Prepararsi ai corsi di inglese (davvero) prima dell’Erasmus
Partiamo da una verità banale: imparare l’inglese non serve solo a “superare l’esame” o a prendere qualche credito in più. Per chi parte in Erasmus (soprattutto in paesi dove l’inglese è la lingua di riferimento), sentirsi a proprio agio quando si parla o si ascolta può cambiare tutta l’esperienza, sia a lezione che fuori.
Qui sotto trovi qualche consiglio – concreto, niente frasi fatte – su come prepararti ai corsi di inglese pensati per studenti Erasmus e su come lavorare davvero sul tuo inglese prima di partire.
Perché vale la pena impegnarsi sull’inglese, anche se sei già “bravo”
Sì, tutti dicono che “l’inglese ormai lo sanno tutti”. Ma la realtà è che, se arrivi in un'aula universitaria dove si parla solo in inglese (magari con accenti strani), la differenza fra capirci qualcosa e sentirti davvero a casa è tanta. L’inglese ti serve anche fuori dall’aula: una chiacchierata random in mensa, un’amicizia che nasce in un pub, risolvere piccole emergenze pratiche.
Quindi – spoiler – nessuna vergogna se non ti senti ancora sicuro: ci siamo passati tutti e non è mai troppo tardi per migliorare.
Come si sceglie (davvero) un corso di inglese che serve a te, non solo al curriculum
- Fatti una domanda onesta: Dove ti senti più insicuro? Ascolto? Parlato? Scrittura? Molti corsi sono “a pacchetto”, ma cercane (o chiedici aiuto per trovarli) che lavorino proprio sui tuoi punti deboli.
- Alla ricerca del format giusto: Online o in presenza? La risposta non è sempre scontata. I corsi online sono pratici e “on demand”, ma se sei uno che procrastina o hai bisogno di parlare dal vivo per sbloccarti, meglio trovarne uno in presenza (anche breve!).
- Pensaci prima, non a pochi giorni dalla partenza: Iniziare un corso con un po’ di anticipo (almeno 2-3 mesi prima di partire) ti evita la sensazione di “panico da countdown”.
- Hai bisogno di una certificazione? Se sì, inutile girarci attorno: scegli un corso che prevede simulazioni d’esame, perché il TOEFL o l’IELTS sono un po’ una loro lingua. Se invece il tuo obiettivo è solo essere più fluente, meglio evitare corsi troppo teorici.
Piccoli trucchi per migliorare l’inglese giorno per giorno (senza annoiarsi)
Parliamoci chiaro: nessuno migliora l’inglese solo con il libro di grammatica (che comunque ogni tanto va aperto). Ecco cosa ha funzionato concretamente per noi, da studenti un po’ pigri:
- Guardare serie TV e film in lingua originale (sottotitoli, va bene; niente sensi di colpa).
- Fare domande sceme a Google in inglese: sembra folle, ma scrivere domande di tutti i giorni ti abitua a pensare e formulare frasi vere, non solo da manuale.
- App per scambiare messaggi/voci con native speaker: Tandem, HelloTalk… all’inizio fa un po’ paura, ma quasi tutti sono studenti come te.
- Youtube è una miniera: video su qualsiasi tema che ti appassiona, in inglese.
- Piccoli gruppi di conversazione: online ci sono forum e chat (anche italiani – promettiamo di non giudicare nessuno).
E non scoraggiarti se incontri ostacoli: essere impacciati fa parte del gioco, a differenza di chi sembra parlare in automatico (spoiler: anche loro ci hanno messo mesi).
Dubbi ricorrenti? Li abbiamo avuti pure noi
“Quanto tempo serve per migliorare?”
Realisticamente? Dipende da quanto pratichi, da dove parti… e da quanto sei disposto a metterti in gioco. Anche poche settimane possono fare la differenza se hai costanza (detto da chi ha iniziato a prepararsi all’ultimo e poi avrebbe voluto darsi una svegliata prima).
“Mi serve davvero il certificato?”
Se l’università te lo chiede per l’ammissione, non scappi. Se non è obbligatorio, può essere una bella palestra, ma la scelta dipende dagli obiettivi che hai.
“E una volta in Erasmus?”
Non sentirti obbligato a parlare solo con altri italiani (anche se è rassicurante, soprattutto i primi tempi): buttati nei gruppi internazionali, partecipa a eventi e iniziative dell’università. E lascia che il tuo inglese migliori “nella vita vera”, non solo nei libri.
Due parole in più da chi c’è passato
Nessuna esperienza è identica, e va benissimo così. Se hai domande su corsi, dubbi sulle certificazioni, o ti senti semplicemente bloccato/a e vuoi parlarne con qualcuno “senza filtri”, scrivici. Non possiamo darti formule magiche, ma possiamo raccontarti come ci siamo mossi noi, gli errori che abbiamo fatto, e magari trovarti una soluzione su misura (o anche solo farti sentire meno solo/a).
E se cerchi guide o app pratiche, lasciaci un messaggio: se non ce le abbiamo già, le troviamo insieme.
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