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Viaggio studio per chi vuole imparare l’inglese in famiglia

Imparare l'inglese in famiglia durante un viaggio studio offre vantaggi unici, come supporto reciproco e esperienze condivise. Scopri come rendere questo sogno realtà!

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Imparare l’inglese con la famiglia: come funziona davvero un viaggio studio “insieme”

C’è un sacco di entusiasmo quando si parla di imparare l’inglese all’estero, ma la verità è che non tutti si sentono pronti a partire da soli. Magari pensi a tuo figlio che ha solo dodici anni, o a un viaggio di famiglia in cui nessuno vuole restare indietro, o semplicemente non te la senti di lasciare tutto alle spalle per mesi o anni. Non sei l’unico: sempre più famiglie cercano un modo per imparare l’inglese... insieme.

Questa opzione non viene sempre pubblicizzata, ma sì: è possibile fare un viaggio studio dove si parte in gruppo — genitori, figli, fratelli — e si vive questa esperienza condividendo gioie, difficoltà, e qualche pasticcio di comunicazione. Proviamo a raccontartela come la viviamo noi, senza filtri.

Cos’è davvero un viaggio studio in famiglia?

Immagina una casa affittata a Edimburgo o una stanza in una famiglia ospitante a Dublino. Uno o più adulti con figli o fratelli che frequentano ognuno il proprio corso di inglese in base all’età e al livello. Mattina a scuola, pomeriggio insieme in città, weekend a fare la spesa o alle prese con i trasporti locali. La più grande differenza rispetto a un classico viaggio studio? Non sei da solo quando ti perdi, non sei da solo quando ti emozioni. E ti scordi subito quel timore del “sto facendo la cosa giusta?” — almeno in gruppo ci si sostiene.

Per chi è adatto (e per chi, magari, non lo è)

Questa soluzione funziona per:

  • Chi ha figli piccoli o adolescenti e vuole evitare drammi da separazione totale;
  • Genitori che lavorano da remoto e possono spostare (almeno per un periodo) il proprio ufficio in un altro paese;
  • Fratelli, cugini, parenti che condividono l’idea di imparare una lingua senza mollare il sostegno reciproco;
  • Chi sa di aver bisogno di sentirsi “in squadra” durante le prime settimane in terra straniera.

Non è la panacea per tutti: se in famiglia c’è chi l’inglese lo odia dal profondo, o necessita di programmi iper-specialistici e personalizzati, può diventare complicato. Anche i conflitti di routine o carattere a volte si accentuano quando si è sotto stress in un altro paese. Però, almeno la nostalgia di casa si affronta insieme.

I veri vantaggi (quelli che di solito nessuno ti racconta)

Il lato pratico:

  • Ti senti meno sperduto i primi giorni. Anche solo avere qualcuno con cui lamentarsi sulle colazioni salate aiuta tantissimo.
  • I bambini imparano “dal vero”, vivendo la quotidianità, e spesso sono loro – non tu – ad abituarsi alla lingua prima!
  • Puoi organizzare la permanenza come vuoi: una settimana, due, un mese… senza troppe pressioni.
  • La famiglia diventa una mini-squadra di sopravvivenza, soprattutto quando si tratta di superare impacci linguistici o situazioni buffe che, da soli, sarebbero molto più stressanti.

Cosa può andare storto?

Te lo diciamo senza giri di parole:

  • I costi crescono, inutile negarlo. Affittare una casa, mangiare fuori, iscrivere più persone a più corsi… prepara la calcolatrice prima di partire.
  • Non sempre tutti saranno allo stesso livello di inglese: organizzare orari e tipologie di lezioni richiede attenzione (e flessibilità).
  • Gestire tempo per la scuola, il lavoro da remoto, la spesa, i corsi dei bambini… non è una passeggiata, soprattutto all’inizio.
  • Anche se si è in gruppo, l’impatto culturale può pesare: è normale avere giorni in cui ci si sente outsider o ci si chiede “ma chi me l’ha fatto fare?”

Come scegliere dove andare

Per chi parte dall’Italia, le mete “classiche” restano Regno Unito, Irlanda, ma anche Canada o Australia. Scegli bene:

  • Guarda se la scuola offre veri corsi per famiglie, non solo corsi per adulti a cui possono accodarsi anche i figli.
  • Metti a confronto i costi della vita (Londra non è Galway!), soprattutto per affitto e trasporti — cambiano tanto da una città all’altra.
  • Informati sulle regole d’ingresso e visto: per gran parte dei paesi anglofoni serve documentazione anche per i minori.
  • Cerca alternative se i membri della famiglia hanno livelli molto diversi: alcune scuole lo gestiscono bene, altre… meno.

Cosa NON fare — errori visti spesso

  • Non sottovalutare le spese “nascoste”: dati mobili, lavatrici coin-op, trasporti extra, piccoli imprevisti.
  • Prenotare corsi “one size fits all” senza chiedere prima alla scuola se hanno esperienze con gruppi familiari.
  • Credere che basti una settimana per imparare la lingua: è meglio un mese, se vuoi vedere risultati veri (ma anche due settimane “messe bene” hanno senso).
  • Pensare che i bambini si adattino tutti allo stesso modo: qualcuno ci mette meno tempo, altri fanno un po’ più fatica.

Alternative per chi non se la sente

Non è detto che la formula “viaggio studio famiglia” piaccia a tutti. Alcune famiglie preferiscono:

  • brevi soggiorni da ospiti presso famiglie locali (ideale per prendere le misure senza troppa pressione);
  • corsi online, magari seguiti tutti insieme dalla propria cucina (non sarà Londra, ma è un inizio!);
  • mandare per una settimana i figli “da soli”, con la famiglia pronta a raggiungerli dopo: si crea anche una bella fase di autonomia.

Domande che ci fanno spesso

Quanto deve durare un viaggio studio in famiglia?
Dipende da cosa vuoi ottenere, ma meno di una settimana serve solo a vedere com’è l’aria. Secondo noi, almeno due o tre settimane ti danno tempo per ambientarsi e imparare davvero qualcosa insieme.

Se lavoro da remoto, riesco davvero a seguire un viaggio studio di famiglia?
Si può fare, ma serve organizzazione. Le lezioni spesso sono la mattina, quindi lascia spazio nel pomeriggio al lavoro (o viceversa) e mettetevi d’accordo sugli orari.

Quali sono i costi, alla fine?
Dipende tanto da meta, periodo e durata. Fatti aiutare a calcolare un budget realistico, includendo anche imprevisti e attività extra. Meglio una sorpresa positiva che una negativa!

Come capisco se una scuola va bene per tutta la famiglia?
Non accontentarti della prima scuola che trovi su Google. Parla con chi ci è già stato o con chi conosce il settore (e sì, anche con noi: siamo qui per rispondere davvero, non per rifilare pacchetti a caso).

Se stai pensando di fare un’esperienza del genere, il primo consiglio che ti diamo è: informati bene, raccogli domande (anche quelle che sembrano banali), parla con chi l’ha già fatto.
Puoi scriverci senza impegno: nessuna domanda è “stupida” e possiamo aiutarti non solo a scegliere dove, ma capire se questa avventura è quella giusta per la tua famiglia. A volte il primo passo è anche solo chiarire qualche dubbio insieme.

Non ti serve una formula magica, ti serve qualcuno che ti dica come stanno davvero le cose. E noi ci siamo.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.