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Viaggio studio per studenti che vogliono imparare l’inglese per la moda

Imparare l'inglese per la moda è essenziale per avere successo. Scegliere il corso giusto può trasformare un viaggio studio in un'opportunità professionale concreta.

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Imparare l’inglese per la moda: cosa aspettarsi davvero da un viaggio studio

Hai mai pensato a quanto conta davvero l’inglese nel mondo della moda? Non è solo la lingua “internazionale” per eccellenza, ma è il passe-partout per capire, lavorare, raccontare e progettare in un settore che si muove tra Londra, New York, Milano e mille altri posti. Se stai pensando a un viaggio studio, sappi che scegliere l’opzione giusta fa la differenza tra una semplice “vacanza studio” e un vero passo avanti verso il lavoro che sogni.

L’inglese nella moda: non è solo grammatica

Ormai è chiaro: un corso di inglese generico può aiutarti a migliorare, ma se vuoi muoverti tra cataloghi, sfilate, showroom e strategie di comunicazione servono delle marce in più. L’inglese della moda è pieno di termini tecnici, slang, abbreviazioni e sottintesi che difficilmente trovi nelle lezioni standard. E il rischio è arrivare a un colloquio o a una mail di lavoro e sentirsi subito fuori posto.

Per questo esistono corsi mirati, pensati proprio per chi vuole lavorare nella moda: uniscono studio della lingua a laboratori pratici, esperienze reali, incontri con professionisti. Sì, è più impegnativo. Ma almeno non resti con la sensazione di non essere mai “abbastanza pronto”.

Dove andare per studiare inglese per la moda?

Te lo diciamo subito: non esiste la città “perfetta”, ma ci sono mete che offrono qualcosa in più, ognuna con i suoi pro e contro. Ecco qualche spunto reale, non da cartolina:

  • Londra
    È una città che macina moda da ogni angolo: scuole specializzate, workshops, mostre, aziende pronte a incontrare giovani da tutto il mondo. Il lato meno entusiasmante? Dopo la Brexit la burocrazia è aumentata, e il costo della vita è alto — preparati a fare i conti col budget.
  • New York
    Capitali come NY sono una calamita per chi sogna il mix moda-business. Trovi tanti programmi e la possibilità di respirare idee nuove, ma servono organizzazione e budget (il visto USA può diventare complicato e va richiesto con largo anticipo).
  • Milano
    Può sembrare “meno avventuroso” restare in Italia, ma se scegli un corso in inglese magari collegato a stage o workshop con aziende, il valore pratico non manca. Di contro, l’immersione linguistica non è totale: rischi di affidarti all’italiano proprio nei momenti di difficoltà.
  • Dublino e altre città “minori”
    Meno affollate, spesso più accessibili economicamente. Iniziano a spuntare corsi legati alla moda soprattutto sul fronte tech e digital, ma l’offerta non è vasta come a Londra o NY.

Prima di decidere, fatti queste domande (senza fretta):

  • Sto cercando solo di migliorare l’inglese, o voglio davvero provare a entrare nella rete della moda internazionale?
  • Che livello ho adesso? Alcuni corsi specialistici partono da un livello intermedio/avanzato, inutile illudersi se si parte da zero.
  • Quanti soldi posso/voglio investire (corso, vitto, alloggio, viaggi, spese extra)? Non farti spaventare: a volte le soluzioni più “piccole” sono anche quelle più intense.
  • Quanto tempo posso stare fuori? Due settimane ti danno una spinta, qualche mese ti cambia sul serio (con tutti i pro e contro del caso).
  • Ho idea di tutta la parte pratica? Dall’assicurazione, ai visti, fino alla revisione di CV, cover letter, portfolio... senza dimenticare la fatica di trovare una stanza decente se vivi in città grandi.

Gli errori che quasi tutti (me compreso) fanno almeno una volta

  • Iscriversi a corsi generalisti sperando che “basti” per fare la differenza. Fidati, non basta.
  • Cattiva stima del budget — piccole spese quotidiane possono davvero mettere in crisi.
  • Pensare “ok, faccio il viaggio studio e poi trovo subito lavoro”. Nessun viaggio studio ti regala il biglietto d’ingresso nella moda. Serve costanza, networking e – se ce la fai – la capacità di continuare a lavorarci su anche dopo.
  • Tralasciare la preparazione dei documenti o delle domande per i visti: spesso la parte più “paludosa” del processo, ma fondamentale.

Una storia vera, senza fronzoli

Marco viene da Milano, bella città per la moda eppure voleva vedere come girano le cose “fuori”. Ha scelto un corso business a Londra, con focus fashion: ha sudato su pratiche burocratiche, budget tirato, e più di una volta ha pensato “ma chi me l’ha fatto fare?”. Alla fine, le visite nei piccoli showroom e il confronto con giovani designer gli hanno dato una panoramica concreta — ma soprattutto ha capito che senza un CV aggiornato e una lettera motivazionale ben fatta, era difficile passare dallo “stage dei sogni” alla realtà. Sì, c’eravamo anche noi di Studey a dargli una mano (soprattutto sulle procedure che a volte mandano in crisi chiunque).

Tirando le somme: serve davvero?

Un viaggio studio specializzato per la moda ha senso se sai cosa vuoi ottenere e sei disposto a metterti in gioco: non risolve ogni dubbio magico, non spalanca porte automatiche, ma può essere il trampolino per stringere contatti, fare pratica vera e capire cosa ti manca ancora.

Se non sei sicuro della meta, dei costi, dei requisiti, puoi semplicemente scriverci: qui nel team Studey ci sono ex studenti che hanno fatto e rifatto lo stesso percorso — sappiamo che non è tutto facile o perfetto, ma conoscere le difficoltà (e prepararsi) cambia davvero il modo di affrontare tutto quanto.

Non farti pressioni inutili: meglio una domanda in più che un viaggio studio sottotono o fuori fuoco. Ci siamo, se vuoi parlarne.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.