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Corsi di inglese per studenti di scuole di psicologia

Studiare psicologia in inglese richiede un lessico specifico. Scegliere il corso giusto è cruciale per affrontare con sicurezza le sfide universitarie.

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Corsi di inglese per studenti di psicologia: cosa sapere prima di partire

Immagina la scena: la prima lezione in una nuova università all’estero, circondato da compagni che sembrano capirsi al volo, il professore che usa termini tecnici a raffica, magari un po’ di slang accademico qua e là… e tu con il dubbio: “Sono davvero pronto a seguire, capire, partecipare?”. Se hai pensato almeno una volta di voler studiare psicologia fuori dall’Italia, probabilmente questo scenario ti suona familiare. C’è un motivo se la lingua, soprattutto in psicologia, fa tutta la differenza del mondo.

Perché non basta “sapere l’inglese”

A scuola magari hai preso anche bei voti in inglese, e nei viaggi te la sei cavata. Ma studiare psicologia in inglese è un’altra storia: non solo i termini difficili tipo “neurodevelopmental disorders” o “self-efficacy”, ma anche tutto il lessico delle ricerche scientifiche e delle situazioni pratiche (laboratori, tirocini, colloqui) richiede proprio un “salto” nel modo di parlare e capire.

Un corso di inglese pensato per chi vuole studiare psicologia fa davvero la differenza su più livelli:

  • capisci (sul serio) articoli accademici e libri che userai per le lezioni e per scrivere gli esami
  • impari a esporre le tue idee in modo chiaro e credibile, sia per iscritto (resoconti, saggi, tesi) che parlando (presentazioni, gruppo di studio, role-play)
  • ti senti più a tuo agio quando si tratta di discutere casi pratici, fare domande, usare la terminologia giusta nei contesti clinici o di ricerca

Non sottovalutarlo: spesso la vera sfida, più che i contenuti, è proprio il linguaggio.


Che corso scegliere? Non sono tutti uguali

Parliamoci chiaro: in giro ci sono corsi di inglese per tutti i gusti, ma non tutti sono lo strumento giusto per chi vuole studiare psicologia all’estero.

General English

Va bene se senti di avere ancora lacune sulla grammatica, la pronuncia o il vocabolario di base. Ma se miri a seguire le lezioni universitarie o fare ricerche, non basta più: è come cercare di montare un mobile Ikea senza le istruzioni giuste.

English for Academic Purposes (EAP)

Qui il focus è sullo studio: capire il linguaggio delle università, scrivere saggi accademici, prendere appunti dalle lezioni. È già più vicino alle esigenze di uno studente di psicologia, ma raramente entra davvero nello specifico del linguaggio clinico o delle metodologie psicologiche.

English for Psychology / Medical English

Se lo trovi (non dappertutto è semplice!), è probabilmente il corso più adatto: testi clinici, discussione di casi, simulazioni di colloqui o ricerche, giochi di ruolo sui termini tecnici. È spesso la vera svolta per arrivare preparati, ma attenzione: sono corsi di nicchia, costano un po’ di più e non sempre sono disponibili ovunque.

Professional/Business English

Può tornare utile se punti a tirocini o esperienze lavorative già durante gli studi, ma anche qui il lessico della psicologia non sempre è coperto in pieno.

Una tabella veloce? Eccola, ma senza mitizzare:

Tipo di corso Pro Contro
General English Rafforza le basi Troppo generico per psicologia
Academic English (EAP) Buona preparazione accademica Poca terminologia specialistica
English for Psychology/Medical English Terminologia mirata Disponibilità limitata, costi alti
Business/Professional English Comunicazione sul lavoro Non sempre specifico per psicologia

Come capire qual è il corso che fa per te

  • Fatti un’idea realistica del tuo inglese, non solo guardando il voto a scuola: se puoi, fai un test (anche IELTS o TOEFL sono utili).
  • Pensa al percorso che vuoi fare: psicologia clinica? Psicologia della ricerca? Psicoterapia? Le esigenze cambiano molto tra questi percorsi.
  • Cerca corsi con un taglio pratico: più esercitazioni, simulazioni, casi reali affrontati in inglese, più sarai pronto davvero alle sfide universitarie.
  • Dove? Cambia tanto se punti su UK, Irlanda, Paesi Bassi… ognuno ha il suo stile (“assessment”, “essay”, “dissertation”) e anche qualche sfumatura di linguaggio diversa.
  • Non aver paura di chiedere aiuto: parliamo con ragazzi come te ogni giorno e a volte bastano due domande orientative fatte bene per non buttare tempo e soldi.

Gli errori più comuni (e come non caderci anche tu)

  • Accontentarsi del primo corso che capita: magari va bene per l’inglese “da viaggio”, ma all’università rischia di essere un boomerang.
  • Sottovalutare l’effetto “shok linguistico”: pensi di cavartela, ma tra accento, ritmo e termini nuovi rischi di sentirti perso le prime settimane.
  • Pensare che in poche settimane si risolve tutto: i miracoli non esistono, meglio lavorarci un po’ per volta, magari già da casa.
  • Non parlare con chi ci è passato prima: abbiamo raccolto decine di storie di studenti che hanno evitato errori solo chiedendo il racconto di chi ci è già passato (e qualche dritta pratica che online non trovi).

Due storie dirette, senza giri di parole

Marco, iscritto a Psicologia ad Amsterdam, ci dice spesso: “Avevo fatto già due corsi di inglese, ma all’inizio delle lezioni non capivo i paper. Solo dopo aver fatto un corso pensato PER psicologi sono tornato a casa dopo un seminario senza malditesta!”

Sara, indecisa fino all’ultimo sul partire per Londra, era terrorizzata di bloccare tutto per colpa dell’inglese. Le abbiamo proposto una consulenza e da lì la svolta: revisione insieme delle sue motivazioni, qualche lezione focalizzata e una piccola community online di altri studenti nella stessa barca. Oggi il suo inglese va ancora “a onde”, dice lei, ma almeno ora entra in classe senza l’ansia di non capire il professore.


Le domande che ci fanno sempre

Devo avere per forza una certificazione come IELTS o TOEFL per iniziare?
Non sempre, dipende dalla facoltà e dal tipo di corso. Molte università chiedono un certificato con punteggio specifico soprattutto per lauree magistrali, dottorati, master. Per la triennale, spesso basta l’inglese scolastico, ma la soglia tecnica è alta.

Quanto dura di solito un corso di inglese specifico per psicologia?
Variano: ci sono corsi brevi e intensivi (2-3 mesi, magari in estate) e percorsi che si integrano con l’anno accademico. Dipende da dove ti trovi e da quanto vuoi approfondire.

Conviene farlo in Italia o direttamente nel paese dove studierò?
Se parti da una base solida, buttati direttamente sul posto: impari “sul campo” ed entri subito nel giro universitario. Ma se senti che il salto è troppo grande, meglio iniziare da casa per arrivare più sicuro.


Il senso di tutto questo? Essere pronti (davvero)

Scegliere il corso giusto di inglese non è solo una burocrazia da spuntare, ma il primo passo per vivere senza troppa ansia le prime settimane (quelle che fanno la differenza tra ambientarsi bene o rischiare di mollare). Non serve essere perfetti, ma serve essere pronti agli ostacoli reali: l’inglese accademico, la terminologia scientifica, la sicurezza nel parlare davanti agli altri, anche se con accento strano e qualche strafalcione.

Con Studey, la promessa è semplice: nessuna illusione, nessun “sogno facile”, ma consigli chiari e condivisione delle esperienze vere. E se hai ancora dubbi (o solo bisogno di una dritta onesta), scrivici. Magari non avremo la soluzione magica, ma almeno capiamo bene da dove parti — perché ci siamo passati anche noi.

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