Corsi di inglese con career coaching: quello che avrei voluto sapere prima di scegliere
Imparare l’inglese all’estero sembra la soluzione a mille problemi: una nuova lingua, nuove persone, un’occasione per rimettersi in gioco davvero. Quello che però nessuno ti dice, fino a che non ci sbatti la testa, è che parlare inglese bene è solo metà della storia—soprattutto se il tuo obiettivo è trovarti un lavoro, fare uno stage o semplicemente capire come orientarti fuori dall’Italia.
Negli ultimi anni stanno nascendo sempre più corsi di inglese che aggiungono al “classico” percorso linguistico anche delle attività di career coaching. Ma che cosa vuol dire davvero? E, soprattutto, ne vale la pena? Provo a spiegartelo senza giri di parole, dopo averne viste (e sentite) tante.
Career coaching in un corso di inglese: a cosa serve davvero
Dimentica l’immagine della consulenza vaga, fatta un po’ per riempire il tempo o per farti sentire “seguito”. Quando il career coaching funziona, ti aiuta a capire su cosa puoi davvero puntare — sia in termini di capacità, sia rispetto a quello che cercano le aziende nel paese dove vuoi andare. Non sottovalutare il salto: quello che in Italia funziona nel CV o nella lettera motivazionale spesso non va bene fuori dai nostri confini.
Ecco, nel concreto, cosa dovrebbe offrirti un percorso di career coaching valido mentre studi inglese:
- Capire dove sei forte (e dove no), senza troppi filtri
- Tradurre i tuoi “punti forti” in un CV che non sembri solo una lista di compiti svolti
- Prepararsi sul serio per colloqui in inglese (spoiler: la prima volta sembrerà una follia)
- Imparare a fare networking. Sì, anche se sei timido e non conosci nessuno
- Avere una panoramica realistica di come funziona il mondo del lavoro locale, tra miti e realtà
Quando scegliere (e quando lasciare stare) un corso del genere
Se vuoi investire tempo e risorse per fare un’esperienza fuori, e nella tua testa c’è anche solo l’idea di lavorare o fare uno stage, vale la pena informarsi. Non è la soluzione magica, ma può evitarti tanti errori da “italiano all’estero spaesato”.
Attenzione però: non tutti i corsi che promettono career coaching sono davvero utili. Qualcuno butta dentro due workshop online, altri si limitano a darti “tips” che puoi tranquillamente trovare con una breve ricerca su YouTube.
Occhio soprattutto a:
- Percorsi troppo generici (“Impara a farti scegliere dalle aziende!”… sì, ma come?)
- Assenza di coach che ci siano passati davvero, o che conoscano il contesto locale (non basta parlare inglese bene)
- Prezzi poco chiari. Capita di trovarsi con costi aggiuntivi non segnalati fin dall’inizio
- Career coaching appoggiato “a lato”: se non è parte concreta del percorso, spesso serve a poco
Come scegliere senza farsi fregare
Ecco qualche domanda utile prima di decidere:
- Chi tiene il career coaching? Hanno esperienza specifica con studenti internazionali e nelle aziende locali?
- Puoi ascoltare (davvero) la storia di chi ha già fatto quel percorso? Chiedi feedback reali, non solo recensioni su carta.
- Il percorso prevede simulazioni di veri colloqui, correzione di CV e cover letter pensate per il mercato dove vuoi andare?
- I tempi e gli argomenti sono compatibili col tuo livello di inglese e con quello che vorresti fare dopo?
Se in una di queste domande hai una risposta poco convinta, meglio prendersi altro tempo prima di prenotare.
E tu da che parte inizi? Un paio di dritte pratiche da chi ci è già passato
Durante i primi mesi a Londra, ricordo di aver mandato almeno 50 CV adattati un po’ a caso. Per settimane, silenzio totale. Poi mi sono reso conto che stavo proponendo un profilo “tradotto” dall’italiano, che non rispondeva minimamente a quello che cercavano le aziende locali. È stato un ex studente, conosciuto in un talent night, a mostrarmi come rifare il tutto da zero. Da lì sono partito veramente.
È per questo che, con Studey, cerchiamo sempre di non venderti scorciatoie: preferiamo darti tutti i “contro” di una scelta che, se fatta male, può solo farti perdere tempo e soldi. Il career coaching, quando è fatto bene, è una risorsa. Ma la differenza la fa chi te lo propone e come viene integrato nel percorso.
In cosa possiamo aiutarti, concretamente
La nostra idea di supporto, se te la stai chiedendo, non è mandare due PDF con “le regole per essere assunto”. Preferiamo seguirti da vicino, rivedere insieme il CV, preparare simulazioni di colloquio, e metterti in contatto — appena puoi — con chi si è trovato nella tua stessa posizione poco tempo fa. Non farti false illusioni: maniche rimboccate, un po’ di pazienza e tanta voglia di imparare. E soprattutto zero giudizi se magari cambi idea, o non sei sicuro di tutto subito.
Non esiste il percorso perfetto; ma ci siamo passati anche noi e, credimi, chiedere aiuto o dubitare è la cosa più sana che puoi fare prima di buttarti.
Se vuoi parlarne concretamente, senza filtri o promesse esagerate, scrivici pure. Anche solo per un confronto su dove cominciare o su cosa NON ti convince. Noi ci siamo, anche dopo la scelta—perché il bello, e il difficile, spesso inizia proprio dopo essere partiti.
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