Scelte (e Cosa NON Ti Dicono)
Non esistono paradisi perfetti: ogni destinazione ha lati forti e nodi complicati. Ecco cosa abbiamo raccolto negli anni, ascoltando chi ce l’ha fatta… e chi è tornato indietro.
Regno Unito
Perché: Le scuole come Central Saint Martins, London College of Fashion, oppure il Royal College of Art sono leggendarie. Incontri gente da tutto il mondo, impari a capire i mood delle grandi capitali.
Ma... Post-Brexit gettare un occhio al portafogli diventa doloroso (rette alte, burocrazia, visti) e la competizione è spietata.
Consiglio pratico: Partire con un budget dettagliato e una scorta di pazienza per i documenti.
Olanda
Perché: Scuole come AMFI o Design Academy Eindhoven lavorano benissimo sull’innovazione. Inglese ovunque, atmosfera rilassata (in teoria).
Ma... Caccia all’appartamento tipo Hunger Games. Il clima può buttarti giù.
Consiglio pratico: Organizzati già prima di sapere l’esito dell’application… tanto, se vieni preso, non c’è tempo da perdere.
USA
Perché: Parsons, FIT, Pratt. Opportunità gigantesche, creativi da tutto il mondo.
Ma... Studiare qui costa come comprarsi una Smart usata ogni anno. Ottenere il visto non è scontato e le fatiche per restare dopo la laurea sono reali.
Consiglio pratico: Se hai paura della pressione dei costi o del sistema universitario americano, magari valuta prima una summer school.
Altre mete: Irlanda, Australia, Canada
Non sottovalutare queste destinazioni. IED Dublino piace per ambiente giovane, Sydney e Toronto offrono multiculturalità, ma vanno capiti i limiti di offerta corsi, clima e distanza.
Come Scegliere (Evitando le Sole)
Occhio al mito dei ranking. Scegli la scuola anche in base a queste domande (mettiti comodo e sii onesto con te stesso):
- Posso permettermelo davvero? Non solo la retta, ma anche sushi da asporto il venerdì sera, libri, treni e un ombrello nuovo perché il vento ha rotto il primo.
- Cosa offrono i corsi veri, non solo il sito internet? A volte sotto un grande nome c’è un programma troppo teorico o poco pratico per quello che sogni di fare tu.
- Che tipo di vita voglio? Londra è stimolante, ma frenetica. Eindhoven è più vivibile, ma magari ti sembra piccola.
- Sono pronto a buttarmi, a ricominciare da zero? A volte si parte per la città e ci si accorge che non è scattata nessuna scintilla.
Errori che Fanno Tutti (E Come Provare a Stare Più Tranquilli)
Abbiamo visto di tutto: studenti che collezionano brochures di ogni università, ragazzi che partono e tornano a casa dopo pochi mesi, gente che in città si è trovata persa per settimane. Un paio di esempi veri:
- Fidarsi solo della reputazione: “Mi sono iscritto all’accademia più famosa e poi ho scoperto che il corso vero era poco pratico. Avrei dovuto chiedere pareri a chi l’ha già fatto.”
- Aver sottovalutato i costi di vita: “Pensavo che vivere ad Amsterdam fosse economico, ma trovare casa è stato l’incubo. Ho affrontato spese impreviste, tra affitto e cauzioni.”
- Pensare ‘l’inglese lo imparo là’: Non basta cavarsela. Soprattutto nelle presentazioni e nei laboratori tecnici, saper esprimerti bene fa la differenza.
Consiglio diretto: Parla con ex-studenti PRIMA di fare l’application. Il sito delle università è sempre mega figo, ma la realtà spesso ha delle sfumature che online non si vedono.
Le Domande Più Gettonate
Serve per forza un portfolio?
Quasi sempre sì. E deve essere onesto, aggiornato, meglio 6 lavori veri che 30 cose fatte di corsa.
Quanto mi costerà davvero?
Una media onesta: tra 15.000 e 45.000 euro l’anno, tra tasse e spese reali. Spesso lo shock arriva quando ti rendi conto che l’alloggio costa quasi quanto la retta. E sì, serve calcolare anche i voli per tornare a casa ogni tanto.
Lavorare durante gli studi: è fattibile?
Dipende dal paese e dal visto. In UK e Irlanda si può lavorare part-time (fino a 20h/settimana), ma sappi che saturare le giornate significa fatica vera. In Olanda e Australia c’è flessibilità, ma trovare un impiego può richiedere un inglese molto fluente.
IELTS/TOEFL: che livello?
6.5-7.0 (IELTS) per i corsi undergraduate e spesso qualcosa in più per i master. Consiglio: non barare su questa parte, livelli troppo bassi rischiano di rendere tutto in salita.
Come preparo una candidatura che non passa inosservata?
Non si tratta di colpire con effetti speciali, ma di essere chiaro su cosa puoi e vuoi fare. Testi sinceri e pensati, lettera di referenza umana (non la classica copia-incolla), portfolio autentico. E sì, anche saper raccontare qualche tuo errore.
Esperienze Vissute Sulla Pelle
- Chiara (London College of Fashion): “I primi mesi ero una frana con l’inglese, temevo di non fare amicizia. Ho chiesto aiuto a un coetaneo al campus… senza quel passo oggi non sarei qui.”
- Marco (Design Academy Eindhoven): “La ricerca della casa è stata la vera impresa. Meglio attivarsi appena si ha una lettera di ammissione, senza aspettare luglio.”
- Sara (Parsons NY): “Faccio mille lavori part-time, a volte ho avuto paura di non farcela. Ma sono cresciuta anche grazie agli errori, non solo con le ‘vittorie’.”
E se all’estero non me la sento più?
Dirlo chiaro: nessuno ti costringe a partire. Se senti che per ora è troppo — per costi, paura, indecisione, famiglia — non significa aver fallito. Meglio rallentare che buttarsi allo sbaraglio e tornare consumati. Succede, e non sei solo. Noi lo diciamo spesso: il viaggio perfetto non esiste, ma quello GIUSTO per te sì, anche se inizia più tardi.
Cosa Facciamo Noi (e Cosa NO)
Studey aiuta davvero ogni fase:
- Revisione dei documenti senza giudicare se sono “giusti” o “sbagliati”
- Consigli pratici su application, portfolio, preparazione all’intervista
- Matching con ex-studenti che hanno vissuto lo stesso percorso
- Coaching senza filtri: nessuna illusione che “va tutto sempre bene”, ma nemmeno drammi
Non promettiamo magia né scorciatoie. Se la soluzione non c’è, te lo diciamo subito.
Hai dubbi? Meglio parlarne adesso che dopo
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Scrivici quando vuoi: anche solo per uno sfogo, non per forza per partire.
Studey è con te, anche se cambi idea o prendi strade diverse. Solo esperienze vere e strumenti utili per decidere senza mettere in pausa la tua vita.
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