Diventare insegnante di inglese: una guida pratica per studenti italiani (che non vogliono solo “saperlo parlare”)
Se stai pensando seriamente di diventare insegnante di inglese, una cosa è certa: non basta cavarsela con l’inglese scolastico o saper chiedere indicazioni durante un viaggio. Ci vuole molto di più, sia sul piano linguistico che su quello pratico-didattico — e non solo per dimostrare qualcosa agli altri, ma per sentirti davvero a tuo agio in classe e avere strumenti veri tra le mani.
Qui parliamo proprio di questo, in modo diretto: che corsi servono davvero, a cosa fare attenzione, quali rischi ci sono e perché prepararsi non è una corsa a ostacoli da fare da soli (né una strada spianata, sia chiaro).
Perché un corso di inglese ad hoc è davvero necessario?
Ok, magari hai già studiato inglese per anni e sentito parlare di grammar, phrasal verbs e compagnia bella fino alla nausea. Ma insegnare è un altro paio di maniche: serve un livello avanzato (seriamente avanzato!) e tutta una serie di competenze che vanno ben oltre la grammatica. Ecco perché tanti ragazzi italiani, anche molto motivati, si arrendono al primo corso troppo tecnico o pensano “non fa per me”.
Un buon corso per diventare insegnante serve a:
- Solidificare veramente il tuo inglese, portandolo al C1 o C2. Sì, c’è molta differenza tra farci due chiacchiere e tenerci una lezione.
- Imparare a insegnare: non basta essere bravi, bisogna saper trasmettere quello che si sa. (Non ci si nasce, si impara e si prova, anche con errori.)
- Prendere certificazioni (tipo CELTA o TESOL), che non sono semplici bollini ma vere e proprie chiavi per lavorare sia in Italia che all’estero.
Insomma, non è “parlo inglese quindi insegno inglese”. Non facciamoci illusioni!
Quali tipi di corsi esistono (e quando scegliere cosa)?
Non esiste un corso “perfetto” uguale per tutti, va detto subito. Dipende molto da dove parti e da dove vuoi arrivare.
General English
È la base, serve a chi sente di dover rafforzare il livello per poter poi entrare nel “tosto”. Utile per raggiungere il famoso B2/C1, con focus su conversazione, ascolto, scrittura vera.
Corsi per insegnanti (CELTA, TESOL, Trinity, ecc.)
Sono quelli seriamente orientati alla didattica: qui studierai come si prepara una lezione, come gestire una classe, fare pratica reale. Senza questi tipo di percorsi difficilmente puoi ambire a lavorare in scuole qualificate, sia in Italia che fuori.
Preparazione alle certificazioni (IELTS, Cambridge, TOEFL)
Se il tuo livello va dimostrato “sulla carta”, qui ti prepari con simulazioni, strategie d’esame e tutto il necessario per sederti all’esame preparato.
English per ambiti speciali (ESP: Business, scuole, medico, ecc.)
Molto utili se hai già una direzione precisa su dove (e a chi) vorresti insegnare. Non ha senso però se ancora non sai davvero che lavoro vuoi fare.
Dove farli, questi corsi?
All’estero
Indubbiamente il contesto è un turbo — impari l’inglese tutto il giorno, vivi la cultura vera, devi cavartela sul serio. Da questa esperienza esci con un inglese più “vero” e la sicurezza che serve. È anche vero che ha costi, scartoffie, paure logistiche (case, voli, documenti...) e bisogna esserne consapevoli, soprattutto se vivi di risparmi o hai bisogno di un programma flessibile.
In Italia
Ci sono scuole ottime, anche con docenti madrelingua, ma l’immersione manca. Spesso però è un compromesso ottimo se non puoi partire subito per questioni economiche o familiari.
Online
Oggi molti percorsi, anche i più seri, hanno versioni a distanza. Bisogna però tenere conto che la parte “relazionale” si perde un po’ — spesso servono anche stage o ore di osservazione dal vivo. Fai attenzione: non tutti i corsi online valgono allo stesso modo sul mercato del lavoro (questo davvero pochi lo dicono onestamente).
Quello che nessuno dice (e invece serve sapere)
- Costi e impegno: i corsi più avanzati, come il CELTA, non si fanno in due week-end e non costano poco. Dal viaggio al vitto, tutto va pianificato (e a volte serve chiedere aiuto, non c’è nulla di male!).
- Non tutte le scuole sono uguali: ci sono corsi inutili, altri che promettono il massimo con poco… Spoiler: non funziona così. Sempre meglio informarsi, chiedere pareri, magari parlare con qualcuno che ci è passato.
- Il livello richiesto non è uno scherzo: molti si rendono conto troppo tardi che il vero scoglio è l’inglese, non il pedagogy. Meglio lavorarci bene prima, piuttosto che “vedere come va” al test di ingresso.
- Requisiti specifici: se aspiri ad insegnare alle scuole statali, in Italia o all’estero, occhio ai requisiti legali diversi da paese a paese; la laurea a volte non basta, e non tutti i certificati sono accettati ovunque.
Un’esperienza vissuta (e qualche dritta utile, direttamente da chi ci è passato)
Marco, 24 anni, di Torino, aveva il sogno dell’insegnamento e tanta “fame” di fare esperienza all’estero. Dopo una scorpacciata di General English online, si è lanciato su un CELTA in Irlanda — pensava di essere pronto, ma i primi giorni in aula si è sentito un pesce fuor d’acqua. “Avevo paura di parlare davanti agli altri, temevo di fare figuracce. Senza il supporto e i consigli ricevuti nella fase di preparazione, mollavo tutto”.
La lezione? Non buttarti senza avere almeno una buona base solida e senza qualcuno che ti aiuti a capire cosa aspettarti davvero, fuori dalle brochure.
Alcune domande che ci fanno davvero spesso:
Che livello di inglese serve per iniziare un corso insegnanti serio?
Almeno un B2 avanzato, ma per corsi tipo CELTA si guarda molto da vicino il C1. Meglio arrivarci già solidi, invece che rischiare bocciature o grandi frustrazioni.
Se seguo un corso online, posso lo stesso finire per insegnare?
Molto spesso sì — l’importante è che sia un corso riconosciuto e serio, non un “video corso” generico. Però la pratica con studenti veri fa la differenza.
Le certificazioni che contano di più?
CELTA (Cambridge), TESOL e Trinity sono molto spendibili ovunque. In Italia, per la scuola statale, possono servire abilitazioni diverse: informati prima sulle regole che cambiano (e non accontentarti della prima spiegazione che trovi online!).
Quanto durano questi percorsi?
Generalmente un CELTA a tempo pieno dura 4 settimane ed è molto intenso. Esistono anche versioni part-time che possono durare qualche mese.
Un ultimo consiglio spassionato
Diventare insegnante di inglese non ha scorciatoie facili né risposte “copiate” per tutti. Meglio una scelta consapevole che ti faccia dire “ce la faccio” con la testa sulle spalle, piuttosto che lanciarti in un percorso che sembra bello solo sui social o nelle pubblicità.
Studiare fuori può cambiare la vita, ma è giusto anche non sentirsi “indietro” se si inizia in Italia o online — l’importante è non improvvisare, informarsi e non avere paura di fare domande scomode. Se vuoi capire davvero se sei pronto, se ti serve solo certificare il livello o cambiare approccio, siamo qui — senza filtri e senza farti perdere tempo.
Noi ci siamo, durante il percorso, ma anche prima o dopo. Tanto vale condividere le domande vere che ti girano in testa: a volte basta già questo per trovare la strada giusta.
Parliamo del tuo caso specifico?
In una rapida call di 20 minuti, un nostro advisor valuterà la tua situazione e ti dirà come possiamo aiutarti a realizzare il tuo progetto all'estero.
Valuta la tua situazione gratuitamente →Chiamata introduttiva gratuita e senza impegno
Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.