Studey

Viaggio studio in Inghilterra per studenti delle medie

Organizzare un viaggio studio in Inghilterra per studenti delle medie è un'opportunità unica, ma richiede attenzione e pianificazione. Scopri come affrontare questa esperienza!

Hai domande su questo argomento?

Prenota una call gratuita con un nostro advisor

Prenota Ora →

Viaggio studio in Inghilterra per studenti delle medie: guida onesta (scritta da chi ci è passato)

Se stai pensando di mandare tuo figlio o tua figlia alle medie a fare un viaggio studio in Inghilterra, scommetto che nella tua testa si alternano entusiasmo e mille dubbi: "Farà davvero la differenza col suo inglese?", "Ma è troppo piccolo/a per starsene all’estero da solo/a?", "E se si sente perso/a, chi lo aiuta?". Tranquillo, sono domande normalissime, e all’inizio non avevo risposte nemmeno io (ci sono passati un po’ tutti, famiglie e studenti).

Ho raccolto qui — senza mezzi termini — pro, contro e consigli pratici che avrei voluto leggere prima di vivere questa esperienza.


Perché partire già alle medie?

Sembra presto, vero? Ma avere una prima esperienza d’immersione nella lingua e nella vita quotidiana inglese può dare uno slancio incredibile alla motivazione (oltre che all’inglese vero, quello parlato e ascoltato tutto il giorno, non solo in classe). È un modo per provare, in piccolo, cosa significa cavarsela fuori dalla zona di comfort. Probabilmente non torneranno fluenti come una guida turistica, ma impareranno che ce la possono fare. E questo, a 12-13 anni, non è poco.


Cosa tenere bene a mente (meglio parlarne chiaro)

  • Fascia d’età & autonomia reale

    Alle medie nessuno è pronto per la completa indipendenza. Qui conta tantissimo la presenza di tutor, personale educativo che abbia davvero voglia di aiutare e famiglie ospitanti che siano selezionate per esperienza, non solo per lo spazio in casa. Occhio ai programmi troppo “lasciati a loro stessi”.

  • Dove farli dormire: college o famiglia?

    Nei college/residences c’è più spirito di gruppo e vita sociale, ma serve un pizzico di maturità in più (e all’inizio fare amicizia può spaventare). In famiglia, si è più protetti: ci sono regole, pasti a orari stabiliti e, spesso, più occasioni di scambiare quattro chiacchiere in inglese vero.

  • Quanto tempo restare?

    Dai 10 giorni alle 3 settimane va benissimo per un primo viaggio. Più a lungo può diventare troppo “tosto” per qualcuno — specialmente se è il primo vero distacco da casa e la lingua crea ansia.

  • Costi & sorprese

    Il prezzo può variare parecchio. Fatti sempre dettagliare tutto: assicurazione, attività extra, trasferimenti dall’aeroporto, eventuali gite. Esistono costi nascosti che rischiano di scivolare nell’ultima riga del contratto: meglio controllare due volte che ritrovarsi a corto una volta lì.

  • Documenti e moduli

    Di solito serve solo passaporto/carta d’identità valida per l’espatrio e, in certi casi, una delega scritta per chi accompagna o alcune garanzie mediche. Attenzione: anche se non occorre più il visto per soggiorni brevi, servirà avere tutto in regola (alcuni programmi chiedono assicurazioni aggiuntive, liberatorie, certificati medici – meglio informarsi prima).


Le paure (reali) che ci siamo fatti tutti

Non raccontiamoci favole: la barriera della lingua, la nostalgia di casa, il panico da “non conosco nessuno e ora che faccio?” sono normalissimi. A qualcuno scivola addosso in due giorni, altri ci mettono una settimana intera solo a capire come si ordina una bottiglietta d’acqua al bar della scuola.

E non va sempre tutto “liscio”: a volte ci si sente davvero soli, ci si annoia, le prime parole in inglese escono con fatica o si sente la mancanza delle abitudini di casa. L'importante è che, se qualcosa non torna, ci sia qualcuno a cui chiedere aiuto SUBITO — e se tuo figlio/a pensa che “chiedere è da sfigati”, spiegagli che lo fanno tutti e nessuno si scandalizza.


Come scegliere il programma senza farsi abbindolare?

  • Fidati di chi ci mette la faccia: assicurati che il programma preveda tutor sempre presenti e disponibili, anche per i piccoli problemi di tutti i giorni.
  • Leggi le recensioni (quelle vere, non quelle da brochure patinate).
  • Chiedi sempre come sono scelte le famiglie ospitanti o chi si occupa degli studenti in college: qualche nome, qualche storia passata dà subito la misura.
  • Non scegliere solo in base al prezzo: la sicurezza e il supporto valgono molto più di 100 euro risparmiati.

Qualche storia vera e spunti pratici

Marco, 13 anni: “Nei primi giorni al college sentivo di non capire proprio niente. Mi sono chiuso in camera dopo cena e avrei voluto tornare a casa. Poi il mio compagno di stanza (che era nella stessa barca!) e un’assistente italiana mi hanno preso un po’ in giro, ma mi hanno anche spiegato che era normale. Una settimana dopo ridevo durante la lezione di drama e mi sono reso conto che qualche parola ormai la capivo. Sono tornato con più fiducia, anche se non sono diventato bilingue (quello no).”

Consiglio onesto: chi parte senza aver mai visto una parola in inglese, rischia di faticare più del necessario. Se potete, preparatevi insieme, fate un mini-corso, guardate qualche serie tv in lingua e abituate l’orecchio. Si soffre meno il salto e ci si gode meglio l’esperienza.


Alternative da non scartare

Non tutti sono pronti a partire alle medie, e non c’è nessuna gara da vincere. Alcuni iniziano con corsi d’inglese intensivi in Italia con vero scambio di gruppo, oppure provano attività online di scambio linguistico (anche occasionale, tipo un’ora a settimana). Altri aspettano le superiori per un’esperienza più lunga, magari in Irlanda o in città meno “gettonate”, dove si spende meno e si vive comunque una bella avventura.


FAQ vere (le domande più chieste)

“Mio/a figlio/a può davvero partire da solo?” Sì, ma con programmi dove ci sia davvero assistenza costante (non una mail ogni tanto, parliamo di tutor o responsabili sempre raggiungibili).
“Quanto devo mettere in conto di spesa?” Dipende da durata e tipo di alloggio, ma chiedi sempre preventivi chiari e totali (alcuni extra sono inevitabili, ma almeno li pianifichi).
“Serve il visto?” No, non per cittadini UE e per soggiorni brevi.
“Come si selezionano le famiglie ospitanti?” Niente scorciatoie: chiedi informazioni chiare, fatti dare date, contatti, documenti. Più trasparenza, meno sorprese.

In sintesi, senza illusioni

Un viaggio studio in Inghilterra per ragazzi delle medie può essere una grande occasione di crescita, ma va preparato e vissuto con realismo. Nessuna promessa magica: non tornano bilingui e magari qualche sera sentiranno nostalgia, ma se li accompagnate (e seguite il programma giusto), torneranno un po’ più forti e consapevoli.

Se vuoi parlarne con qualcuno che ci è passato davvero e non vende sogni, noi ci siamo. Ti aiutiamo a scegliere il programma, valutare le opzioni e darti qualche consiglio pratico per far vivere un’esperienza bella, senza stress e fregature.

Chiedi pure, anche solo per schiarirti le idee.

Parliamo del tuo caso specifico?

In una rapida call di 20 minuti, un nostro advisor valuterà la tua situazione e ti dirà come possiamo aiutarti a realizzare il tuo progetto all'estero.

Valuta la tua situazione gratuitamente →

Chiamata introduttiva gratuita e senza impegno

Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.