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Corsi di inglese per studenti di scienze della formazione secondaria

Studiare inglese è fondamentale per chi vuole insegnare, partecipare a Erasmus o affrontare concorsi. Scopri come organizzarti senza stress!

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Corsi di inglese per studenti di Scienze della Formazione Secondaria: quello che avrei voluto sapere prima (senza giri di parole)

Se stai studiando Scienze della Formazione Secondaria e l’inglese ti mette ansia (o ti sembra solo una scocciatura necessaria), sappi che non sei il solo. Tra lezioni, tirocini, ansia da esami e mille dubbi sul futuro, l’inglese spesso passa in secondo piano – finché non scopri che serve davvero, magari proprio quando pensavi di aver già abbastanza a cui pensare.

Questa guida è nata per darti qualche risposta concreta. Niente promesse da supereroi o soluzioni magiche: solo storie vere, problemi reali e qualche consiglio che speriamo ti faccia sentire meno solo nella giungla dei corsi d’inglese e delle certificazioni.


Perché l’inglese serve davvero (anche se vuoi insegnare in Italia)?

Un tempo, sapere l’inglese era “un valore aggiunto”. Oggi, molto spesso, è semplicemente la base. Sempre più scuole superiori sperimentano con progetti CLIL (materie insegnate in inglese), scambi con classi straniere e ti richiedono – anche solo per entrare nelle graduatorie – un livello minimo certificato. Le università stesse ormai spesso lo chiedono per iscriversi alla magistrale o per partecipare a Erasmus & Co.

E se stai pensando di passare una parte del tuo percorso accademico o lavorativo all’estero, l’inglese da “opzione” diventa “passaporto indispensabile”. Sì, anche in paesi meno ovvi: ormai l’inglese è la lingua dell’Europa (e, volenti o nolenti, anche di tanto altro mondo).


Le strade per studiare inglese da universitari: ci sono alternative?

Ecco cosa si trova davvero, senza filtri:

  • Corsi universitari: spesso sono inclusi nel piano studi, magari legati a dei crediti. Ottimi se parti da poco, ma spesso NON bastano per preparare una certificazione riconosciuta da università/concorsi esterni. Pratici, ma raramente approfonditi.
  • Scuole private: la classica soluzione che ti prepara in modo “mirato” per Cambridge, IELTS, TOEFL. Positivo: orari flessibili, preparazione specifica, presa sul serio; negativo: costi non sempre accessibili, qualità che dipende tantissimo da chi trovi – ti conviene sempre chiedere a chi ci è già passato.
  • App e piattaforme e-learning: perfette per non dimenticare le basi e continuare a praticare ogni giorno, ma da sole sono quasi sempre insufficienti per affrontare esami ufficiali.
  • Esperienze all’estero: il salto di qualità vero, ma spesso… una montagna da scalare (tra soldi, tempo, burocrazia e un livello minimo già richiesto). Però se capita l’occasione, non pensarci troppo.

Tabella mega-onesta:

Opzione Pro Contro
Corsi universitari Accessibili, danno crediti Spesso di livello base
Scuole private Focalizzate sugli esami, docenti esperti Costose, qualità variabile
App/e-learning Comode, economiche Meno efficaci da sole
Stage/estero Migliora davvero il livello Impegnativo, meno accessibile

Certificazioni d’inglese: quale scegliere se vuoi insegnare, partire o solo passare l’esame?

E qui arriva la domanda più importante: ok, studio... ma “per cosa”, esattamente? Le certificazioni che di solito richiedono le università/concorsi sono queste:

  • IELTS: richiesto in UK, Australia, tante università europee (viene richiesto spesso per Erasmus). Attenzione: scade dopo due anni.
  • TOEFL: molto presente per chi pensa a master in America, alcune università italiane lo riconoscono.
  • Cambridge (B2 First, C1 Advanced, C2 Proficiency): sono tra le più “universali” in Europa e spesso anche a livello di concorsi italiani; non scadono, ma alcune università chiedono che la certificazione sia recente.

Non c’è il “migliore di tutti”, dipende davvero da dove vuoi andare a parare. Chiedi sempre alla segreteria o al bando esattissimo che ti interessa – inutile sprecare tempo e soldi in un esame che poi non conta nulla.


Come evitare di buttare tempo (e soldi)? Fatti queste domande con brutale onestà

  • Mi serve una certificazione per un motivo preciso (bando Erasmus, iscrizione magistrale, concorso)? O mi basta solo migliorare l’inglese per sentirmi sicurə?
  • Voglio un corso per passare un esame universitario o uno che serva “fuori” dall’università?
  • Ho già un'idea di quando e dove dovrò presentare la certificazione, oppure sto “facendo per avere”?
  • Quanto tempo posso davvero dedicare (tra lezioni, lavoro, altri impegni)?
  • Ho un budget di partenza?
  • Mi sento a mio agio a imparare da solo/a online o ho bisogno di una persona in carne ed ossa davanti?

Rispondere a queste ti fa risparmiare un sacco di energie.


Gli errori che abbiamo già fatto (così tu puoi evitarli)

  • Fidarsi solo dei corsi base universitari: spesso ci si rende conto troppo tardi che non bastano, soprattutto per Erasmus e certificazioni serie.
  • Pensare che le app siano la soluzione a tutto: sono utili ma non bastano se vuoi davvero fare il salto di livello.
  • Iscriversi a un corso costoso “perché lo fanno tutti” senza informarsi sulla reale qualità: le scuole private vanno “testate”, o perlomeno ascolta chi ci è passato.
  • Partire per esperienze all’estero contando solo sulla voglia di avventura: partire senza un livello almeno “OK” è un rischio – sia a livello accademico che personale.

Storie vere: insicurezze, figuracce e piccoli traguardi

“Prima di partire per l’Erasmus in Spagna, ho studiato l’inglese di corsa pensando che sarebbe bastato… Mi sono ritrovatə a insegnare in classe e a parlare con coinquilini da mezzo mondo – e vi assicuro: il clima di una lezione universitaria non ha NULLA a che vedere con i dialoghi delle app!”

“Il corso privato che ho frequentato era caro, sì, ma con l’insegnante giusta sono arrivo finalmentə a sentirmi sicurə nel parlare. Ho dovuto procrastinare qualche uscita in pizzeria, ma almeno ora non temo più le lettere motivazionali!”

Mini-FAQ (quelle che tutti ci fanno prima o poi)

Qual è il livello minimo per l’Erasmus?
Spesso chiedono B1/B2. Alcune università vogliono prove più specifiche (come IELTS 5.5+), e cambiano le regole ogni anno: fate il doppio check.

Quanto costa un corso preparatorio valido?
I corsi universitari sono spesso gratuiti o inclusi nelle tasse. Le scuole private possono oscillare tra 200 euro (brevi e in gruppo) a oltre 1000 euro (individuali o full-immersion). Non sempre il più caro è il più efficace!

Online o in presenza?
In presenza hai più disciplina e confronto, online hai massima flessibilità. Se ti pesa “autogestirti”, meglio in presenza.

Le certificazioni scadono?
IELTS scade dopo due anni, i Cambridge valgono a vita (ma alcuni enti vogliono date recenti).


Le trappole: promesse troppo belle per essere vere (e stress che nessuno dice)

Qualche rischio da segnalare senza peli sulla lingua:

  • Le scuole che promettono risultati certi (o “livello B2 garantito in tre mesi!”): occhio, ognuno impara in modo diverso.
  • Corsi che sembrano quasi regalati, poi spuntano costi extra per libro, esame, tasse.
  • Prepararsi all’ultimo minuto: la preparazione serve non soltanto a “superare l'esame” ma anche a non ritrovarsi spaesati davanti a un gruppo di studenti o colleghi stranieri.
  • Accettare l’idea di “dover essere perfetto”: l'inglese è una lingua, non magia nera – la sicurezza arriva SOLO col tempo (e con le figuracce).

Consigli veri, presi dalle esperienze concrete

  • Inizia valutando il tuo livello reale: test online, prove gratuite… Meglio essere onesti subito!
  • Non aver paura di chiedere consigli a chi ha già fatto il percorso: spesso sono le storie reali che aiutano più delle recensioni online.
  • Le risorse universitarie (laboratori, tandem, chat con studenti Erasmus) sono sottovalutate: sfruttale, sono GRATIS.
  • Se puoi, concediti almeno una piccola esperienza “sul campo”: una settimana all’estero, una summer school, una videochiamata con un madrelingua… fanno una differenza enorme.

Hai ancora mille dubbi? Nessun problema

Il percorso ideale non esiste, perché dipende da te: da cosa vuoi, da dove parti, da quanto tempo e coraggio hai. Se ti va di parlarne per trovare una soluzione adatta davvero a te, senza promesse da venditore, scrivici: ascoltiamo davvero (e se non abbiamo la risposta, almeno ti evitiamo una fregatura).

Se invece vuoi farti un’idea per conto tuo, scarica la nostra guida pratica su come scegliere il corso d'inglese giusto per la tua storia. Da Studey, più che di iscrizioni, ci interessa che tu arrivi dove vuoi sentendoti meno spaesato – e, se possibile, con un po’ di ansia in meno.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.