Corsi di Inglese per Studenti di Lettere e Filosofia: Quello che Nessuno Ti Dice
Se stai studiando lettere o filosofia e pensi di fare un’esperienza all’estero — oppure hai già deciso, ma ti senti un po’ perso/a sull’aspetto della lingua — lasciami dire una cosa chiara: l’inglese non è (quasi mai) il passaporto automatico per la conoscenza, ma è il ponte obbligato per potercisi avvicinare davvero. Specialmente se immagini corsi, lezioni e vita tra campus nel Regno Unito, Irlanda o altri paesi anglofoni.
Perché Serve Davvero un Corso di Inglese
Lo sappiamo, sembra il consiglio banale che hai sentito mille volte, ma nessuno dice mai abbastanza chiaramente che un corso di inglese non serve solo all’inizio — la conoscenza della lingua è qualcosa che accompagna tutto il percorso. Soprattutto nelle facoltà umanistiche, dove leggere, scrivere e parlare sono il centro di tutto.
Tre motivi “terra-terra” che forse ti toccano più di altri:
- Superare i test di ingresso (IELTS, TOEFL...), spesso richiesti come condizione per iscriverti, ma anche come “filtro” che può spaventare più della selezione stessa.
- Capire cosa dicono davvero i professori, specialmente quando l’accento si fa pesante, parlano tra loro “in universichese”, oppure il ritmo delle lezioni va più veloce del tuo inglese.
- Non sentirti a disagio nei lavori di gruppo, quando la timidezza linguistica rischia di farti restare in silenzio anche se avresti qualcosa da dire.
Che Corso Cercare? Spoiler: Non esiste quello “giusto” per tutti
Siamo onesti: quello perfetto non esiste. Quello adatto a te, sì. E non sempre è quello più costoso o famoso. L’importante è essere chiari sugli obiettivi (preparare il test? fare pratica di conversazione? lavorare sulla scrittura accademica?).
Ecco alcuni tipi di corsi che puoi trovare (e i pro e i contro senza filtri):
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Corsi Generali
+ Vanno bene per mettere le basi, soprattutto se ti senti un po’ arrugginito/a.
– Spesso troppo generici se hai già un buon livello e vuoi puntare in alto. -
Corsi Accademici
+ Perfetti se ti aspetta una laurea o una magistrale all’estero: si lavora sulla struttura dei saggi, sul lessico disciplinare, su come evitare i classici “it depends” in ogni risposta.
– Più impegnativi, a volte anche noiosi se sei agli inizi. -
Corsi Intensivi
+ L’opzione “full immersion”: in un mese, vivi l’inglese a tempo pieno (di solito anche all’estero).
– Può essere stressante se hai anche altri impegni o se l’idea di parlare inglese tutto il giorno ti mette ansia.
Meglio in Italia o all’Estero?
Ci sono pro e contro per entrambe le scelte, dipende pure dalla tua situazione.
- In Italia: puoi organizzarti con lezioni serali, risparmiare sulle spese e — se trovi il gruppo giusto — sentirti meno solo/a. Attento/a però: non sempre l’esperienza è immersiva e potresti finire a parlare più italiano che inglese.
- All’estero: qui vivi la lingua, non solo la studi. All’inizio fa paura (lo diciamo per esperienza!), ma è la strada più rapida per diventare davvero autonomo/a. Si paga un po’ di più, ma spesso il salto di qualità è notevole.
Come Scegliere (Davvero) il Corso per Te
Qualche domanda da farsi — senza pressioni e senza pensare che esista una scelta giusta universale:
- Cosa mi serve? Prendere una certificazione? O sentirmi semplicemente meno a disagio nel parlare?
- Quanto posso spendere? Pochi hanno budget illimitato, meglio essere onesti con se stessi.
- Ho bisogno di flessibilità o posso dedicarmi al 100%? Nessun corso fa miracoli in una settimana se puoi partecipare solo “a saltelli”.
- Meglio online o in presenza? Non c’è vergogna nel preferire qualche settimana di lezione da casa se gli spostamenti sono un problema (occhio però a non spegnere la webcam sempre!).
F.A.Q. Senza Filtri
Che livello di inglese serve davvero per lettere e filosofia tra UK, Irlanda o Usa?
Generalmente ti chiedono almeno un 6.0 o 6.5 all’IELTS, 80 o 90 al TOEFL. Ma, spoiler: perfino chi ha preso il massimo si sente insicuro i primi mesi. La verità? Più del test contano la pratica e la voglia di imparare dagli errori quotidiani.
Come si può arrivare preparati ai corsi accademici in inglese, senza sentirsi “indietro”?
Non esistono formule magiche. Quello che aiuta spesso è leggere qualche saggio in inglese su temi che ti appassionano (meglio se anche “difficilotti”) e provare a scrivere piccoli riassunti. Podcast, video, gruppi di conversazione online… tutto fa brodo, anche discutere la serie tv che ami su Reddit. L’importante è attivarsi davvero — anche se fa paura sbagliare le prime volte.
Vale la pena investire in un corso all’estero prima dell’università?
Se puoi, sì, ma non è un obbligo. Semplicemente, ti abitui prima alla realtà che troverai poi. Però se stare lontano ti mette troppa ansia, meglio una soluzione ibrida (un mese all’estero, poi prosegui da casa) piuttosto che forzarsi e stare male.
Un’ultima cosa (forse la più importante)
Nessuno — nemmeno chi ti segue in percorsi come i nostri — può eliminare tutte le difficoltà di confrontarsi con una lingua straniera. È normale fare fatica, avere giornate storte, sentirsi “indietro”. La cosa importante è non viverla da soli: si può sbagliare, chiedere aiuto, cambiare idea su un corso o su una destinazione.
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