Corsi di inglese all’estero: come capire qual è la meta giusta per te
Partiamo subito da una cosa vera: scegliere dove fare un corso di inglese all’estero non è una scienza esatta, e non c’è la destinazione perfetta che va bene per tutti. Quello che davvero conta è capire quali sono i tuoi obiettivi, quali paure hai (tranquillo, ci siamo passati!) e in che modo puoi vivere questa esperienza senza farti fregare da cliché e false promesse.
In questo articolo provo a raccontarti, senza filtri, cosa può cambiare davvero da un paese all’altro, su cosa prestare attenzione e quali domande farti prima di prenotare biglietto e corso. Senza “magia”, solo con quello che abbiamo visto succedere anche a chi ci ha chiesto aiuto dopo aver fatto scelte affrettate.
Cosa devi chiederti PRIMA di scegliere la destinazione
1. Cosa vuoi ottenere davvero?
Sembra banale, ma non lo è. Vuoi imparare a cavartela nei viaggi? Stai puntando a una certificazione inglese per l’università? Ti serve l’inglese per il lavoro? A seconda della risposta, cambiano sia la tipologia di corso che la destinazione migliore: un corso super intensivo a Londra avrà senso per chi ha un esame importante, ma magari basterebbe un’esperienza più soft in Irlanda per chi vuole sciogliersi nel parlato.
2. Che inglese vuoi sentire – e imparare?
Non esiste un solo “inglese”. Quello che senti a Manchester non è uguale a quello di Sydney o di New York (fidati: gli accenti e qualche parola cambiano parecchio!). Se, ad esempio, pensi di studiare o lavorare nel Regno Unito, stare qualche settimana lì aiuta moltissimo. Vuoi abituarti alla pronuncia americana? Allora gli USA o il Canada sono più adatti. Australia? Clima pazzesco e accento da scoprire… ma non per tutti!
3. Quanto puoi/veramente vuoi spendere?
A volte arrivano richieste tipo “Esiste una soluzione low cost, ma efficace, magari a Oxford?”. Spoiler: non proprio. Il costo non è solo la retta, sono anche alloggio, vitto, trasporti, e (nei paesi fuori UE) il visto. Attenzione: anche Irlanda – che solitamente viene vista come “più economica” – oggi ha dei prezzi parecchio cresciuti. Meglio fare un budget sincero e non lasciarsi tentare da offerte lampo o super sconti… spesso dietro c’è la fregatura.
4. Hai già idea di cosa serve per entrare?
Ogni paese, soprattutto dopo Brexit, ha regole sue. Nel Regno Unito serve un visto, che si ottiene solo con certi documenti, e a volte le procedure sono più lente di quanto immagini. Negli USA e in Australia il visto per motivi di studio si ottiene, ma è una trafila non proprio rilassante. Se vuoi risparmiare mal di testa all’arrivo, informarti prima è il regalo più prezioso che puoi farti.
5. La scuola è affidabile o… una “scuola di cartone”?
Bellissimo risparmiare sui costi, ma se poi la scuola non ha docenti qualificati o non ti danno attestati seri, rischi di portarti a casa solo una bella esperienza turistica, non un inglese che serve davvero. Tutte le scuole dicono di essere le migliori: noi preferiamo dirti anche dove sono i difetti/casi di studenti insoddisfatti. Meglio una scuola buona che una perfetta sulla carta!
Diamo un’occhiata rapida alle principali destinazioni
Per non fare filosofia, ti lascio un confronto schietto tra le destinazioni che riceviamo più spesso come richieste. Ma ricorda: ogni tabella semplifica la realtà.
Destinazione | Tipo di inglese | Costi* | Burocrazia | Pro | Contro |
---|---|---|---|---|---|
Regno Unito | Britannico | Medio-alti | Visto (post Brexit), documenti precisi | Ampia offerta, corsi di altissimo livello | Costi alti, pratiche non immediate |
Irlanda | Britannico | Medio | Più semplice per UE | Ambiente amichevole, prezzi meno “impossibili” | Meno scuole al top, prezzi cresciuti |
USA | Americano | Alti | Visto, lunga trafila | Esperienza unica, cultura pop | Costi totali alti, distanza, burocrazia |
Australia | Australiano | Medio-alti | Visto obbligatorio | Clima, ambiente internazionale | Lontananza dagli affetti, costi volo/alloggio |
Olanda (inglese) | Europeo/misto | Medio-bassi | Nessuna (UE) | Buona qualità, ambiente informale | Inglese “accademico”, non sempre madrelingua |
*Indicazione generale: i prezzi cambiano in base a cambio valuta, inflazione e città.
Alcune domande che (giustamente) ti fai
Quanto deve durare un corso per essere utile?
Dipende: per tirare su un po’ il parlato e sbloccarsi, un mese può essere già buono. Se vuoi un livello davvero avanzato o preparare un esame come IELTS/TOEFL, almeno 2-3 mesi hanno più senso. Poco tempo? Meglio non illudersi: l’inglese non si attacca addosso da solo.
Posso lavorare mentre seguo un corso di inglese?
Di solito, no se resti meno di 3 mesi. Per soggiorni lunghi, a volte sì... ma i vincoli sono tanti e variano di anno in anno. Nel Regno Unito ora la vedo dura, in Irlanda qualcosa si può fare, ma la priorità resta studiare. Conviene chiedere caso per caso.
Come si evita una brutta esperienza?
Anche qui, zero scorciatoie:
- Controlla sempre che la scuola sia accreditata (British Council/equivalenti)
- Chiedi se il certificato finale serve per università/lavoro
- Informati bene sulle regole per studenti stranieri (visto, assicurazione, ecc.)
- Preferisci chi ti accompagna anche DOPO l’iscrizione, non solo nei tre giorni di open day
- Soprattutto: se una proposta sembra troppo bella per essere vera, di solito c’è sotto qualcosa
Due storie (vere) di studenti che ci sono passati
Marco, 22 anni – Irlanda
“All’inizio pensavo bastasse prendere il corso più economico per migliorare davvero. Dopo una settimana mi sono accorto che la scuola dava poche ore e avevo compagni solo italiani… Ho cambiato grazie ai consigli (spietati ma utili!) di chi ci era già passato. Alla fine sono tornato con un inglese decente e qualche amico dal Brasile, cosa che non avevo messo in conto.”
Sara, 19 anni – Regno Unito
“Avevo bisogno dell’IELTS per l’università, ma il primo corso mi preparava solo di base. Studey mi ha indirizzato su una scuola che offriva simulazioni vere del test, esercitazioni personalizzate e il feedback di chi ci era già passato: in 11 settimane ho preso il punteggio che mi serviva. Lo rifarei (anche se la burocrazia non mi ha fatto dormire per giorni, lo ammetto!).”
In conclusione: la destinazione “migliore” non esiste (ed è normale così)
Se hai letto fin qui, probabilmente hai capito che non esistono scorciatoie perfette. Non aspettarti che l’inglese cada dal cielo scegliendo il posto più gettonato. Piuttosto, ascolta chi ci è passato, fai domande scomode e, se vuoi un confronto concreto – senza pressioni o promesse fuorvianti – chiedi pure: non ci offendiamo se sei diffidente!
Se hai bisogno di un consiglio umano, senza impegno, scrivici pure. Ti diciamo pro e contro, anche se questo vuol dire sconsigliarti un corso-vacanza che non fa per te. Alla fine, meglio una verità onesta che una delusione da cartolina.
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