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Corsi di inglese per studenti di scuole di grafica

Scopri come scegliere il corso di inglese perfetto per studenti di grafica e affronta le sfide linguistiche nel mondo del design con successo.

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Corsi di inglese per studenti di grafica: una guida (davvero) pratica per partire col piede giusto

Se studi grafica – magari stai ancora finendo le superiori, o sei già all'università – probabilmente sai già che l’inglese, quello vero, serve eccome. Non solo il “general English” da libro, ma anche tutte quelle parole tecniche che nelle lezioni in Italia di solito si sentono solo quando apri Photoshop o Illustrator.

Magari vuoi iscriverti a un’università all’estero, puntare a un master internazionale, o semplicemente provare a lavorare in un ambiente dove parlare inglese non sia un incubo ogni volta che c’è una call o un progetto. Però il dubbio rimane: che corso di inglese scelgo, se vengo dal mondo del design? E cosa mi devo aspettare, davvero, quando studio inglese fuori dall’Italia?

Questa guida serve proprio a rispondere a queste (e tante altre) domande che, credimi, ci siamo fatti tutti prima di partire.


Perché serve un corso di inglese “su misura” per chi fa grafica?

Diciamolo subito: imparare l’inglese “generico” è utile, ma se vuoi fare strada nella grafica (che sia web, stampa, motion o UX poco importa), ti servirà molto di più. Ecco perché:

  • Tutorial, manuali, software: quasi tutto quello che conta nel design esce prima in inglese – dalle funzioni nascoste di After Effects ai forum pieni di soluzioni che nessuno traduce.
  • Presentare i propri lavori: “Portfolio review”, “pitch”, “brief”… già solo capire questi termini aiuta parecchio, ma saperli usare ti fa sembrare molto più pronto.
  • Università o master all’estero: lì la barriera linguistica non è uno “scoglio”, è un muro. Meglio scalare un po’ alla volta, che sbatterci la testa dopo.
  • Networking internazionale: la tua carriera, piaccia o no, passerà anche per collaborazioni con agenzie/personaggi che parlano solo inglese.

In breve: più il corso di inglese ti aiuta su questi aspetti, meglio è.


Come scegliere (davvero) il corso di inglese giusto per te

Scegliere un corso “random” spesso porta solo frustrazione o spese inutili. Ecco qualche dritta che abbiamo imparato sulla pelle (e che avremmo voluto leggere prima):

  1. Chiediti da dove parti e dove vuoi andare
    • Sei a livello “ok, so l’inglese scolastico” o “riesco già a guardare tutorial senza sottotitoli”?
    • Vuoi solo sentirti più sicuro/a, oppure ti serve superare IELTS/TOEFL per entrare in uni o master?
  2. Cerca corsi che parlino la tua lingua (quella tecnica)
    • Esistono programmi con moduli specifici per design, arte, comunicazione visiva, o perfino lezioni in cui si simulano presentazioni creative, brainstorming, portfolio review.
    • Testa sempre (se puoi) una lezione: a volte quelli che promettono corsi per grafici poi fanno quasi solo conversazione, e la terminologia “seria” si impara altrove.
  3. Pratica, pratica, pratica… anche in aula
    • Le lezioni migliori fanno fare lavori veri: poster, slide, mini-progetti, magari in gruppo. O cose come spiegare una tua illustrazione in inglese, non solo “what’s your favourite colour”.
  4. Valuta il formato che fa per te
    • Presenza vs online: dipende da quanto vuoi metterti in gioco (e dal portafoglio, ovviamente).
    • Intensivo (magari tutto in un’estate) o percorso più lungo? Qui conta cosa riesci a incastrare nella tua vita — non vergognarti se hai bisogno di prendertela comoda.
  5. Occhio alla città
    • Londra, Dublino, Amsterdam sono mete piene di stimoli creativi e gente da tutto il mondo, ma ogni città ha le sue regole (e i suoi prezzi: non sottovalutare mai questo aspetto).

Dove andare? (Senza peli sulla lingua)

Non tutte le destinazioni sono uguali, e c’è sempre il solito dilemma: “Vado dove costa meno o dove ci sono più opportunità creative?”. Risposta onesta: non esiste la risposta perfetta, ma almeno puoi scegliere consapevolmente. Due righe per le 4 più gettonate:

Destinazione Pro Contro
Regno Unito Scuole e università di design di altissimo livello, eventi e workshop ovunque. Budget da mettere in conto (tra corsi, affitto, trasporti…). Il post-Brexit ha complicato un po’ le cose per visti e permessi.
Irlanda Atmosfera internazionale, comunità “arty” in crescita, costi (a volte) più bassi del UK. Corsi di inglese per creativi meno numerosi, città meno “grandi”, ma anche più accoglienti.
Olanda Tante scuole che mixano arte e inglese, Amsterdam super internazionale; inglese diffuso (ma dicono “bikes” e “windmill” come qui diciamo “pasta” e “ciao”). Preparati a muoverti tra due lingue; trovare stage/lavoro richiede pazienza.
Canada e USA “Scene” creative pazzesche, tantissimi corsi specifici, mille opportunità di networking. Iter per il visto più lungo, più burocrazia, costi spesso fuori portata senza borse o lavoro part-time.

Cosa aspettarsi (e quali difficoltà mettere in conto)

Non tutto sarà una passeggiata e non troverai il corso perfetto al primo colpo — scordati le soluzioni “facili”, perché spesso (purtroppo) non esistono. Ecco le fatiche che di solito chi studia grafica all’estero si trova a vivere:

  • Lessico tecnico: “Blend mode”, “smart objects”, “visual hierarchy”… Spesso i corsi generici non li toccano nemmeno.
  • Organizzarsi il tempo tra corso d’inglese, compiti/pratiche, lavoretti part-time e – sì – un po’ di vita sociale.
  • Costi imprevisti, specie per chi parte da solo o senza una pianificazione seria (e fidati, meglio farla prima che dopo).
  • Shock culturale: “magari in Italia non è tutto perfetto, ma qui mi sento un po’ fuori posto”. Siamo in tanti a essercisi trovati, almeno all’inizio.

Esperienze vissute: nessun filtro

Marco, 22 anni, dopo 3 mesi full-immersion a Londra:
“Pensavo di cavarmela, invece sentirmi chiedere ‘can you vectorize this in Illustrator for tomorrow’ mi ha mandato nel panico. Alla fine mi sono sbloccato facendo workshop super pratici. Ancora adesso, organizzare lo studio con i turni al bar è stato peggio della grammatica.”

Sara, 20 anni, corso online per illustratori:
“Ho scoperto come parlare meglio dei miei lavori, ma una cosa mi è mancata: il confronto diretto con chi ti corregge sul momento. Vedere le reazioni dal vivo fa comunque la differenza, soprattutto se sei insicuro.”


E concretamente: come possiamo aiutarti noi di Studey?

Non ti rifilamo la super-pacchetto-felice: sappiamo che ognuno ha storie, dubbi e ansie diversi. In pratica, possiamo:

  • Analizzare insieme le tue esigenze e capire dove conviene investire (in tempo, non solo in soldi).
  • Consigliarti (con onestà) su scuole e tipi di corso, senza spingere dove non serve.
  • Aiutarti a compilare i documenti (pagelle, portfolio, reference), che spesso sono la parte più stressante — lettere incluse.
  • Prepararti a test, colloqui, application, senza “miracoli”, ma con dritte e check-list vere, fatte da chi ci è già passato.
  • Restare in contatto anche dopo: non spariamo appena ti iscrivi. Ci sentiamo anche per le piccole emergenze post-partenza.

Se vuoi un preventivo di spesa, un’opinione sincera su una destinazione, aiuto reale con college e università (di design e non), clicca qui e scrivici – anche solo per chiarire una fissa.


Domande che ci arrivano spesso (e risposte senza frasi fatte)

Che livello di inglese serve, in pratica, per un corso di grafica all’estero?
Un B1-B2 è la base se vuoi seguire senza uscire distrutto a metà lezione. Per l’università, alcuni chiedono C1, ma se parti da più in basso puoi arrivarci con un po’ di preparazione mirata.

Insegnano anche i software, o solo l’inglese “parlato”?
Quasi sempre insegnano la lingua legata al settore, non i programmi veri e propri (quelli fanno parte di moduli specialistici, spesso separati o extra). Chiedi sempre che materiale usano.

Partire subito o fare prima un corso online?
Dipende da quanto vuoi spendere, quanto sei autonomo/a e quanto sei “pronto” a buttarti. L’immersione full-immersion accelera tutto, ma anche online puoi sbloccarti sui basics prima di affrontare il salto.

Quanto costa, a grandi linee?
Svariato, onestamente: da 1.500€-2.500€ per qualche settimana intensiva in città meno care, fino a cifre ben più alte se punti a Londra o a periodi lunghi. Se vuoi numeri precisi, scrivici e ti aiutiamo a capire il budget reale per la tua situazione.


Ultimi consigli per non perderti per strada

Non scegliere il primo corso che ti capita solo perché la pubblicità promette miracoli. Chiedi, confronta, testa se puoi, e ricordati: anche chi sembra super esperto una volta era perso come te. Studiare all’estero, in questo settore, può cambiare molto — ma serve pazienza e una buona dose di onestà con se stessi. Se ti va di parlarne, qui trovi sempre gente che ci è già passata e che non ti giudica se hai dubbi o paure.

Per domande puntuali, oppure se vuoi farti un’idea più chiara, contattaci (puoi davvero farlo, nessuno si offende: risponde gente vera, non un chatbot). Buona fortuna — e occhio agli shortcut troppo facili, di solito non portano lontano.

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