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Corsi di inglese per laureandi e neolaureati

Migliorare il tuo inglese è fondamentale per opportunità accademiche e lavorative all'estero, ma scegliere il corso giusto richiede attenzione e chiarezza.

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Corsi di inglese per laureandi e neolaureati: facciamo chiarezza

Se ti stai guardando intorno per capire come migliorare il tuo inglese — che tu sia ancora all’università o appena laureato — probabilmente hai la testa piena di dubbi, un pizzico di ansia e la sensazione che non sia mai il momento giusto per cominciare davvero. Ci siamo passati tutti: il salto verso l’estero, o anche solo la voglia di non sentirsi più bloccati dalla lingua, è una cosa enorme. Eppure, spesso ti ritrovi sommerso di offerte, promesse e pubblicità che sembrano fatte per convincerti che basterà poco, che sarà tutto immediato e semplice. Ecco... non è così, ma ci sono modi per smettere di sprecare tempo e soldi, senza illusioni.

Perché l’inglese? (E perché ora?)

Non è solo la “lingua internazionale” – ormai è la chiave d’accesso a buona parte dei corsi universitari, ai master, agli stage e ai lavori più interessanti all’estero. Anche in Paesi dove non è ufficiale, l’inglese è la lingua dei meeting, dei paper, delle email e – spesso – dei gruppi di lavoro. Non si scappa.

Va detto però che “inglese” non è una parola sola: ce ne sono almeno due che ti riguardano davvero.

  • Academic English: serve per capire articoli, scrivere tesi, passare test come l’IELTS.
  • Business English: per colloqui, call, day-to-day in azienda – e sì, è diverso.

Capire bene di che inglese hai bisogno è già la metà del lavoro.

Quanto sono diverse le opzioni (e perché nessuna è perfetta)

Su Google trovi di tutto: corsi online a 9 euro, soggiorni studio (magari in città carissime), preparazioni “miracolose” per le certificazioni... ma cosa funziona, davvero? Spoiler: non esiste la soluzione magica. Ecco, senza filtro, pro e contro delle scelte più comuni:

Tipologia Pro Contro
Online Comodo, costa meno, organizzabile tra mille impegni. Serve disciplina, rischio di abbandono, ti manca l’interazione dal vivo.
In presenza Contatto diretto, domande facili, utile per networking. Richiede tempo, spostamenti, costa di più e non sempre è vicino casa.
Intensivo Risultati rapidi, progressi in poche settimane. Molto impegnativo, serve motivazione, difficile da conciliare col resto.
Personalizzato (1:1) Lezioni focalizzate su di te e sui tuoi punti deboli. Costo elevato, manca la socialità del gruppo, più pressione.

Attenzione ai soliti errori di partenza:

  • “Vado a caso, tanto un po’ di inglese lo so…”: No, parti SEMPRE da un test vero, sennò dopo pochi giorni rischi di trovarti a disagio.
  • “Scelgo il corso più corto o che costa meno, così risolvo in fretta”: Non è detto che basti, anzi, spesso è una scorciatoia che non porta lontano.
  • “Non serve la certificazione, basta che migliori”: Vero solo in parte. Se vuoi candidarti all’estero, una certificazione come IELTS, TOEFL o Cambridge la chiederanno. E prepararsi per queste è diverso dal “riprendere in mano la grammatica”.

FAQ – Le domande che tutti si fanno (sì, proprio tutti)

“Che livello mi serve per studiare o lavorare fuori?”
Nella maggior parte dei casi serve arrivare almeno a un B2 (pre-intermedio avanzato), specialmente per le application universitarie. Per master top o lavori tecnici/professionali, spesso chiedono C1.

“Meglio studiare in Italia o partire direttamente?”
Domanda da un milione di dollari: in Italia i costi sono contenuti e puoi andare per gradi, magari mentre finisci l’università. All’estero sei immerso 24/7 – impari in fretta, ma può essere uno shock all’inizio (anche per il portafogli...).

“Se faccio un corso, trovo lavoro?”
Magari! La verità è che nessun corso, nemmeno il più costoso o famoso, ti garantisce un’offerta di lavoro. Il corso apre porte, ma dobbiamo essere onesti: poi dipende anche da mille altri fattori.

“Quanto tempo devo investirci?”
Qui nessuno ha la bacchetta magica: servono almeno 3-6 mesi per vedere miglioramenti solidi. Poi certo, se parti da zero bisogna metterci più pazienza.

Due storie vere

Marta, laureata in Economia, era convinta che “tanto l’inglese lo sa già: ha sempre dato l’esame all’università”. Poi, con l’IELTS davanti, è andata sotto il minimo richiesto. Ammettere di aver sbagliato corso (e valutazione) le è costato un anno in più, ma dopo un percorso mirato ce l’ha fatta.

Marco, invece, lavorava part-time mentre studiava. Il suo metodo: full online, perché tempo non ne aveva mai. Dopo un po’ però si è accorto che sì, capiva i testi, ma parlare era un incubo. Aggiungendo insegnanti madrelingua per conversazione, il salto è arrivato.

Prima di scegliere: fermati un secondo e chiediti

  • Cosa vuoi davvero? Serve per l’università, un master specifico, il lavoro dei sogni, o vuoi solo toglierti dall’impiccio?
  • Hai fatto un test di livello serio? Non quello su Facebook, parliamo di una valutazione professionale (da Studey, tra l’altro, puoi averla gratis).
  • Ti serve una certificazione precisa? Non lasciare la scelta al caso; molte università e aziende sono piuttosto puntigliose…
  • Che stile ti aiuta di più? Alcuni imparano solo col gruppo, altri con la lezione “one to one”, altri ancora devono sentirsi immersi all’estero.

E se non sei sicuro?

A volte partire subito non è la strada giusta. Se sei a zero assoluto, meglio iniziare da corso base vicino casa, ambientarti, poi pensare a uno step più avanzato (magari direttamente fuori Italia). Se invece sei già a metà strada, scegli un percorso specifico, magari finalizzato a una certificazione o al colloquio di lavoro.

Non innamorarti delle offerte “lampo” o delle promesse facili: “Da zero a C1 in un mese, paghi solo se passi!” — ci piacerebbe, ma la realtà è più sfumata. Se qualcosa ti suona troppo bello... chiedici pure un parere, senza paura di sentirti inesperto. Meglio perdere cinque minuti, che buttare via mesi o soldi (e arrabbiarsi).

In chiusura, senza frasi da volantino

Se vuoi parlarne insieme, senza impegno, ti ascoltiamo volentieri: niente moduli obbligatori, niente loop di telefonate, solo risposte sincere (e, se serve, la nostra esperienza personale). E se vuoi una panoramica più ampia, abbiamo anche una guida onesta su tutti i percorsi per migliorare l’inglese: la scarichi gratis, senza lasciare la mail.

In bocca al lupo — che tu parta, resti, fallisca o decida di cambiare strada. La cosa importante è partire con le idee chiare e le aspettative giuste. Il resto, si aggiusta strada facendo.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.