Viaggio studio in Inghilterra per universitari: cosa devi davvero sapere prima di partire
Immaginati: sei a pochi giorni dalla partenza, la valigia ancora mezza vuota, e mille domande che ti frullano in testa. “Starò facendo la scelta giusta? Ce la farò con l’inglese? Ma quanto costerà davvero vivere là?”. Se ti riconosci in questa situazione, sappi che ci siamo stati anche noi — e no, non esistono risposte magiche. Ma qualche dritta concreta può davvero fare la differenza.
Qui troverai quello che avremmo voluto leggere prima di partire per l’Inghilterra, senza filtri e senza troppe promesse.
Perché proprio l’Inghilterra?
Sembra quasi scontato, ma ognuno ha il suo motivo. C’è chi ci va per migliorare l’inglese, chi sogna tesi su Shakespeare, chi vuole testare metodi di studio diversi, più incentrati sul pensiero critico e sull’indipendenza. E, a volte, semplicemente perché “voglio provare”. Qualunque sia la spinta, l’Inghilterra offre davvero tantissime opportunità: semester abroad, summer school, master, corsi di lingua intensivi... ma non basta leggere una brochure per capire se fa per te.
Gli aspetti belli (e quelli meno)
- Vivi l’inglese vero, non quello dietro una cattedra.
- Ti metti in gioco in un contesto internazionale, dove la diversità è la regola, non l’eccezione.
- Ti scontri (sì, anche letteralmente) con la burocrazia e con costi spesso più alti del previsto.
Il lato pratico: le domande che riceviamo più spesso
1. Che tipo di corso scegliere? E per quanto tempo?
Non c’è una risposta univoca. E nemmeno giusta o sbagliata. Puoi fare una summer school di poche settimane, un semestre, un intero anno accademico, un master... Dipende da te: vuoi aggiungere una riga al CV? Punti a crediti riconosciuti? O cerchi solo di provare qualcosa di nuovo? Valuta bene obiettivo, durata (e, sì, anche quanto vuoi sfidare la nostalgia di casa).
2. Quanto devo mettere da parte?
La domanda che spaventa di più (ed è giusto così). L’Inghilterra è costosa: tra tasse universitarie, affitto (soprattutto nelle città grandi), trasporti, cibo e uscite, si arriva spesso a cifre che sarebbe meglio vedere scritte nero su bianco prima di fare il biglietto. Non sottovalutare nulla — né i pranzi fuori, né la spesa per i libri. Se vuoi, aiutiamo spesso gli studenti a farsi due conti senza brutte sorprese: non ti diciamo “basta poco”, ma almeno puoi prepararti.
3. Documenti e visti: serve qualcosa di particolare?
Dopo Brexit, le regole sono cambiate. Se resti fino a 6 mesi per uno scambio o corso breve, il passaporto basta. Se invece punti a una laurea magistrale o stai fuori più tempo, c’è il visto da fare. Occhio alle scadenze e ai dettagli: perdere un documento o sbagliare la tempistica è più facile di quanto sembri. Se vuoi una mano a controllare application, personal statement e tutto il pacco di moduli, ci pensiamo noi (e se non sappiamo una cosa, te lo diciamo chiaramente — ci capita anche questo).
4. Rischi, ostacoli, paure: parliamone davvero
Nessuno te lo dice nelle pubblicità, ma non è tutto easy. Può capitare di sentirsi soli i primi tempi, di avere problemi a farsi amici (magari l’inglese è meno fluido del previsto), di non capire una mazza della burocrazia locale, o — peggio — scoprire in ritardo che un esame non ti viene riconosciuto in Italia. E ovviamente la pizza “vera” ti mancherà più di quanto immagini. Non sono cose insormontabili, ma serve sapere che succedono.
5. UK vs. altre mete: ci sono differenze da valutare?
Rispetto a Irlanda, Olanda, USA o Canada, l’Inghilterra tende ad essere più cara, ma i percorsi sono spesso più strutturati, soprattutto per corsi brevi o modulari. L’impostazione è più “tradizionale”, ma ritmi (e aspettative) possono essere anche più sostenibili rispetto all’America. L’importante è non scegliere solo perché “ci vanno tutti”.
Esperienze vere: cosa abbiamo imparato, anche rischiando
- Marco, Economia, Manchester. Ha dato per scontato che gli esami sarebbero stati riconosciuti al rientro, ma non era così. Tornato in Italia, ha dovuto rifare parte dei crediti — con il doppio dello stress.
- Sara, invece, si è fatta aiutare nel preparare personal statement e application: non è che la risposta sia arrivata per magia, ma sbagliare i tempi o scrivere una lettera standard “da copiare” spesso fa tutta la differenza.
- Altri, appena arrivati a Londra o Edimburgo, si sono accorti che la città mangia il budget più velocemente del previsto. E niente, trovarsi a corto di soldi all’estero fa davvero paura — lo diciamo senza vergogna, perché ci siamo passati.
Tips che (forse) ti salvano la pelle
- Parti prima con le ricerche: università, corso, tempistiche. Non tutto si adatta a tutte le esigenze.
- Non fidarti solo del “passaparola” (bellissimo, ma ogni esperienza è diversa).
- Prevedi un “cuscinetto” nel budget, anche solo per imprevisti o un biglietto aereo d’emergenza.
- Fatti aiutare, chiedi a chi ci è già passato (advisor, ex-studenti, gente che abbia affrontato davvero la burocrazia UK).
- Non lesinare sull’assicurazione sanitaria. Non immagini quanto ti farà sentire più tranquillo.
- Se non sai come fare un application, fatti dare una mano prima di partire, non dopo. Vale pure per controllare che i crediti ti vengano riconosciuti.
Le FAQ più gettonate — con risposte sincere
Quanto si spende davvero?
Dipende da città, corso e durata. Londra costa molto di più di altre città inglesi. Prevedi almeno qualche centinaio di euro in più al mese per vivere tranquillo (oltre a tasse universitarie e viaggio...). Noi possiamo darti qualche esempio reale, non spariamo cifre a caso.
Mi serve il visto?
Fino a 6 mesi no, oltre i 6 mesi sì. Ma non sottovalutare la documentazione da preparare: assicurati di avere il passaporto valido e informati per tempo, soprattutto per i corsi più lunghi.
I miei esami all’estero valgono in Italia?
Non sempre. Serve controllare prima con la tua università italiana e, se serve, con i docenti. Meglio spendere un po’ di tempo in più a chiarire ora che ritrovarsi nei pasticci dopo.
L’Inghilterra è la scelta giusta per me?
Non possiamo saperlo senza conoscerti. Dipende dal tuo carattere, budget, aspettative e da cosa vuoi portare a casa dall’esperienza. A volte, destinazioni come Irlanda o Olanda sono più flessibili (e accessibili), altre volte il modello inglese è perfetto se vuoi metterti alla prova.
In sintesi
Un viaggio studio è una grande occasione, ma anche una sfida vera. Se vuoi parlarne con qualcuno che non ti racconta solo quello che vuoi sentire, ma ti aiuta a mettere giù un piano reale (e magari ti evita gli errori che noi abbiamo già fatto), siamo qui. Niente promesse impossibili — solo supporto concreto, vicino e trasparente.
Non sei obbligato a partire perfett* o già pront*. Una buona dose di incertezza ci sarà sempre, ma è proprio lì che cominciano le esperienze più autentiche. Se vuoi, noi ci siamo. Anche dopo la partenza.
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