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Corsi di inglese con attività di public speaking

Scegliere un corso di inglese con public speaking richiede attenzione a vari fattori come l'insegnante, la struttura delle lezioni e il gruppo.

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Corsi di inglese con attività di public speaking: come scegliere (davvero) e cosa aspettarsi

Studiare inglese all’estero non vuol dire solo fare esercizi di grammatica o aggiungere vocaboli nuovi alla lista. Per molti di noi, il vero scoglio è riuscire a parlare con naturalezza — specialmente quando si tratta di farlo davanti a un gruppo, in una lingua che magari non sentiamo ancora “nostra”. E sì, il public speaking fa paura a un sacco di italiani (parlo per esperienza). Se questa è una delle sfide che vuoi affrontare, qui sotto trovi qualche dritta pratica, senza promesse miracolose.


Perché scegliere un corso di inglese con public speaking?

  • Perché parlare davanti agli altri, in inglese, è tutta un’altra storia:
    Saper scrivere bene o capire i podcast è utile, ma trovarsi davanti a una stanza piena di persone, anche solo per presentarti, richiede un tipo di sicurezza che si costruisce solo a forza di tentativi.
  • Per lavorare sulla pronuncia, sulla sicurezza e sulle “pause umane”:
    I corsi con public speaking di solito ti costringono (in senso buono) a parlare. Non c’è modo di evitare l’imbarazzo, ma con il tempo lo controlli meglio.
  • Per imparare tecniche di comunicazione che… non si insegnano a scuola:
    Gesti, ritmo, saper rispondere a una domanda fuori programma, catturare l’attenzione: sono abilità che fanno la differenza nei colloqui di lavoro, nelle presentazioni accademiche, anche solo nelle conversazioni quotidiane.
  • Perché la fiducia si costruisce, non è un talento innato:
    Senza sentirsi stupidi, senza la pressione di “dover parlare come un madrelingua”.

Cosa valutare davvero quando scegli un corso?

Non esiste (purtroppo) il corso perfetto per tutti. Quelli che funzionano per davvero, di solito hanno queste caratteristiche:

  • Il livello di ingresso conta:
    Se parti da un B1 o più alto, ok. Se sei sotto, rischia di diventare una maratona stressante e poco utile.
  • Chi ti insegna fa la differenza:
    Non basta che l’insegnante sia madrelingua o abbia esperienza con i corsi di inglese generico. Cerca qualcuno che abbia lavorato proprio sul public speaking. In tanti dicono di sì, pochi lo fanno davvero.
  • Non solo esercizi scritti:
    Chiedi quanti speech reali, presentazioni e dibattiti sono previsti. Se passi metà del tempo a fare teoria, rischi di annoiarti o, peggio, di non parlare mai.
  • Gruppi piccoli, meglio:
    Parlare in venti non è la stessa cosa che farlo in sei. Il feedback sarà più personalizzato e avrai veramente la possibilità di metterti alla prova.
  • Chiedi quali obiettivi si raggiungono davvero:
    Riceverai una valutazione finale? Farai una presentazione documentata? Sapere a cosa miri, e se quello che ottieni è concretamente spendibile (per l’università, per il lavoro, per te stesso).

Le difficoltà vere (e qualche rischio onesto)

Alle volte si parte carichi e poi…

  • Ansia da esame:
    La paura non passa subito, specie se fai fatica ad accettare i piccoli errori (“Ma che figuraccia…” è la frase più ripetuta). Un corso serio dovrebbe aiutarti a gestirla, ma serve anche un po’ di allenamento mentale — e sì, i primi imbarazzi sono inevitabili.
  • Serve costanza:
    Migliorare davvero nel parlare richiede pratica costante. Non basta un corso di un weekend. E fuori dalle lezioni, dovrai forzarti a parlare spesso… anche se sei stanco o non te la senti.
  • Occhio alle promesse:
    “Impara a parlare perfettamente in tre settimane!” — diffida. Non funziona così, neanche se ti impegni tantissimo. Il progresso è spesso più lento (ma quello che costruisci, rimane).
  • Costi e impegno:
    Spesso questi corsi costano più delle normali classi di inglese e richiedono più tempo. Valuta bene se puoi permettertelo, sia in termini di spesa, sia di energie personali.

Storie vere degli studenti che abbiamo seguito

  • Francesca, 22 anni:
    “Avevo paura di dire una parola sbagliata. Poi, durante un corso a Dublino, ho scoperto che anche gli altri sbagliavano, magari con accenti diversi dal mio. Mi sono sorpresa a essere più sicura anche fuori dalla classe, persino al lavoro part-time.”
  • Luca, 19 anni:
    “Ho scelto un corso troppo avanzato e ci ho sbattuto il muso. Mi sono sentito indietro rispetto agli altri, finché non ho deciso di ricominciare dalle basi. Non è una sconfitta ammettere che serve più tempo.”
  • Giulia, 21 anni:
    “Ho trovato corsi che promettevano ore e ore di public speaking, ma in pratica parlavo poco e ascoltavo troppo. Ora controllo sempre il programma dettagliato e chiedo come sono distribuite le lezioni prima di iscrivermi.”

Non ti senti pronto? Alternative da considerare

Se il solo pensiero di parlare in pubblico ti scuote lo stomaco, inizia più soft:

  • I corsi di conversazione informale sono un buon allenamento. Bastano anche incontri di gruppo senza pressione, per sciogliere la lingua e acquisire sicurezza poco a poco.
  • Se invece stai pensando a un master all’estero, il public speaking diventerà quasi obbligatorio. Meglio prepararsi con calma ora, piuttosto che dover recuperare tutto all’ultimo.

La verità? Nessun corso da solo farà il miracolo. Serve motivazione personale, un po’ di pratica autonoma (puoi allenarti anche davanti allo specchio), e magari una mano da ex studenti o da chi quell’ansia l’ha vissuta prima di te. Ed è qui che possiamo davvero aiutarti — condividendo strumenti, materiali, spunti e il nostro supporto umano.


Dubbi frequenti di chi ci scrive

  • Quanto dura un corso così?
    Di solito da un mese a tre mesi. Conta più la quantità di pratica che le settimane: meglio 30-40 ore concrete che mesi a fare solo teoria.
  • Livello minimo?
    Sì, almeno B1/B2 è consigliabile. Altrimenti rischi di stressarti troppo e imparare poco.
  • Quanto costa più o meno?
    Dipende moltissimo dalla destinazione, dalla scuola e dalla durata. Scrivici se vuoi un confronto onesto sulle varie possibilità: non abbiamo “l’offerta magica”, ma possiamo mostrarti pro e contro delle diverse opzioni.
  • Valgono anche online?
    Sì, esistono anche corsi online, ma di solito in presenza si impara di più — specie per il feedback e il contatto diretto. Ma non tutti possono o vogliono viaggiare, quindi cerchiamo sempre la soluzione più adatta al caso concreto.

Se vuoi davvero cambiare il tuo inglese e farti forza col public speaking, fallo con consapevolezza e preparati a una sfida reale — niente scorciatoie. Se ti serve una mano a scegliere o vuoi parlare con qualcuno che ci è passato prima di te, scrivici. Puoi chiedere tutto, anche semplicemente sfogarti per l’ansia… ci siamo, con tutti i nostri errori ed esperienze. E se non abbiamo una soluzione pronta, lo diciamo chiaro: però restiamo al tuo fianco per trovare insieme la strada migliore.

Non esistono formule magiche, ma più passi piccoli, onesti e concreti. Se vuoi, il primo può essere scriverci due righe: da lì si parte sempre.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.