Corsi di inglese per studenti di matematica e fisica: consigli (veri) prima di scegliere
Se stai pensando di studiare matematica o fisica all’estero, l’inglese non è semplicemente “un requisito”: è la chiave d’ingresso per quasi tutto. Dai corsi universitari alle chiacchiere con colleghi, dal leggere appunti complicati fino al presentarsi davanti a un professore… insomma, se il tuo inglese vacilla, il resto rischia di diventare una montagna. Qui sotto ti racconto a cosa fare attenzione davvero nella scelta di un corso di inglese, senza promesse da pubblicità.
Serve davvero un corso specifico? (Spoiler: spesso sì)
Saper cavarsela nei viaggi-studio o azzeccare qualche risposta durante la verifica non basta più. Se la tua idea è quella di entrare in un’università in UK, Olanda, Irlanda, USA, Canada o Australia a fare fisica o matematica, ti troverai davanti a testi, lezioni e prove scritte ben fuori dalla comfort zone del liceo italiano.
Qualche esempio?
- Argomenti, formule e problemi spiegati in un inglese tecnico, spesso veloce e senza troppi fronzoli.
- Libri e paper scientifici con termini che spesso non si trovano nei classici libri di testo della scuola superiore.
- Esami di ammissione o colloqui motivazionali (a volte chi li fa sembra non abbia mai sentito parlare di “parlare lentamente”).
Ecco perché, a meno che tu non sia cresciuto bilingue, un corso mirato fa davvero la differenza. Il focus dev’essere su:
- Terminologia scientifica (che può mettere in crisi anche chi è “forte in inglese”)
- Strategie per affrontare i testi accademici (che non sono esattamente come leggere un romanzo)
- Esercizi veri di scrittura: relazioni, personal statement, paper
Sottovalutare l’inglese – Errore comune, difficoltà garantite
Qui succede spesso: “Lo miglioro mentre sono lì”.
Potresti farcela, ma sappi che:
- Le università spesso chiedono certificazioni internazionali ufficiali (IELTS, TOEFL, ecc.) per ammetterti.
- A lezione si parte veloci: chi ha un inglese traballante rischia di perdere i passaggi chiave dal primo giorno.
- Tante università impongono percorsi linguistici aggiuntivi (spesso a pagamento!) se non raggiungi il livello minimo.
- E poi c’è il rischio più grosso: sentirsi tagliato fuori, con la sensazione di avere sempre il fiato corto, mentre gli altri sembrano stare sul pezzo.
Che corso scegliere? (e, soprattutto, come capire se è quello giusto per te)
Non tutti i corsi di inglese si equivalgono, soprattutto se punti alle materie scientifiche. Fare un corso “generico” può aiutare a sciogliersi nelle conversazioni di tutti i giorni, ma rischi di trovarti impreparato davanti a un esercizio di analisi complessa spiegato in inglese accademico.
Qui sotto ti riassumo le possibilità più gettonate — e qualche trappola in cui è facile inciampare:
Corsi IELTS/TOEFL
- Servono per chi deve ottenere una certificazione ufficiale.
- Di solito super mirati su strategie d’esame, ma occhio: non tutti sono adatti per potenziare l’inglese tecnico di matematica e fisica.
Corsi di inglese accademico
- Qui si lavora su testi scientifici, lessico settoriale, relazioni, articoli e presentazioni.
- Non sono tutti uguali: informati sul programma, chiedi sempre chi sono i docenti e quali testi vengono usati realmente.
Summer school
- Full-immersion e opportunità di conoscere gente, mettere alla prova il parlato (anche quello “spiccio” che poi serve davvero).
- Costano, e in poco tempo non puoi fare miracoli sul lessico tecnico, ma spesso valgono come esperienza (e motivazione).
Corsi online specializzati
- Flessibili e spesso meno cari delle lezioni in presenza.
- Stai attento a non diventare spettatore passivo: la maggior parte della pratica la devi cercare tu, specie per il parlato.
Storie vere: cosa succede nella realtà
Marco – Matematica in UK
“Pensavo che sapendo l’inglese scolastico me la sarei cavata. Invece mi sono trovato spaesato nelle prime lezioni: facevo fatica a seguire, dovevo rivedere tutto a casa e mi sono sentito in svantaggio. Ho perso tanto tempo a recuperare, anche un po’ di sicurezza iniziale. Con un corso più specifico potevo partire meglio, senza dover rincorrere sempre.”
Sara – Fisica in Olanda
“Mi sono iscritta a un corso IELTS intensivo dopo aver fatto un test di livello (e mi ero un po’ illusa di essere già pronta). Invece ho scoperto tutte le lacune nel modo di scrivere e parlare di argomenti scientifici. L’esame l’ho passato, ma la parte più utile è stata lavorare sulle presentazioni. Adesso la differenza si vede subito: leggere paper e discutere al volo non mi terrorizza più.”
Domande che arrivano spesso (e risposte senza filtri)
“Ma se vado bene in inglese a scuola, mi serve lo stesso un corso?”
Quasi sempre sì, specie per queste facoltà. L’inglese della scuola è base: preparati a trovare differenze notevoli con quello che serve davvero all’università (e con quello che le università vogliono misurare nei test).
“Quale certificazione devo fare?”
Dipende da dove vuoi andare. Di solito:
- IELTS per UK, Irlanda, Australia, Canada
- TOEFL per gli USA
Controlla sempre sui siti delle università (spesso aggiornano i punteggi richiesti).
“Quanto tempo serve per diventare ‘pronto’?”
Non esiste una risposta valida per tutti ma, per esperienza, passare davvero da un B2 “solido” a un C1 “consapevole” richiede almeno 3-6 mesi di studio focalizzato, senza improvvisare troppo.
“Posso fare tutto da solo con libri, video e app?”
Migliorare sì, soprattutto su grammatica e comprensione generale. Ma sulla parte tecnica, parlato e certificazione, un corso strutturato (magari con un insegnante che sa come aiutarti) fa la differenza.
Qualche consiglio spiccio, senza giri di parole
- Non scegliere solo guardando il prezzo: un corso super low cost rischia di essere troppo generico per i tuoi obiettivi.
- Se ti propongono un test di livello gratuito, fallo: capirai dove sei davvero e cosa ti serve (senza rischiare di buttare tempo).
- Se devi prepararti a fare presentazioni o scrivere project report in inglese, scegli un corso che includa ESPERIENZA PRATICA, non solo teoria.
- Se hai dubbi, chiedi a chi c’è già passato (o prenota una chiacchierata con qualcuno di Studey — nessun obbligo, solo confronto).
Occhio ai rischi nascosti
- Alcuni corsi online sono poco trasparenti: verifica sempre le recensioni, meglio se puoi sentire qualcuno che l’ha già frequentato.
- La certificazione scade (di solito dura due anni): organizza i tempi bene, altrimenti potresti ritrovarti a rifare tutto da capo poco prima dell’application.
- I requisiti cambiano: ogni anno alcune facoltà alzano l’asticella dei punteggi minimi — resta aggiornato, non lasciare le cose al caso.
Se hai dubbi, non c’è una risposta unica – ma qualcuno che ti ascolta sì
Ancora tante domande? Benissimo, è normale — sarebbe strano il contrario.
Se non sai quale corso sia davvero quello giusto o come muoverti per la certificazione, puoi scriverci senza problemi. Nessun obbligo, nessuna soluzione magica promessa. Magari hai solo bisogno di un confronto per capire i pro e i contro delle varie opzioni o di una mano per leggere tra le righe delle offerte.
Studey nasce proprio da chi ci è passato prima di te, e sa che molti problemi non sono solo “didattici” ma umani: paura di non essere all’altezza, ansia da esame, la sensazione di essere sempre “indietro” rispetto agli altri. Non abbiamo la bacchetta magica, ma almeno qui ti diciamo le cose come stanno — e, se serve, lavoriamo insieme per trovare una rotta personalizzata.
In bocca al lupo per la tua scelta; prepararsi bene all’inglese non è comodo, non è rapido, ma può davvero cambiare la qualità della tua esperienza all’estero. Siamo qui per aiutarti a muoverti (anche nei momenti in cui vorresti solo scappare da tutto).
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