Viaggio studio in Irlanda: consigli pratici (e sinceri) per italiani
L’idea di un viaggio studio in Irlanda ti gira per la testa? Ti capiamo. L’Irlanda è una meta che tanti ragazzi italiani stanno prendendo in considerazione: c’è l’inglese da migliorare, una cultura accogliente, città che sembrano uscite da un film e quella voglia di cambiare aria che, specie a 18 anni, può essere irresistibile. Però – e lo dico davvero senza filtri – non tutto è magico come sulle brochure. Ecco cosa serve sapere davvero, raccontato senza promesse patinate e con qualche consiglio imparato spesso “sul campo”, tra piogge irlandesi e difficoltà reali.
Perché proprio Irlanda? (E quando ti conviene pensarci)
Dublino probabilmente la conosci già, ma anche Galway e Cork sono città perfette per una full immersion linguistica. Il bello dell’Irlanda è che, pur essendo una delle “classicone” per studiare inglese, mantiene un po’ quel sapore da paese di provincia: gente cordiale, tanto verde, pub e community di studenti internazionale abbastanza viva ma non “ingessata”.
Cosa funziona davvero:- Le scuole di lingua sono ben organizzate e prendono sul serio l’insegnamento (quelle giuste, almeno: sotto ti spiego come evitare bidoni).
- Gli irlandesi di solito sono aperti, pazienti con chi fa errori – ottimo se hai ancora paura di parlare.
- Puoi lavorare part-time durante il soggiorno (se il tuo corso/permesso lo consente): non ti salverai lo stipendio per la vita, però è un buon modo per fare esperienza e coprire qualche spesa.
- Le occasioni sociali, tra festival, musica e pub, non mancano.
Cose concrete da sapere PRIMA di partire
Partiamo dalla burocrazia
Per italiani under Brexit la trafila è cambiata solo in parte. Se stai meno di 90 giorni, nessun visto necessario: passi la frontiera con il passaporto e basta. Per periodi più lunghi o corsi particolari, però, controlla bene: le regole cambiano e c’è sempre lo zampino della burocrazia (per esperienza, chiedere prima risparmia un sacco di ansie).
I costi veri (spoiler: non sono solo la retta)
Il prezzo del corso spesso è solo la punta dell’iceberg. Il resto si gioca tra:
- Alloggio: famiglia ospitante, residence o casa condivisa, ognuno con costi (e compromessi) diversi. I prezzi a Dublino possono essere alti per gli standard italiani.
- Mangiare/trasporti: non sottovalutare quanto si spende in supermercato/pubblici e (non ridere) quanti caffè si prendono quando si è un po’ spaesati.
- Assicurazione sanitaria: va fatta, anche solo per stare tranquilli.
- Extra: materiale scolastico, eventi, viaggi brevi nei weekend, persino banali adattatori per la corrente.
Fai i conti davvero prima, anche in modo approssimativo, o rischi di ritrovarti senza margine.
Occhio alla scuola (non sono tutte uguali!)
Ci sono scuole super serie, con insegnanti bravi, programmi vari e staff che supportano davvero (ad esempio con tutor sempre raggiungibili e classi non troppo affollate). Altre inseguono solo il volume: prezzi bassissimi, tanti studenti, poca attenzione. Qui vale la pena confrontare recensioni VERE, parlare con chi ci è già stato e non vergognarsi a fare domande prima di iscriversi. Se qualcosa ti puzza di “troppo facile”, chiedi supporto: se noi abbiamo dubbi ti diciamo la verità, anche se perdiamo la commissione.
Adattarsi (cose che non ti dicono nei depliant)
- Inglese, non magia: Migliorarlo si può, ma DEVI buttarti: non aspettarti la svolta dopo due settimane. Uscire con compagni italiani è rassicurante, ma all’inizio limita i progressi (lo so, lo fanno tutti).
- Alloggio in famiglia: Imparerai tante abitudini nuove (tipo cenare alle sei), qualche disagio lo sentirai (tipo niente bidet, preparati!). Però puoi davvero fare progressi linguistici notevoli.
- Il tempo… L’Irlanda ha quello che alcuni chiamerebbero “clima invernale anche a luglio". Ombrello tascabile e felpa sempre nello zaino sono la normalità, niente panico.
- Sentirsi soli o spaesati: Capita, a tutti. Non avere paura di parlarne con tutor o altri studenti. A volte un giro in centro, un gruppo WhatsApp dei nuovi arrivati oppure una semplice chiacchierata davanti a un caffè tirano su più di tante frasi motivazionali.
Gli errori frequenti degli italiani (fidati, sono comuni)
- Farsi attirare solo dal corso “più economico” senza domandarsi com’è la scuola davvero.
- Dimenticare di vedere se la scuola è accreditata ufficialmente. Una buona scuola lo dichiara subito e spiega anche cosa significa.
- Illudersi che una volta là “l’inglese verrà da solo”. Serve tempo e… forza di uscire dalla comfort zone.
- Dimenticare che il primo impatto può essere strano: nostalgia, clima, piccole difficoltà pratiche (dalla sim card che non funziona ai supermercati “diversi”) fanno parte del gioco.
Storia vera: la prima settimana di Marco a Dublino
Marco, uno studente che abbiamo seguito di recente, pensava di arrivare e “mettersi in pari” con l’inglese in tempo record. Ha scoperto (parole sue) che all’inizio il clima grigio e piccoli malintesi con la famiglia ospitante l’avevano un po’ abbattuto. Poi, lavorando come cameriere qualche ora a settimana e partecipando agli incontri della scuola, si è sciolto. Dice che parlare subito dei problemi senza aspettare – anche se sono solo piccolezze – lo ha salvato da giornate pesanti. Spoiler: dopo due mesi non vede già l’ora di tornarci.
E se non fosse l’Irlanda la tua meta?
Non devo per forza convincerti che “Irlanda è meglio di tutto”: il punto è trovare quello che fa per te. Il Regno Unito ora ha più burocrazia post-Brexit, ma resta molto richiesto. L’Olanda ha corsi di inglese di ottimo livello e, per chi vuole un’atmosfera più “continentale”, non è affatto male. Il Canada? Bellissimo… e vastissimo, ma va messo in conto il viaggio (e i costi). Più opzioni valuti, meglio costruisci un percorso che ti appartiene.
Riepilogo sincero (niente promesse)
Un viaggio studio in Irlanda è un’esperienza che può davvero cambiarti, ma non è un salto nel paese delle fate. Preparati su costi, ostacoli, differenze culturali… ma anche su tutte quelle occasioni per crescere davvero. Se vuoi parlarne senza filtri con chi l’ha vissuto, basta scriverci – davvero, senza obblighi né “funnel” strani. Se poi capiamo che l’Irlanda non fa per te, non ti racconteremo che cambierai idea con dieci giorni di pioggia!
FAQ pratiche
Quando è meglio organizzarsi per il viaggio studio?
Prima inizi, meglio è: 3–4 mesi possono sembrare tanti, ma volano tra preventivi, burocrazia e scelta dell’alloggio.
Posso trovare lavoro mentre studio?
Dipende dal tipo di corso e dalla sua durata. In alcuni casi sì, in altri meglio chiedere chiarimenti per non rischiare brutte sorprese.
Che tipo di alloggio consigliate?
Dipende da che persona sei: se vuoi praticità e compagnia, il residence è ideale. Se vuoi parlare inglese e conoscere le abitudini locali (e non ti spaventa l’idea di cambiare routine), la famiglia ospitante è la soluzione migliore. Se vuoi indipendenza vera, guarda agli appartamenti condivisi.
Studey è qui se vuoi un confronto vero, diretto, anche solo per risolvere una domanda che ti gira in testa da settimane. Ci siamo passati tutti: non ti serve solo “un’agenzia”, ma qualcuno che capisca davvero cosa provi, anche dopo che sei partito. Scrivici se vuoi: nessuna promessa impossibile, solo supporto reale.
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