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Corsi di inglese con attività di leadership e team building

Scopri come corsi di inglese con leadership e team building possono potenziare le tue competenze linguistiche e professionali, evitando brutte sorprese.

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Corsi di inglese con leadership e team building: a cosa servono davvero e come scegliere senza brutte sorprese

Se cerchi un corso di inglese che vada oltre le solite lezioni su grammar e listening, forse hai sentito parlare di programmi che aggiungono attività di leadership e team building. Ma vale davvero la pena provarli? Funzionano per tutti? E, soprattutto: come si fa a non pentirsene dopo aver speso soldi e tempo?

Qui ti raccontiamo, senza filtri, cosa puoi aspettarti, rischi da evitare e qualche dritta vera dalla nostra esperienza “sul campo”. Niente glassa: solo cose che avremmo voluto sapere quando eravamo dalla tua parte.

Perché abbinarli all’inglese?

Negli ultimi anni abbiamo visto sempre più studenti sceglierli: l’inglese è la base, ma ormai non basta mettere “buona conoscenza della lingua” nel cv. Serve anche saper lavorare in gruppo, discutere, risolvere piccoli problemi reali, parlare davanti agli altri, mettersi un po’ in gioco. Queste cose, credici, non si imparano tutte e solo sui libri.

I corsi che uniscono lezioni di inglese a workshop di leadership e team building cercano proprio questo:

  • Mettere subito in pratica la lingua, invece di limitarla ai soliti esercizi da libro
  • Spingerti fuori dalla comfort zone: magari devi guidare un progetto di gruppo, presentare una soluzione, imparare a litigare (in modo costruttivo)
  • Farti conoscere studenti da tutto il mondo e vedere, in concreto, come ognuno si rapporta agli altri
  • Prepararti un po’ meglio al salto: che sia un’università straniera o uno stage internazionale, troverai situazioni simili

Come funzionano (davvero)?

Il formato tipico?

  • Lezioni di inglese (di solito la mattina) su vocaboli, espressioni utili, simulando “meeting” o discussioni
  • Pomeriggi o serate con attività di gruppo: simulazioni, giochi di ruolo, piccoli progetti da realizzare insieme
  • Workshop/pratiche che ti fanno lavorare sulle “soft skills”: ascolto, organizzazione, gestione delle emozioni
  • Momenti di feedback onesto da parte di docenti spesso molto diversi dai prof italiani

Sfatiamo un mito: non sono summer camp tutti uguali! Alcuni sono “veri”, altri sono corsetti in cui “leadership” significa solo scegliere chi porta la bandiera durante la caccia al tesoro. Informarsi fa davvero la differenza.

In che paesi trovarli?

I principali sono Regno Unito, Irlanda, USA, Canada, Australia: ogni anno escono nuovi programmi, spesso organizzati da scuole di lingua o college che “aggiornano” i classici corsi per rispondere alle nuove richieste.

Non tutti sono uguali: puntare su una scuola accreditata (e con esperienze reali di studenti, NON solo belle foto) è fondamentale per capire cosa aspettarsi. Se ti serve una mano, noi possiamo darti opinioni oneste, anche scomode: alcune scuole le consigliamo, altre… semplicemente no!

Cosa valutare prima di iscriversi?

  • Cosa cerchi, davvero?
    Vuoi solo praticare l’inglese, o vuoi anche metterti alla prova su competenze “da grande”? Sii sincero/a: non c’è una risposta migliore, ma alcuni corsi sono più teorici, altri più interattivi.
  • Livello di inglese
    Spesso serve almeno un B1-B2: nelle attività di gruppo è facile perdersi se non ti senti sicuro a parlare.
  • Durata & intensità
    Si parte da 2 settimane fino a programmi di 1-3 mesi. Più è breve, meno tempo avrai per ambientarti davvero. Meglio fare una scelta che non ti metta ansia da subito.
  • Prezzo e cosa è incluso
    Occhio: a volte paghi “l’esperienza” più che la sostanza. Alloggio, pasti, materiali, eventuali escursioni… tutto dovrebbe essere chiaro prima.
  • Cosa raccontano altri studenti?
    Non fidarti solo delle testimonianze su Google o Instagram: cerca qualcuno che l’ha fatto davvero, magari approfitta di una chiacchierata con chi ci è appena passato.

Cosa può andare storto?

Parliamoci chiaro: non tutti i corsi sono la svolta epica che promettono. Alcuni rischiano di essere un po’ “fuffa” o troppo basic, specie se l’inglese varia molto tra i partecipanti (ti capita nel gruppo gente che parla già benissimo e tu ti senti invisibile… classico problema!). Ci sono anche programmi che puntano troppo sulle attività “divertenti” (tipo sport di gruppo) e poco sulla crescita vera a livello linguistico o di leadership. Occhio anche al costo extra: aggiungendo “leadership” e “team building” alcuni corsi salgono di prezzo, ma non sempre aggiungono valore proporzionale.

Infine, aspettarsi di uscire da lì fluent come una popstar solo con le attività di gruppo… è un po’ ottimista. Servono impegno, fatica e un po’ di lavoro “a casa” (magari anche dopo il rientro).

Due storie fuori dalla pubblicità

Quando Marta ha scelto un corso estivo in Irlanda con moduli di leadership non era convinta. Ma aver dovuto gestire in inglese un piccolo progetto con ragazzi da vari paesi le ha dato quella spinta che sentiva di non avere: ora prende la parola anche nei gruppi all’università, senza morire d’ansia.
Luca invece è stato meno fortunato: corso di 3 settimane in UK, tanto team building, ma erano quasi tutte attività “gioco” e poco spazio al serio confronto tra culture o veri role play utili. È tornato con tanti amici, ma senza il salto di qualità atteso sull’inglese parlato.

Domande che riceviamo spesso

Sono adatti a tutti i livelli?
No. Se parti troppo da zero, meglio una preparazione base prima, altrimenti rischi di “galleggiare” senza capire abbastanza per partecipare davvero.
Che certificazioni danno?
Quasi sempre solo attestati o “diplomini” di partecipazione, raramente una certificazione ufficiale tipo IELTS o Cambridge, a meno che non sia previsto (da verificare!).
Un programma di 2-3 settimane serve a qualcosa?
Dipende dalle tue aspettative: può essere utile per rompere il ghiaccio, capire i tuoi punti deboli, prendere fiducia… ma non è una rivoluzione istantanea.
C’è un’età giusta?
Di solito sono pensati per studenti delle superiori e universitari, non per bambini piccoli: serve una minima autonomia per muoversi e prendersi un po’ di responsabilità nel gruppo.

In conclusione, una sola promessa (reale)

I corsi di inglese con attività di leadership e team building possono darti tanto se scegli quello giusto per te — e se arrivi con la voglia di imparare e metterti in gioco, anche quando fuori piove e non capisci ogni parola. Non sono, però, una bacchetta magica.
Se vuoi parlarne in modo rilassato, noi ci siamo: ti ascoltiamo, smontiamo eventuali “pacchi” e ti aiutiamo a capire cosa scegliere (e cosa evitare come la peste). Scrivici senza ansia, anche solo per confrontarti con chi queste esperienze le ha fatte sul serio — non abbiamo risposte pronte a tavolino, ma ci sta anche dirti “questo corso non fa per te”. Meglio una decisione convinta, che un salto nel buio per moda.

Siamo qui quando vuoi. Davvero.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.