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Corsi di inglese con preparazione per esami internazionali

Scegliere il corso giusto per prepararsi agli esami di inglese è fondamentale per evitare frustrazioni e massimizzare le possibilità di successo.

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Corsi di inglese con preparazione per esami internazionali: una guida onesta per studenti italiani

Sognare di parlare inglese fluentemente è una cosa, ritrovarsi a dover affrontare un vero esame internazionale… tutto un altro paio di maniche. Eppure, se vuoi davvero studiare o lavorare all’estero, prima o poi tocca fare i conti con certificazioni come IELTS, TOEFL, Cambridge e compagnia bella. Qui non vendiamo sogni facili: la realtà è che scegliere il corso giusto (e sapere a cosa stai andando incontro) può fare la differenza tra un’esperienza positiva e… una discreta frustrazione.

Ti raccontiamo tutto senza filtri. Qui non troverai promesse che “basta iscriversi e il certificato arriva”, ma ti diamo qualche dritta concreta frutto – letteralmente – di chi c’è già passato.


Perché (e quando) ha senso scegliere un corso di inglese per l’esame?

Apriamo con una verità scomoda: studiare l’inglese “generico” è molto diverso dal prepararsi a un esame internazionale. Il test ha regole, tempi, trappole e strategie che vanno allenate. Un buon corso specifico ti aiuta a:

  • Smontare il famigerato “panico da listening” o “blocco del writing”
  • Prendere la mano con la struttura dell’esame e le sue stranezze (spoiler: spesso sono parecchie)
  • Fare simulazioni vere, senza illusioni sugli errori che tutti fanno almeno una volta
  • Capire quale certificazione (IELTS, TOEFL, Cambridge, ecc.) serve davvero per il tuo obiettivo – non tutte vanno bene ovunque

Insomma, serve preparazione mirata. Non servono scorciatoie, ma il rischio di girare a vuoto (o spendere soldi a caso) è dietro l’angolo.


Conosci gli esami (ma davvero)?

Ecco una mini panoramica – niente di promozionale, con pro e contro veri:

  • IELTS: Richiestissimo per UK, Australia e Canada. Università, visti, lavoro… spesso passano da qui. Punti forti: accettato ovunque. Punti deboli: ti chiede di scrivere saggi e parlare in modo preciso. Non è banale, specie per chi ha ansia da speaking.
  • TOEFL: I preferiti di USA e Canada, più strutturato a computer. Alcuni lo trovano “più arido”, altri lo preferiscono perché c’è meno interazione “dal vivo”.
  • Cambridge (FCE, CAE, CPE): Ottimi per chi vuole una certificazione “a vita”, non solo legata all’ammissione. Il livello massimo (CPE) è decisamente tosto.
  • Trinity: Più di nicchia, ma valido per alcune università e qualche percorso creativo. Non è universalmente riconosciuto.

Non tutti servono allo stesso modo per tutti: valuta sempre la meta, l’università, o il datore di lavoro. Per esempio: molti corsi di laurea USA accettano solo TOEFL, per l’Australia serve quasi sempre IELTS Academic. Sembra un dettaglio, a volte complica le cose se lo scopri troppo tardi.


Come scegliere un corso di preparazione senza fregature

La tentazione di prendere “il corso più economico e corto che c’è” è forte (capita a tutti). Ma se vuoi una preparazione vera, occhio a:

  • Esperienza degli insegnanti: Hanno già preparato studenti all’esame che devi affrontare? Chiedi! Cambia tanto.
  • Simulazioni e materiali d’esame ufficiali: Se studi sempre su esercizi facili, l’esame vero ti sembrerà di un altro pianeta.
  • Correzioni personalizzate: Soprattutto per writing e speaking. Un feedback anonimo stile “più o meno ok” non serve a niente, fidati.
  • Formato (online/presenza, intensivo/part-time): Scegli quello che si incastra davvero nella tua routine, non quello che “vorresti tanto fare”. Con esami strutturati, la costanza vale più dell’intensità.
  • Opinioni reali di ex studenti: Le recensioni patinate sono ovunque. Le dritte migliori spesso arrivano da chi ci è già passato e ha tempo (o voglia) di rispondere alle domande scomode.

Qui nessuno è infallibile: errori che abbiamo visto (e fatto) anche noi

  • Non verificare la certificazione richiesta, studiando mesi per “l’esame sbagliato”
  • Pensare che basti ‘sapere inglese’ per passare, senza fare simulazioni vere. L’esame sa metterti sotto pressione, soprattutto la prima volta.
  • Affidarsi a corsi troppo generici o a prezzi che “sembrano troppo belli per essere veri” (a volte lo sono)
  • Saltare la parte delle correzioni dettagliate: il rischio? Ripetere sempre gli stessi errori nell’esame vero
  • Non chiedere aiuto quando serve: da soli si va avanti, ma ci si scoraggia anche più facilmente

Costi, tempistiche e altri imprevisti

I prezzi? Cambiano a seconda del Paese, della scuola e della modalità (online, mini-gruppi, lezioni individuali). In media, per un corso serio si parte da qualche centinaio di euro e si sale. Ci sono anche possibilità di offerte e borse, ma non sono ovunque e vanno cercate con pazienza.

Un consiglio spassionato: inizia almeno 2-3 mesi prima della data in cui vuoi sostenere l’esame. Buttarsi all’ultimo è la ricetta migliore per lo stress. E controlla sempre che la scuola ti aiuti anche con l’iscrizione e la gestione della parte burocratica.


Una panoramica pratica su destinazioni e requisiti

Quando scegli dove e cosa studiare, sappi che cambia molto da Paese a Paese. Esempi concreti:

  • UK: quasi sempre IELTS o Cambridge. Le università spesso chiedono un minimo preciso in ogni singola parte (reading, listening…)
  • USA: TOEFL la fa da padrone. Può sembrare più “tecnologico”, ma alcune università accettano anche IELTS.
  • Canada: spesso chiedono uno tra IELTS e TOEFL, con attenzione alla parte orale.
  • Australia: IELTS richiesto praticamente ovunque, anche per visti post-laurea.
  • Irlanda: simile al Regno Unito, ma alcuni corsi sono un po’ più flessibili (e i prezzi meno proibitivi).

Cosa ci ha insegnato l’esperienza vera – spoiler: i dettagli contano

Quando siamo arrivati a Londra, anche tra studenti “bravi”, nessuno era preparato per la struttura dei test: “Studiai la grammatica per mesi, ma al mio primo IELTS mi sono perso sulle istruzioni di una domanda. Solo lavorando su esercizi veri ho capito come schivare questi tranelli”.

Stessa cosa per il feedback: “Finché nessuno correggeva veramente i miei writing ed errori di pronuncia, pensavo di essere ‘ok’. Col primo feedback serio mi si è accesa la lampadina: meglio saperlo prima che dopo l’esame”.


Studiare all’estero per l’inglese? A volte… non ancora

Non sempre ha senso lanciarsi subito in un corso di preparazione all’estero. Se parti da un livello base, rischi che le lezioni (e i soldi) vadano sprecati perché tutto è troppo complicato. Meglio consolidare prima (magari in Italia, con pazienza), poi puntare al corso mirato quando davvero puoi reggere il ritmo.


Cosa può fare (davvero) Studey per te

Noi non abbiamo la bacchetta magica. Ma siamo onesti: quello che abbiamo imparato in anni tra application, esami e trasferimenti, lo condividiamo senza filtri. Cosa possiamo fare (se vuoi):

  • Facciamo un check del tuo livello, niente numeri a caso: ti diciamo se e cosa serve migliorare prima di buttarti nell’esame.
  • Ti aiutiamo a capire quale certificato è più strategico per il tuo percorso, senza indirizzarti su università “a caso”.
  • Suggeriamo corsi testati da chi ci è già passato: non sempre scegliere il “più famoso” è la scelta migliore.
  • Ti diamo consigli pratici su application, reference letter e personal statement, senza scriverli “al posto tuo”.
  • Se serve, restiamo disponibili anche dopo l’esame: la vita all’estero non si esaurisce con una certificazione.

Le domande che tutti ci fanno (e non sempre trovano risposta)

IELTS o TOEFL? Quale “vale di più”?
Dipende solo dalla meta che hai in mente. Non esiste una risposta universale: controlla i requisiti delle università o enti a cui vuoi candidarti e cerca di non confonderti tra Academic e General Training (sono due esami diversi, anche se si chiamano IELTS).

Corso online o in presenza?
Qui conta come preferisci studiare tu. C’è chi adora il faccia a faccia e chi, invece, va meglio da remoto per motivi di tempo o budget. Parla con ex studenti per capire cosa aspettarti in pratica.

Quanto tempo serve per prepararsi (davvero)?
Almeno 2-3 mesi di studio costante, ma dipende tanto dal tuo livello iniziale e dalla sicurezza con la lingua sotto pressione. Senza simulazioni realistiche, anche 6 mesi rischiano di non bastare.

Ha senso provarci da solo?
Se sei super metodico e riesci a trovarti feedback vero, sì. Ma la tentazione di “procrastinare” è dietro l’angolo: il rischio di rimandare o di dare per scontato ciò che sembra facile è reale. Un corso serio – anche breve – può fare la differenza.


Hai ancora mille domande o l’ansia di sbagliare percorso? Fai bene a porti questi dubbi: sono quelli che ci hanno aiutato a non prendere cantonate. Se vuoi un confronto senza filtri, noi ci siamo – zero obblighi, solo consigli e risposte sincere. Raccontaci il tuo caso e vediamo insieme come puoi giocarti le tue carte al meglio, senza perdere tempo né soldi.

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