Corsi di inglese per studenti di Scienze della Comunicazione: la guida a cui avrei voluto avere accesso
Se stai pensando di studiare Scienze della Comunicazione all’estero, forse hai già capito che gestire lezioni, esami e progetti in inglese non è una passeggiata. Soprattutto se vieni dall’Italia, spesso la cosa più dura non è solo capire la grammatica, ma imparare davvero come si comunica, si studia e si lavora in inglese nello specifico di questo settore.
Qui non parliamo di “imparare l’inglese” in modo generico, ma di darsi gli strumenti pratici per evitare di sentirsi tagliati fuori la prima volta che il prof inizia a parlare di “media literacy” o “content creation” durante una lezione.
Parliamo quindi di corsi di inglese che non siano solo “lezioni di lingua”, ma un vero supporto per affrontare il percorso universitario senza ansia inutile. Niente promesse di scorciatoie: serve impegno, ma almeno vediamo dove conviene investire tempo ed energie.
Perché pensare a un corso di inglese “su misura” per la comunicazione?
Quando si studiano Scienze della Comunicazione ci si scontra subito con un lessico molto specifico che non, purtroppo, impari su Duolingo o guardando serie TV. Bisogna capire e parlare la lingua dei media, del marketing, della società digitale, spesso anche a livello accademico.
Un corso generico di inglese può essere una base, ma non basta davvero se:
- Fai fatica a scrivere saggi o paper in inglese
- Hai paura di non saper parlare (o scrivere) nello stile richiesto in ambito accademico o lavorativo
- Non conosci i termini tecnici che userai in aula, negli esami o nei progetti
Per questo è utile scegliere corsi che abbiano proprio un focus sulla comunicazione, sia in aula che attraverso materiali e simulazioni pratiche.
Quali tipi di corsi esistono davvero (e a chi servono)
General English + Moduli di Comunicazione
Per chi parte da un livello base/intermedio e vuole rafforzare subito parlato e comprensione, ma con esercizi che simulano dibattiti, interviste, scrivere post per i social o report per un blog. Sono utili anche per prendere confidenza col tipo di “inglese” che sentirai in università.
Academic English per Scienze Sociali/Comunicazione
Qui il focus è più serio: impari a leggere saggi complessi, scrivere paper critici, fare presentazioni in PowerPoint che non annoino nessuno. Sono corsi da considerare se vuoi davvero sentirti a tuo agio già dal primo semestre e non rincorrere sempre i compagni di corso.
Preparazione per esami (IELTS, TOEFL, Cambridge)
Molte università chiedono una certificazione. Qui lo scopo non è solo “passare l’esame”, ma anche migliorare la lingua che userai ogni giorno: ascolto, lettura critica, scrittura come si fa (davvero) all’università.
Summer school o moduli integrati alle università
Questa è una via di mezzo interessante: molte scuole/università offrono programmi estivi o pre-corsi in cui oltre all’inglese si fanno già esperienze pratiche sulla comunicazione, spesso in gruppi con altri studenti internazionali. Un modo per rompere il ghiaccio con metodo di studio e lingua “vera”.
Come scegliere (senza farti prendere dal panico o le pubblicità)
Capire quale tipo di corso ti serve davvero non è banale, lo sappiamo perché ci siamo già passati. Questi sono alcuni consigli che diamo sempre agli studenti che ci scrivono, senza troppi giri di parole:
- Fatti un test di livello (serio, non quelli online in 3 minuti): ti aiuta a non buttare tempo e soldi sul corso “sbagliato”.
- Chiediti qual è il tuo obiettivo: superare un test? Essere autonomo in università? Entrare subito nel mercato del lavoro? La risposta cambia le priorità.
- Occhio alla durata e al carico: corsi brevi e intensivi funzionano se sai già gestire ritmi sostenuti, ma a volte serve più tempo per sedimentare davvero la lingua.
- Scegli corsi che lavorano su situazioni “reali”: simulazioni di presentazioni, redazione di articoli, gestione di discussioni. Meglio una scuola dove ti fanno “parlare”, non solo ascoltare.
- Valuta sempre se la scuola o l’insegnante hanno esperienza specifica con le discipline della comunicazione, non solo con l’insegnamento dell’inglese.
Quali sono i problemi più comuni (e come evitarli)
Quello che vediamo più spesso, soprattutto nei primi mesi, è una certa tendenza a sopravvalutarsi (“tanto me la cavo”), fino al primo paper consegnato con mille errori o la prima lezione in cui non si capisce quasi nulla.
Altri errori super frequenti: scegliere corsi generici, senza lavorare sulle competenze “da comunicatore”; credere che basti un corso di due settimane per arrivare pronti; pensare che l’inglese si impari solo “vivendo all’estero”, senza studio mirato.
La verità è che, anche dopo aver iniziato l’università, ci sarà da continuare a lavorarci su – e va bene così, capita a tutti. L’importante è non nascondere la polvere sotto il tappeto e cercare aiuto (o cambiare metodo) quando serve.
Due storie vere: quello che non ti dicono nei depliant
Marco è arrivato a Londra molto sicuro di sé (“ho sempre avuto buoni voti d’inglese al liceo…”), ma dopo poche settimane si è ritrovato a dover recuperare di corsa, perché parlare e scrivere saggi universitari era tutta un’altra storia. Ha iniziato con un corso generico, poi ha dovuto chiedere supporto specifico sulla scrittura accademica.
Sara invece ha scelto una summer school in Irlanda in cui si lavorava tanto su social media, storytelling, contenuti digitali. “Mi ha aiutato non solo a perfezionare l’inglese, ma anche a prendere confidenza col modo di lavorare insieme agli altri, col feedback dei docenti, con la presentazione orale dei progetti” – ci ha raccontato. Un’esperienza che, a detta sua, le ha evitato almeno metà degli shock culturali del primo semestre.
In che modo Studey può aiutarti davvero (senza fare promesse assurde)
Con noi non avrai bacchette magiche, ma un aiuto reale per:
- Capire da che livello parti e dove vuoi arrivare (con test fatti da persone vere, non da un algoritmo)
- Trovare il corso o la scuola più sensata per le tue esigenze, magari evitando qualche errore che abbiamo già visto centinaia di volte
- Sostenerti nella preparazione delle certificazioni e nella scelta del percorso più adatto al tuo corso di laurea
- Farti conoscere altri studenti che ci sono già passati, e magari risolvere dubbi pratici di cui non parla mai nessuno
- Aiutarti a non sentirti solo: qualcuno con cui parlare, anche solo per sdrammatizzare i momenti di ansia
Tutte le info su costi, durata e programmi le aggiorniamo di continuo: il nostro consiglio è di scriverci o fissare una chiamata gratuita – fa davvero la differenza parlare con qualcuno che conosce sia il sistema inglese che le difficoltà da studente italiano.
Domande che riceviamo spesso
Devo già avere un livello alto per essere ammesso in Scienze della Comunicazione?
In media serve un IELTS di almeno 6.0/6.5, ma cambia da università a università. Meglio informarsi per tempo!
Quanto tempo ci vuole per prepararsi bene?
Dipende: corsi intensivi durano poche settimane, quelli più strutturati anche diversi mesi. Se parti da zero, serve più tempo: niente illusioni.
Conviene fare il corso in Italia o direttamente all’estero?
Imparare in immersione completa è sempre la scelta “top”, ma per i livelli base/intermedi meglio consolidare prima in Italia, per non arrivare poi spaesati. Ogni percorso è diverso.
Posso allenarmi da solo mentre studio all’estero?
Sì, ma solo se hai già solide basi. Buttarsi senza una base solida è stressante e spesso demotivante. Meglio arrivare preparati.
Studiare communication fuori dall’Italia è una bella sfida, lo sappiamo perché ci siamo passati. Non ti dirò che sarà tutto facile, ma partire con il passo giusto e le idee chiare può davvero cambiare tutta l’esperienza. Se ti va di parlarne con chi ha già vissuto le stesse paure (e qualche figuraccia), noi ci siamo. Scrivici o prenota una consulenza gratuita: niente risposte prefabbricate, solo esperienza vera e supporto concreto.
Parliamo del tuo caso specifico?
In una rapida call di 20 minuti, un nostro advisor valuterà la tua situazione e ti dirà come possiamo aiutarti a realizzare il tuo progetto all'estero.
Valuta la tua situazione gratuitamente →Chiamata introduttiva gratuita e senza impegno
Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.