Corsi di inglese con mentorship: che cosa sono davvero (e perché NON sono la bacchetta magica)
Quando pensiamo ai corsi di inglese all’estero, la prima cosa che ci immaginiamo è la classica aula: libri, listening, magari qualche attività di gruppo… e poi si spera che tutto il resto venga da sé. In realtà, per molti, il vero scoglio non è la grammatica, ma la vita fuori dalla classe: cavarsela nella città nuova, capire cosa dicono i coinquilini, non andare in crisi davanti a una burocrazia sconosciuta o anche solo evitare di sentirsi soli. Qui entrano in gioco i corsi con mentorship, sempre più proposti — e, almeno secondo chi li ha provati, spesso davvero utili.
Ma che cos’è DAVVERO la mentorship nei corsi di inglese?
Mettiamola così: non è avere un insegnante in più. Un programma di mentorship significa che ti viene affiancato qualcuno — spesso uno studente internazionale “veterano”, un ex-studente oppure un tutor locale — che ti fa da punto di riferimento anche fuori dal contesto puramente accademico. Il mentor non serve solo a correggere i compiti, ma piuttosto ti aiuta davvero nelle cose concrete tipo:
- Tradurre le cose che sui libri non ci sono (tipo: come si saluta “senza sembrare strani”?)
- Capire dove e come trovare una stanza decente e non una trappola per turisti
- Trovare strategie quando senti che il tuo inglese “fa acqua”
- Condividere quelle ansie che magari non osi dire neanche a casa (“E se non faccio amicizia? E se non capisco le lezioni?”)
Non è il supereroe che ti risolve tutto, ma può fare la differenza tra sentirsi smarriti e trovare la direzione.
A chi serve davvero?
Detto sinceramente: non a tutti. Se sei super-indipendente, parli già bene e hai viaggiato spesso, magari puoi farne anche a meno. Per molti altri invece — specie chi parte da solo, chi non ha amici o parenti nel nuovo Paese, chi sente di avere bisogno di un po’ di spinta all’inizio — avere qualcuno che ha già “fatto il percorso” può abbattere molte barriere, sia linguistiche sia pratiche (e, spesso, anche un po’ di ansia).
Come riconoscere un buon programma di mentorship (senza farsi fregare)
L’idea è bella, ma la realtà spesso è meno scintillante dei cataloghi delle scuole. Non tutte le mentorship sono uguali, e sotto la parola “mentor” a volte si nasconde semplicemente uno che ti dice ciao due volte su WhatsApp. Prima di scegliere:
- Chiedi chi sarà il mentor: è un vero ex-studente o solo uno che sta facendo tirocinio?
- Quanto è “regolare” il supporto? Un incontro a semestre non serve a molto. Due chiacchiere a settimana possono invece cambiare le cose.
- La mentorship fa parte del corso, oppure è opzionale (e magari costa di più)?
- Chiedi opinioni a chi l’ha già fatto. Sì, spesso le scuole storcono il naso, ma niente ti aiuta come parlare con chi ci è passato davvero.
Non aspettarti che la mentorship sia la soluzione a tutto
Vale la pena essere sinceri: anche con il mentor, certe difficoltà restano. Se il livello di inglese è base, se mancano motivazione o apertura, nessun mentor può studiare al posto tuo. In più, i programmi migliori spesso costano, e non tutti i mentor sono messi lì per vocazione (alcuni lo fanno solo per arricchire il CV). Quindi, aspettati qualcosa che ti supporti, non il biglietto per una vita perfetta all’estero.
Storie vere: quando la mentorship aiuta (e quando, invece, delude)
Andrea, 19 anni, racconta: “La scuola prometteva tanto, ma il vero salto l’ho fatto grazie al mentor, che mi ha aiutato a capire come parlare senza vergognarmi e cosa aspettarmi da un colloquio universitario. Senza di lui avrei impiegato mesi, da solo.”
Marta invece non è stata così fortunata: “Il mentor era sempre impegnato, ci sentivamo solo per email. Ho risolto molto di più chiedendo ai coinquilini e tramite i gruppi Facebook.”
Quindi, conviene? La risposta onesta.
Se cerchi solo un corso di inglese “classico”, può bastare. Ma se pensi di aver bisogno di un aiuto concreto per vivere davvero l’esperienza, affrontare le piccole e grandi paure e imparare a muoverti in autonomia… la mentorship può fare la differenza. Basta scegliere con occhio critico, sapere cosa aspettarsi, ed essere pronti a metterci del tuo.
Se vuoi parlarne con qualcuno che ci è già passato e non si fa problemi a raccontarti anche i lati meno facili, scrivici: niente formula magica, ma possiamo farti avere un confronto realistico. E nessuno qui ti dirà che sarà tutto semplice — però, insieme, si fa certamente più strada.
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