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Come scegliere tra corso di inglese individuale e di gruppo

Scopri le differenze tra corsi di inglese individuali e di gruppo: personalizzazione, socialità e costi a confronto per scegliere ciò che fa per te.

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Corso di inglese individuale o di gruppo?
Tutte le differenze che (davvero) contano

Se stai pensando di studiare inglese – che sia per l’università, per trovare lavoro fuori o per poter ordinare al pub senza andare nel panico – forse ti sei imbattuto in questo dilemma: meglio un corso individuale o di gruppo?

Spoiler: non esiste una risposta “giusta” per tutti, e non vogliamo rifilarti la solita frase “dipende da te”. Qui cerchiamo di ragionare insieme su quello che può fare davvero la differenza… senza promesse, senza filtri, partendo da quello che vediamo ogni giorno con centinaia di studenti italiani.


Corso individuale: quando “uno a uno” non è solo una moda

Immagina una lezione in cui l’insegnante ha occhi (e orecchie) solo per te. Zero distrazioni, programma cucito addosso ai tuoi veri obiettivi. Che sia il TOEFL tra due mesi, la pronuncia per non sentirsi “fuori posto” agli open day, o semplicemente per non andare in tilt davanti alla domanda “Tell me about yourself”.

Cosa ci raccontano gli studenti?

  • Pro: Personalizzazione massima, puoi chiedere quello che vuoi, quante volte vuoi (anche trenta, se serve). Ideale per chi ha tempi stretti, esigenze specifiche, oppure lavora/ha altri impegni e deve incastrare lezione anche alle 21.
  • Contro: Va detto, costa di più. E per qualcuno può diventare un po’ monotono o “solitario”. Se poi nella vita vera ti ritrovi in una stanza con altre 10 persone, potresti accorgerti che parlare in pubblico è tutta un’altra storia.

Un’esperienza concreta

Martina, ad esempio, aveva tre mesi per il test IELTS e zero tempo libero. “Senza le lezioni one-to-one non sarei mai riuscita – mi serviva qualcuno che mi correggesse subito e tagliasse tutto il ‘superfluo’.”


Corso di gruppo: non solo chiacchiere

Un’aula (fisica o su Zoom) con altri cinque, dieci studenti italiani – ognuno con il suo accento improbabile (spoiler: nessuno nasce madrelingua) – a fare giochi di ruolo, discussioni e migliaia di errori insieme.

  • Pro: Costa meno, ci si diverte di più, si ascoltano idee (e problemi) che non avevi neanche considerato. E soprattutto: impari a buttarti. Se la timidezza è il tuo incubo, spesso il gruppo aiuta a romperla.
  • Contro: Non ti senti unico; a volte si va (troppo) veloci o lenti rispetto ai tuoi tempi. L’orario è quello, prendere o lasciare. E se hai una domanda troppo specifica, rischi che nessuno abbia tempo di risponderti davvero.

La voce di chi l’ha vissuto

Marco, che all’inizio era super introverso, dice: “Le prime lezioni ero intimidito, poi ho iniziato a chiacchierare con gli altri e l’inglese non era più un mostro. Ho trovato anche nuovi amici, non solo vocaboli”.


Domande che ci fanno spesso

  • “E se cambio idea?”
    Succede più spesso di quanto pensi. In tante scuole puoi cambiare formula (da gruppo a individuale o viceversa) anche in corsa. Meglio chiedere prima, ma non è un salto nel vuoto.
  • “Online o in presenza?”
    Non c’è la risposta universale. Online risparmi tempo e soldi, in presenza magari sei più motivato e meno tentato di scrollare Instagram.
  • “Bastano dieci lezioni?”
    Tutti vorremmo imparare in fretta, peccato che la lingua è (anche) costanza. Un semestre fa la differenza molto più di dieci lezioni corse.

Piccola tabella, senza giri di parole

Individuale Di gruppo
Costo Alto Più basso
Orari Flessibili Fissi
Socialità Quasi zero Alta
Personalizzazione Totale Limitata
Paura di parlare in pubblico Non aiuta molto Spesso migliora

Cose a cui fare attenzione (davvero)

  • Ci sono scuole che promettono inglese “fluente in due settimane”? Occhio: spesso sono slogan, non realtà.
  • Chiedi sempre da chi impari: l’insegnante deve essere formato, paziente, e capire come ti senti. Pretendi una lezione di prova, anche solo per capire se ti trovi a tuo agio.
  • Fare errori non è un problema: lo diventa solo se in classe c’è un clima teso. Prova a respirare e a dirlo subito all’insegnante, se temi di bloccarti davanti agli altri.

Allora, cosa scegliere?

Se hai bisogno di risultati specifici e veloci, o hai orari impossibili, l’individuale ti salva la vita.
Se invece vuoi chiacchierare, abituarti alla varietà dell’inglese vero, e prendere sicurezza (magari facendo anche amicizia), il gruppo resta la scelta più sensata.

Non c’è una soluzione magica e non serve “fare come tutti”. Ascoltati e, se vuoi, confrontati con chi ci è già passato. Noi di Studey, ad esempio, lo facciamo tutti i giorni: niente pacchetti preconfezionati, solo consigli realistici, basati sulle storie vere di chi ha provato sulla propria pelle la fatica (e la soddisfazione) di imparare una lingua lontano da casa.

Se hai dubbi o vuoi parlarne con qualcuno che non ti giudica, ci siamo. Scrivici – anche solo per raccontare la tua ansia da speaking. Ci siamo già passati e nessuno nasce perfetto.

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