Viaggio studio per chi vuole imparare l’inglese per la letteratura: consigli (anche quando non è tutto perfetto)
Ogni tanto si tende a pensare che fare un viaggio studio per “imparare l’inglese” sia un po’ la solita solfa: vai, prendi un corso a caso, magari fai qualche giretto turistico e “torni fluente”. Se però la tua vera passione è la letteratura inglese, le cose sono decisamente diverse e un po’ più complicate — ma anche molto più stimolanti. Qui non si tratta solo di imparare qualche nuova grammatica o di “cavarsela” al supermercato: chi vuole leggere Shakespeare senza traduzione o affrontare romanzi moderni senza perdere i giochi di parole vuole qualcosa di più concreto e vero.
Cosa significa davvero “studiare l’inglese per la letteratura”?
Onestamente, è un percorso per chi non cerca scorciatoie. Leggere opere in lingua originale, capire riferimenti culturali o storici, discutere in classe di poesia contemporanea… tutto questo richiede tempo e una certa (elegante) ostinazione. L’idea romantica “studio a Londra e divento profondo come Virginia Woolf” è bella, ma ci vuole anche molta pratica, tanti errori e qualche momento di frustrazione.
Cosa serve davvero per un viaggio studio di questo tipo?
- Curiosità per la cultura: non si tratta solo di sapere chi ha scritto Cime tempestose, ma anche di capire come si viveva nella Londra vittoriana, cosa si mangiava, come ci si vestiva. Ti serve davvero voglia di andare un po’ più a fondo.
- Approccio critico: leggere in inglese significa spesso non capire tutto — e va bene così! L’importante è imparare a farsi domande, cercare le connessioni, provare a dare la propria interpretazione (anche se all’inizio sembrano assurde).
- Corsi mirati: cerca (e chiedi esplicitamente) corsi dove la letteratura non sia una parentesi di due ore, ma il cuore del programma. E dove si lavori su autori e testi che ti interessano, non solo quelli “di programma”.
- Vivere l’ambiente: sei in una città in cui puoi andare a teatro, vedere biblioteche storiche, o perderti tra gli scaffali di una libreria che esiste da due secoli? Queste sono le cose che fanno la differenza. La letteratura, senza un po’ di esperienza reale, resta un po’ distante.
Dove andare? Breve guida senza troppi giri di parole
Ogni paese ha il suo modo di vivere e insegnare letteratura (e sì, le differenze si sentono). Ecco qualche dritta, molto alla mano:
- UK: Non serve dirlo, qui la tradizione letteraria la respiri davvero. Le università sono spesso ben organizzate su corsi specifici, e i classici li senti nominare anche al pub. Occhio solo ai costi: Londra, ad esempio, non è a buon mercato, ma si trova almeno una buona varietà di alloggi e attività extra.
- Irlanda: A volte sottovalutata, ma grande attenzione sia ai classici inglesi che a nomi come Joyce o Yeats. Spesso più economica e molto accogliente con gli studenti stranieri.
- USA: Se ti interessa anche la letteratura americana, qui è il posto giusto. L’esperienza a campus spesso offre un mix di corsi letterari e attività interdisciplinari. Attenzione però alla questione visti e alle procedure, che richiedono un po’ di pazienza in più.
- Canada e Australia: Più lato internazionale, spesso si lavora anche su testi meno battuti e su letteratura contemporanea. Il Canada ha costi più accessibili rispetto agli USA, l’Australia può riservare qualche sorpresa (e qualche viaggio lungo in aereo).
Come si sceglie il corso che fa per te (e non per tutti gli altri)?
- Non fermarti ai titoli generici tipo “English Language Course”: chiedi che spazio viene dato alla letteratura e quali autori si trattano.
- Insegna chi ha davvero esperienza? Cerca corsi dove puoi vedere curriculum e competenze dei docenti. Non tutti sono Shakespeare in classe…
- Le attività extra fanno la differenza: i workshop di lettura, le visite a musei e librerie — oppure eventi letterari veri e propri — sono una parte enorme del percorso. Chiedi se e come sono organizzate.
- Sii realistico con la durata: un weekend intensivo è meglio di niente, ma un vero impatto lo noti dopo almeno un mese. Approfondire richiede tempo, non si scappa.
Ok, e quali sono gli inciampi classici?
- Arrivare con un livello di inglese troppo basso. Lo diciamo per esperienza: i testi letterari usano vocaboli, forme e registri spesso diversi da quelli della “vita quotidiana”. Non devi essere perfetto, ma un po’ di basi tornano davvero utili (meglio prepararsi prima).
- Farsi prendere dall’entusiasmo e non calcolare i costi extra: materiali, musei, cene dopo il teatro, biglietti d’ingresso, libri non inclusi… sono tutte voci che pesano. Fai i conti in anticipo.
- Iscriversi a corsi “tuttofare”: se la parte letteraria è solo una comparsata nel programma, rischi di rimanere un po’ deluso.
- Non considerare il peso delle differenze culturali: certe battute, metafore o simboli possono sfuggire — e non c’è una soluzione rapida. Ci si abitua con il tempo, soprattutto se si parla e si ascolta tanto.
Qualche storia vera
Martina, una studentessa che abbiamo conosciuto, ha scelto un corso super verticale su Shakespeare e i vittoriani a Londra. Le prime settimane erano un incubo (“sembrava di leggere in ostrogoto”, ci ha scritto via WhatsApp), ma poi, tra gruppo di studio e workshop, ha iniziato a prendersi le sue soddisfazioni. Ci ha detto che senza un po’ di preparazione di base e la voglia di chiedere aiuto avrebbe mollato. E questo, va detto, vale per molti.
Alternative? Esistono
- Corsi online, anche universitari veri e propri, per chi non può spostarsi (ci sono opzioni anche di altissima qualità, anche se manca l’atmosfera).
- Programmi di scrittura creativa o editoriali, per chi vuole mettersi in gioco sul serio anche nella produzione di testi — magari in preparazione a un’esperienza all’estero.
- Scambi universitari con focus letterario: se già sei iscritto/a a un’università italiana, puoi “testare” l’esperienza per un semestre.
Un paio di consigli onesti per chi sta pensando di partire
- Metti nero su bianco il tuo obiettivo: la passione per la letteratura ti aiuterà a superare i momenti difficili, ma solo se è davvero motivata.
- Fai tutte le domande che hai in mente, anche quelle che sembrano banali: è la tua esperienza, non quella degli altri.
- Prenditi il tempo per capire costi e impegni reali. Meglio scoprirlo ora che ritrovarsi all’ultimo tra mille spese impreviste.
- Non abbatterti se i primi testi sembrano incomprensibili: succede a tutti. La differenza la fa la costanza e il chiedere aiuto, senza vergogna.
- E se vuoi parlarne con qualcuno che ci è già passato, noi Studey ci siamo. Un consiglio, una dritta pratica o solo un confronto su dubbi e paure — va tutto bene.
Ultima cosa, forse la più importante:
Studiare inglese tramite la letteratura è una strada piena di sorprese, e non sempre tutto “funziona alla prima”. Ma, con le giuste informazioni e una dose di onestà sulle difficoltà, può diventare un’esperienza che lascia il segno. Siamo convinti che ognuno debba poter scegliere il percorso davvero giusto per sé, e se vuoi, la nostra community è qui anche dopo la partenza — perché la vera avventura, spesso, inizia quando la valigia è già disfatta.
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