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Corsi di inglese con attività di ricerca universitaria

Scopri come i corsi di inglese con attività di ricerca universitaria offrono un'esperienza immersiva e preparatoria per chi ambisce a studiare all'estero.

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Corsi di inglese con attività di ricerca universitaria: cosa c’è davvero dietro

Quando si pensa a “studiare inglese all’estero”, spesso ci si immagina una classe piena di studenti internazionali, conversazioni ogni giorno, esercizi di grammatica… e forse, un po’ di tempo libero tra pub inglesi e visite turistiche. Negli ultimi anni però stanno spuntando sempre più corsi che mischiano le classiche lezioni di lingua con vere attività di ricerca universitaria. Un’idea interessante, ma anche un po’ misteriosa se non si conosce bene il contesto accademico anglosassone.

Quindi, cosa vuol dire davvero partecipare a un corso di inglese che include attività di ricerca in stile universitario? Vale la pena? Quali sono i rischi? Ecco cosa raccontano la nostra esperienza e quella di altri studenti, senza giri di parole.


Che cos’è un corso di inglese “con ricerca universitaria”?

Partiamo dal concreto: non è un semplice corso d’inglese “avanzato”. Qui, oltre alla parte di comprensione e produzione della lingua, ci si addentra in argomenti e metodi che – se deciderai di iscriverti a un’università all’estero, specie nel mondo anglosassone – torneranno molto utili. Ad esempio:

  • come leggere e spiegare paper accademici (spesso anche piuttosto tecnici)
  • come impostare un lavoro di ricerca rispettando uno stile “scientifico”
  • presentazioni orali fatte seguendo le regole dei seminari universitari
  • laboratori di discussione dove impari a ragionare criticamente, non solo a “ripetere”

In pratica, si simula abbastanza fedelmente quello che succede in una vera università, ma con la guida di insegnanti preparati anche sulle difficoltà di chi viene da sistemi scolastici diversi.


Perché dovresti prendere in considerazione questa formula?

Non è obbligatorio, né tantomeno adatto a chiunque. Tuttavia, ci sono dei buoni motivi per cui qualcuno sceglie questa strada:

  • Se vuoi davvero testare se l’approccio universitario in inglese ti piace o no (meglio scoprirlo subito che dopo esserti iscritto a un corso triennale che magari non fa per te…)
  • Se hai paura di essere “travolto/a” dagli standard accademici di UK o USA (sono diversi da quelli italiani, sia per aspettative sia per modo di valutare)
  • Se vuoi far vedere già nel CV o nelle lettere di motivazione che non sei alle prime armi con la ricerca: può essere un piccolo vantaggio

C’è anche chi li sceglie semplicemente per curiosità – magari sei davvero appassionato/a di un argomento e vuoi iniziare a fare ricerca, anche se ancora non hai deciso la facoltà.


Ma parliamoci chiaro: dove stanno le difficoltà?

Ecco i nodi più grossi che ci raccontano gli studenti (e che vediamo ogni anno):

  • Livello richiesto: non basta sapere l’inglese “da maturità”. Qui serve già una certa sicurezza, perché ti ritrovi a discutere, scrivere e argomentare, spesso su temi specifici.
  • Impegno e ritmo: sono corsi intensi, a volte anche più di quanto ci si aspetti. La differenza con un corso di inglese più “standard” si sente soprattutto nei compiti a casa e nelle presentazioni.
  • Costi: in media, queste scuole/instituti sono di livello alto e i corsi sono più lunghi e strutturati (e quindi costano di più). Non è un investimento da prendere alla leggera.
  • Attenzione alle aspettative: questi corsi non “valgono” come crediti universitari veri in Italia o in UK – ti danno un bagaglio, ma formalmente non sono lauree né diplomi.
  • Non sono la soluzione per tutti: se il tuo obiettivo è soltanto imparare a cavartela in una conversazione, lascia stare: fai un buon corso di General English e magari qualche attività extracurriculare, risparmi soldi e nervi.

Come scegliere, se decidi di provarci?

Un consiglio che diamo spesso – anche se può sembrare banale – è quello di essere brutalmente onesti con se stessi. Davvero sei già a tuo agio a scrivere in inglese, o preferiresti un approccio più graduale? Come te la cavi con la pressione, i tempi stretti e le scadenze? Non c’è una risposta “giusta”. Noi ti consigliamo, prima di iscriverti:

  • informati bene sul livello minimo richiesto dal corso (non sempre basta aver passato il B2, ad esempio)
  • verifica chi sono gli insegnanti e se l’istituto collabora davvero con università
  • chiedi di parlare con studenti italiani che lo hanno già frequentato (è il test migliore, quello che gli advisor spesso trascurano)
  • controlla se la scuola ti supporta anche fuori dall’aula: pratiche burocratiche, alloggio, supporto psicologico o linguistico? Fidati, a volte fa la differenza.

Una storia vera (e qualche errore “normale”)

Per rendere il tutto meno “astratto”, ecco quello che ci ha raccontato Francesca, che ha scelto questa via poco prima di laurearsi:

“Volevo capire se l’università in Inghilterra faceva davvero per me. Dopo il primo giorno di corso, mi sono chiesta cosa avessi combinato: il livello degli altri mi sembrava altissimo e ogni termine era nuovo. Poi, pian piano, ho preso il ritmo, soprattutto nelle discussioni di gruppo: impari davvero a sostenere una tesi, e anche se all’inizio fai fatica, quando ti sforzi ad argomentare in inglese tutto inizia a ingranare. Sbagliare è normale, ma oggi so bene che, se avessi fatto solo un corso di inglese generale, non avrei fatto questo salto.”

Quello che non ti dicono (ma capita spesso): se parti senza una base solida, puoi ritrovarti chiuso/a fuori dai meccanismi del corso e il rischio è quello di sentirti subito fuori luogo. Meglio aggiungere una tappa intermedia, invece di bruciarsi la motivazione.


Ci sono alternative? Certo. E non sono “seconda scelta”.

Se il salto ti sembra troppo rischioso, nessun problema. Puoi sempre iniziare con:

  • un corso di inglese intensivo tradizionale (magari a tema accademico, ma senza la parte di ricerca “vera”)
  • stage o lavori in contesti dove si parla inglese ogni giorno (impari tanto anche stando dietro a un bancone o in un ufficio!)
  • percorsi preparatori ai test IELTS, TOEFL o Cambridge, che non sono semplici esami ma spesso includono laboratori e metodologie di studio simili all’università

In sintesi: conviene solo se…

L’idea di un corso di inglese con moduli di ricerca universitaria è bella – ma non magicamente risolutiva. Ha senso se hai già un livello solido e vuoi metterti VERAMENTE alla prova con le dinamiche di un’università internazionale. È impegnativo, costa spesso di più e può anche scoraggiare se sottovaluti i tempi di adattamento. Ma se ti prepari bene e scegli con consapevolezza, può darti una marcia in più (sia per entrare all’università sia per non andare in crisi al primo essay in inglese).

Se hai dubbi, non sai quale corso scegliere, o semplicemente vuoi confrontarti con chi ci è passato prima di te (e non con chi deve solo “venderti un pacchetto”), scrivici o chiedi di parlare con qualcuno del nostro team. Non abbiamo risposte preconfezionate, ma un paio di dritte sincere e qualche storia vera… quelle sì!

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