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Corsi di inglese con attività di leadership internazionale

Imparare l’inglese attraverso corsi che combinano attività di leadership offre esperienze pratiche e relazionali, fondamentali per il tuo futuro professionale.

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Imparare l’inglese è importante, lo sappiamo. Ma farlo in un contesto dove si respira un’atmosfera internazionale e dove – tra una lezione di grammar e l’altra – ci si trova a lavorare su progetti di gruppo, simulare una presentazione, risolvere problemi insieme a studenti da tutto il mondo… beh, è tutta un’altra storia.

Oggi parliamo proprio di quei corsi di inglese arricchiti da attività di leadership: di cosa si tratta davvero, perché possono fare la differenza (non solo sul CV), e quali domande farsi per scegliere con la testa – e non solo con l’entusiasmo.


Cosa sono questi corsi “inglese + leadership”?

Sfatiamo subito un mito: non ti insegnano a diventare il prossimo CEO in una settimana, né esistono bacchette magiche per renderti fluente in inglese in dieci giorni. Quello che fanno questi corsi, però, è mettere insieme lezioni di lingua (quelle classiche, dove comunque ci si allena tanto a parlare, ascoltare, scrivere) con attività extra: workshop, progetti pratici, giochi di ruolo, simulazioni aziendali, tanto confronto con compagni e tutor.

Ti ritrovi così, magari, a dover guidare un gruppo di ragazzi di nazionalità diversa, risolvere un caso di “crisi aziendale” finta, spiegare il tuo punto di vista e… farlo tutto in inglese. Anzi: in un inglese reale, concreto, che va oltre il libro di testo.

Perché scegliere un’esperienza di questo tipo?

Magari non hai ancora le idee chiarissime su che cosa vuoi fare “da grande”, però una cosa si sente: nel mondo di oggi, saper parlare inglese non basta più. Bisogna anche sapersi relazionare, lavorare con gli altri, tirare fuori la voce, gestire situazioni complicate.
Ti facciamo qualche esempio concreto di quello che potresti trovare (o che ci è capitato direttamente):

  • Workshop dove si discute, si ascolta, si cerca una soluzione insieme. Nessuna risposta pre-confezionata.
  • Attività di team building fuori dall’aula (a volte qualcosa di banale come una caccia al tesoro, altre volte vere e proprie simulazioni lavorative).
  • Presentazioni davanti a una mini-platea (spesso amichevole, ma l’ansia è reale!), coach che ti danno feedback pratici su come migliorare.
  • Piccoli progetti dove ci si spartisce i ruoli e si capisce (finalmente) quanto sia importante ascoltare anche chi pensa diversamente da te.

Questi sono momenti in cui puoi sbagliare senza panico – e fidati, si sbaglia tanto, specialmente all’inizio – ma proprio lì impari davvero.

Le mete più gettonate (e perché)

Sul podio troviamo Regno Unito, Irlanda, Stati Uniti, Canada. Sì, sono i soliti noti, ma hanno un motivo per esserlo: qui la cultura dello “learning by doing” – imparare facendo – è spesso reale, e le scuole investono molto in questo approccio.
Allo stesso tempo, non escludere altre destinazioni! Spesso i programmi più piccoli, meno blasonati, hanno un ambiente più raccolto e familiare. E la verità è che le “top university” non fanno miracoli: il tuo percorso sarà valido se tu ci stai bene, punto.

Mettiamo le mani avanti: i PRO (ma anche qualche contro)

Vantaggi veri

  • Pratichi l’inglese 24/7, ma soprattutto in situazioni vere, non solo in aula.
  • Entri in cerchi di studenti di tutto il mondo: se ti va bene, qualche amicizia dura anche dopo il corso (e fidati, nella vita aiuta).
  • Le attività di leadership ti fanno lavorare su skill che NON si imparano nei libri: adattarsi, parlare in pubblico, prendere l’iniziativa, ascoltare sul serio.
  • Ti porti a casa storie da raccontare ai colloqui e, ogni tanto, anche ai tuoi genitori per rassicurarli che non sei partito “solo per divertirti”.

Qualche fatica reale

  • L’ansia che magari il tuo inglese non sia “all’altezza” degli altri. Piccola consolazione: capita a tutti. Anche a chi sembri perfetto/a dall’esterno.
  • Le giornate possono essere intense, specialmente se non sei abituato/a a lavorare in team. Ci si litiga anche ogni tanto. Tutto normale.
  • Non tutte le scuole sono severe nella selezione dei partecipanti: il livello del gruppo può cambiare molto. Chiedi (anche a noi, se vuoi) com’è la situazione reale, senza filtri promozionali.

Alcune domande che spesso ci fanno

“A che livello di inglese bisogna essere?”
Dipende dal corso, ma in genere si parte da un livello intermedio. Se non sei sicuro/a del tuo livello, meglio fare un test prima o contattare qualcuno che ti aiuti davvero a capirlo – senza imbarazzi, tutti ci siamo passati.

“Chi paga tutto questo?”
Ecco, non è mai (o quasi mai) economico. Però talvolta si trovano borse di studio, sconti early bird, o formule di pagamento a rate. Non aver paura a chiedere anche per le opzioni meno ovvie – c’è più elasticità di quel che si crede.

“Posso lavorare mentre seguo il corso?”
Dipende dal paese, dal tipo di visto e dal carico di ore previste. In UK ad esempio, con certi visti studenteschi, il lavoro part-time si può fare, ma le regole cambiano spesso. Qui meglio sentire chi ci è già passato di recente.


Un consiglio sincero

Questi programmi non sono obbligatori per “avere successo”, né la soluzione a tutti i problemi di timidezza, ansia o mancanza di autostima. Però sono un modo per sporcarsi le mani in ambienti nuovi, confrontarsi con il diverso, e testare davvero cosa significa comunicare – anche quando le parole mancano.

Se vuoi capire se è la scelta giusta per te, puoi parlarne con chi li ha già fatti o scriverci per confrontarti con un ex studente: nessun obbligo, nessun percorso standard, solo qualcuno che ascolta e risponde senza peli sulla lingua. Se poi il corso non sembra fare per te, nessun problema: ne parliamo insieme e troviamo alternative.

Non promettiamo “miracoli”, ma supporto vero sì: dall’aiuto per scegliere, agli imprevisti una volta arrivato all’estero (che ce ne sono, e anche questo te lo diciamo subito).
Alla fine, il primo passo è sempre il più difficile. Se hai dubbi, domande, o solo voglia di confrontarti, siamo qui: senza schemi rigidi, senza pressioni.

Puoi scriverci sul nostro sito, mandarci una domanda su Instagram, o chiedere la guida (gratis, senza trucchi nascosti). Siamo una community, non un call center: questa è la differenza.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.