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Corsi di inglese con attività di blogging

I corsi di inglese che integrano il blogging offrono un modo pratico per migliorare la scrittura, comunicazione e creatività, rendendo l'apprendimento coinvolgente.

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Corsi di inglese con attività di blogging: imparare davvero mettendosi in gioco

Andare a studiare inglese all’estero non è mai una passeggiata. Spesso si pensa che basti sedersi in aula e ascoltare, ma la verità è che per davvero migliorare ci vuole qualcosa di più concreto. Uno dei metodi che negli ultimi anni ha preso piede — e che abbiamo visto funzionare anche su di noi — è affiancare alle lezioni classiche delle attività “vive”, come il blogging.

Se ti stai chiedendo cosa significhi davvero seguire un corso di inglese che include il blogging, o se questa opzione abbia senso per te (o per qualcuno della tua famiglia), qui trovi una chiacchierata onesta e senza sconti.


Cos’è, in pratica, un corso di inglese con attività di blogging?

Immagina una scuola di inglese dove, oltre alle solite lezioni di grammatica, lettura, ascolto e conversazione, inizi davvero a scrivere, su temi che ti interessano (e che magari possono leggere anche altri). Non si parla solo di fare esercizi sul libro, ma di usare l’inglese per raccontare storie, riflettere, condividere esperienze: il tuo materiale viene pubblicato su un blog della scuola o della classe.

Perché questa cosa non è solo una moda?

  • Scrivi “per davvero”: i tuoi testi potrebbero interessare altre persone, non solo il tuo insegnante.
  • Metti in pratica l’inglese subito, senza la distanza del libro di scuola.
  • Ricevi feedback concreto (se il corso è pensato bene) e impari dagli errori.
  • Fai esperienza di comunicazione digitale – una skill che ormai serve ovunque.

I vantaggi veri (e qualche esempio reale)

Partiamo da quello che funziona, senza raccontare favolette:

  • Ti viene voglia di scrivere – Sapere che c’è qualcuno che leggerà (anche solo i compagni) aiuta a essere più motivati.
  • Alleni la testa, non solo la grammatica – Organizzare un post, scegliere il tono, trovare un tema che interessa: tutto in inglese, magari anche con immagini o video. È molto di più dell’esercizio “scrivi una lettera a un amico”.
  • Capisci come si scrive davvero online – E lo fai in inglese: impari frasi, modi di dire, ma anche strumenti digitali che ti serviranno dopo.
  • Ti crei, già adesso, un piccolo portfolio – Sembra una sciocchezza, ma avere qualche pezzo tuo online può essere una buona carta da mostrare, sia per altre scuole che per candidarti a qualcosa nel futuro.

Personalmente, ricordo il mio primo post su un blog scolastico a Brighton. Avevo una paura matta di fare figuracce, ma dopo i primi feedback (più costruttivi che giudicanti) mi sono sbloccato. Miglioravo, ma soprattutto capivo che i miei errori erano simili a quelli degli altri.


Ma per chi è davvero utile? (E per chi decisamente no)

Non è una soluzione “magica” buona per chiunque. Chi può trarne il massimo?

  • Se hai già un inglese di base (se parti proprio da zero rischia di essere frustrante).
  • Se ti piace (o vuoi provare) a scrivere e raccontare, non solo chiacchierare.
  • Se l’inglese scritto ti serve per studi futuri, per lavoro, o semplicemente vuoi migliorare una skill spesso trascurata.
  • Se “vivere l’inglese ogni giorno” ti attrae più del “solo ascoltare e ripetere”.

Invece…

  • Se punti solo a superare un esame tipo IELTS o hai bisogno di un boost rapidissimo all’ascolto/la conversazione, forse questo tipo di corso non ti darà subito quello che cerchi.
  • Se fai fatica a essere costante o a buttarti quando sbagli, rischi di demotivarti presto (meglio saperlo prima).

Quello che pochi dicono sui corsi con blogging

Se qualcuno ti dice che “scrivere su un blog ti farà diventare fluente in un attimo”… diffida.
Ecco la verità nuda e cruda:

  • È una palestra: richiede costanza, scrivere e riscrivere (a volte pure cose che non interessano granché).
  • Ci vuole una guida buona: se nessuno corregge, commenta, dà dritte precise rischi di imparare male. L’insegnante qui è fondamentale, più di quanto sembri.
  • Non sostituisce tutto il resto: va bene il blogging, ma senza ascolto, conversazione e un po’ di grammatica fatta bene, le lacune restano.

Come scegliere un corso di questo tipo senza brutte sorprese

Alcuni spunti da non dare per scontati:

  • Chi insegna? Non basta sapere l’inglese, serve qualcuno capace di guidare nella scrittura online.
  • Correzioni concrete, non solo “bravo, ottimo lavoro” – Cerca corsi dove l’insegnante segue davvero, corregge il tuo inglese, ti fa ragionare su cosa puoi migliorare.
  • Il blogging è integrato nel percorso, o è solo “accessorio” per fare scena?
  • Livello d’ingresso chiaro – Se ammettono chiunque, rischi di trovarti in classi squilibrate.
  • Feedback di chi ha già provato – Chiedi, cerca recensioni vere, ascolta esperienze: i dettagli personali dicono più di mille brochure.

Un esempio concreto: la storia di Marco

Marco, uno degli studenti che ha provato questo tipo di corso nel Regno Unito, lo racconta così:

“All’inizio ero quasi infastidito: ‘Ancora compiti, ma stavolta su internet?’ Invece, trovando argomenti che mi interessavano — musica e calcio — ho iniziato a sentirmi meno ‘studente’ e più persona. Il mio inglese scritto è migliorato (sì: all’inizio i testi erano pieni di errori), e il confronto con il tutor era utile: correggeva, ma soprattutto spiegava il perché. Non è stato facile, ma a distanza di mesi vedo la differenza.”

Cosa potrebbe non funzionare (e va detto)

  • Scrivere richiede tempo, e non tutti ce l’hanno o lo vogliono investire così.
  • È difficile per chi non ha un minimo di autonomia: rischi di mollare.
  • Di per sé aiuta poco la comunicazione orale se non accoppiato a momenti di speaking.
  • Occhio ai corsi che “fanno moda”: se ti promettono tutto e subito, spesso vendono più che insegnare.

In sintesi (senza trucchi)

L’attività di blogging in un corso di inglese può funzionare davvero — per allenare la scrittura, imparare a raccontarti, diventare più sicuro nell’usare la lingua in modo pratico e contemporaneo. Serve però costanza, un docente che sappia guidare e un percorso ben equilibrato. Non è la soluzione più rapida per chi ha urgenza di superare esami o per chi non sopporta l’idea di scrivere… ma può essere quella svolta che cerchi, se vuoi che la lingua diventi parte attiva della tua vita.

Se ti interessa, il nostro consiglio spassionato è: informati bene, fai domande scomode, chiedi di vedere esempi concreti — e parla sempre con chi c’è passato. Noi, se vuoi, siamo qui anche solo per schiarirti idee o aiutarti a vedere se ha senso per te. Nessuna promessa miracolosa, solo chiarezza.

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