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Corsi di inglese con preparazione per esami universitari

Studiare all'estero richiede una preparazione specifica per gli esami di lingua. Scopri come scegliere il corso giusto e evitare errori comuni.

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Corsi di inglese per prepararsi all’università all’estero: cosa c’è davvero da sapere

Decidere di studiare in un’università all’estero, specie in paesi dove si parla inglese (come UK, Irlanda, USA, Canada, Australia o Olanda), non è solo una questione di bagagli e sogni. C’è una tappa obbligata che tutti attraversano: l’esame di inglese. Quello vero, da certificato. In questa guida non ti faccio la solita lista di “soluzioni perfette”, ma ti racconto – davvero – cosa aspettarti dai corsi di inglese pensati per superare gli esami universitari, errori da evitare, qualche storia vissuta sulla pelle di altri studenti, e consigli pratici per non buttare tempo (e soldi).


Perché non basta “sapere l’inglese”

Lo so, può sembrare una domanda banale. Sei già bravino in inglese, oppure hai preso ottimi voti a scuola. Ma per accedere all’università all’estero serve una certificazione ufficiale, tipo IELTS, TOEFL, Cambridge (C1 Advanced, a volte anche B2), o il Pearson Test of English. Questi esami non sono uno “spauracchio” messo lì per allontanare gli italiani, ma un requisito formale senza il quale la porta d’ingresso rimane chiusa. E, attenzione: spesso non basta aver fatto un corso di inglese generico – servono punteggi specifici e una preparazione mirata.

Quello che molte guide non dicono:
Gli esami richiedono skill molto precise, come capirci davvero qualcosa in una listening bella tosta a ritmo di madrelingua, scrivere testi argomentati e parlare senza restare bloccato. Non è la stessa cosa che “andare bene nei temi d’inglese”.


Tipi di corsi di inglese: qual è quello giusto per te?

Ci sono corsi e corsi, e la scelta cambia parecchio la preparazione – ma anche il portafoglio. Ecco la differenza (senza misteri):

  • Corsi di inglese “generici”
    Rafforzano la lingua in generale e sono utili per sentirci più a nostro agio, ma spesso non lavorano sulle tecniche che servono davvero durante il test.
  • Corsi di preparazione agli esami
    Qui si fa sul serio: ti abituano al formato dell’esame, provi simulazioni, ricevi feedback “brutali” (nel senso buono!) e impari strategia sui compiti più ostici.
  • Corsi accademici “pre-sessional” (offerti dalle università)
    Se non hai il punteggio giusto, alcune università accettano di farti recuperare con un corso interno. Utile, ma spesso caro e con tempi obbligati: non è la scorciatoia, anzi.

Non tutti i requisiti sono uguali (e possono cambiare!)

Ogni università, e a volte ogni corso, ha richieste sue. Ti metto qualche riferimento, ma qui il vero consiglio è: controlla sempre online o chiedi a chi c’è già passato.

  • IELTS: si va dal 6.0 (triennali) a 7.5 (master più selettivi).
  • TOEFL: tra 80 e 100 punti.
  • Cambridge: molti chiedono il C1, qualcuna accetta il B2 (ma verifica sempre).

La trappola più comune:
Troppe persone si presentano con una certificazione “che va bene per tutti”, per scoprire dopo che per il corso X a Londra, o per la facoltà Y in Scozia, serve un altro punteggio, o una “validità” della certificazione più recente.


Gli errori tipici – e come evitarli

  • Pensare che l’inglese del liceo (o dei corsi privati) sia abbastanza.
    Purtroppo, non basta quasi mai, né per la grammatica, né per lo speaking pratico.
  • Evitare le simulazioni d’esame.
    Allenarsi solo con esercizi singoli è come preparare una maratona correndo in salotto: non funziona.
  • Cercare il corso “super economico” solo per risparmiare.
    Pagare meno oggi, a volte significa dover rifare tutto dopo.
  • Dimenticare la scadenza del certificato.
    C’è sempre una data entro cui presentarlo, e non tutte le università sono flessibili su questo.

Casi reali (sì, gente vera)

Marta – UK
Livello buono, studio intenso per mesi… ma si blocca allo speaking, perché non aveva mai simulato una sessione reale con un tutor sconosciuto. Risultato: punteggio sotto la soglia, e obbligo di seguire un pre-sessional (con ulteriore spesa e ritardi sul calendario).

Luca – Olanda
Ha investito in un corso di preparazione “sul serio”: simulazioni, writing corretto ogni settimana, speaking in gruppetto ristretto con docente madrelingua. Ha preso esattamente il punteggio richiesto, evitando brutte sorprese e potendo partire in tempo.


Cosa puoi aspettarti (e cosa non promettiamo):

Se decidi di prepararti con un supporto come Studey, queste sono le cose su cui possiamo aiutarti in modo concreto:

  • Aiutarti a capire quali corsi sono davvero adatti al tuo livello e ai tuoi obiettivi (senza farti fare corsi inutili).
  • Scegliere il test giusto per il paese/corso dove vuoi andare.
  • Darti una mano sulla parte di writing e speaking con feedback da chi davvero ci lavora ogni giorno (spesso madrelingua, ma non sempre: dipende dai tuoi bisogni).
  • Fare simulazioni d’esame, anche online se non puoi spostarti.
  • Darti consigli aggiornati sui centri d’esame più affidabili in Italia.
  • E se hai ancora domande, semplicemente ascoltarti e dirti dove possiamo arrivare, dove no, o magari consigliarti una soluzione alternativa se la situazione si fa complicata.

Le domande che riceviamo più spesso

Posso prepararmi da solo/a?
Sì, ma preparati a essere super disciplinato e (consiglio spassionato) cerca almeno feedback esterno sullo spoken e sui testi scritti. Il rischio, da autodidatta, è fossilizzarsi sugli stessi errori.

Quanto costa un buon corso di preparazione?
Dipende da molti fattori: formato, città, intensità, lezioni individuali o gruppi. Chiedici un aggiornamento, perché cambiano spesso e qualcuno fa impazzire coi prezzi.

Se sbaglio il punteggio, posso comunque iscrivermi?
Verifica sempre. Alcune uni propongono corsi estivi per recuperare, ma sono costosi e ti obbligano a cambiare i piani.

Quanto tempo serve per prepararsi seriamente?
Di solito tra 3 e 6 mesi per recuperare un livello (es. da B1 a B2), ma dipende da dove parti e quanto hai tempo/forza/costanza.

Posso fare l’esame in Italia?
Assolutamente sì: ci sono centri certificati in molte città, sia per IELTS che per gli altri esami.


Parliamoci chiaro: se l’inglese non basta ancora?

Partire subito col fiato corto non è sempre una buona idea. Se pensi di non essere pronto, è meglio fermarsi qualche mese, investire su una base solida e poi fare domanda. Sembra una perdita di tempo, ma risparmi stress, soldi e possibili frustrazioni più grandi dopo. Smetti di confrontarti solo con chi “è già partito” e pensa solo a cosa serve DAVVERO a te.


Serve una mano? Niente promesse magiche, solo consigli veri.

Se sei confuso su quale corso scegliere, su quale test tentare o sulla preparazione migliore per te, parliamone senza fretta. Anche solo per chiarirti le idee, senza nessun obbligo. Puoi scriverci o prenotare una call con qualcuno che ci è passato prima di te: ascoltiamo la tua situazione e valutiamo insieme i pro e i contro, senza filtri.

Non tutte le soluzioni sono perfette per tutti. E a volte, il consiglio più onesto è: “Forse è meglio aspettare e prepararti meglio.” Noi siamo qui anche per questo.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.