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Come scegliere tra corso di inglese in città o in campus

Scegliere tra un corso di inglese in città o in campus dipende dalle tue esigenze: libertà e sfide in città, comodità e comunità nel campus.

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Corso di inglese in città o in campus? Guida onesta alla scelta

Quando decidi di imparare l’inglese all’estero, uno dei primi dubbi che spunta fuori (magari anche prima di scegliere la destinazione) è questo: meglio fare il corso in città o chiudersi in un campus? Magari ti sembra una scelta marginale, ma la differenza si sente davvero – e non solo sul piano pratico, ma anche, spesso, su quello emotivo.

Noi ci siamo passati in tanti. Chi ha provato entrambe le formule, chi solo una, chi ha sbagliato e ha dovuto cambiare strada. Provo a raccontarti senza filtri cosa cambia davvero tra le due esperienze, basandomi più su cose concrete che su brochure promozionali.


Il corso in città: libertà, responsabilità e (a volte) un po’ di solitudine

Immagina di svegliarti in un appartamento condiviso, prendere un autobus, farti largo tra le persone di una città vera (con lo stress e le occasioni che una città offre), entrare nella tua scuola e, dopo le lezioni, poter scegliere se buttarti in un parco, fare la spesa, visitare un museo o tentare la strada di un lavoretto part-time.

La città ti insegna a cavartela. Ti obbliga a usare l’inglese anche per cose banali tipo chiedere un’informazione a una persona per strada, capire la ricarica della Oyster Card o ordinare un panino. Puoi sentirti libero, puoi capire davvero come vivono i locals, puoi fare errori anche buffi che però ti resteranno impressi e ti faranno apprendere un sacco.

Ma la città, soprattutto all’inizio, può anche essere un po’ spietata. Può succedere di non conoscere nessuno in classe, di non stringere subito amicizia, di ritrovarsi a casa la sera con nostalgia o insicurezza. Se non parti già con una buona autonomia, rischi che la ricerca della stanza, le bollette, la burocrazia ti rubino testa ed energie che vorresti mettere nello studio. E attenzione ai gruppetti: può capitare di ritrovarsi sempre solo con altri italiani, il che rischia di annacquare l’esperienza linguistica internazionale che ti eri promesso.


Il corso in campus: comfort e comunità, ma… attenzione alla “bolla”

Quando parliamo di campus, spesso pensiamo a film americani con prati enormi, studenti sempre sorridenti e palestre super moderne. A volte è così, a volte meno. Però una cosa è certa: qui la community si crea quasi da sola. Si mangia insieme, si fanno attività organizzate, ci si trova a condividere spazi e spesso anche momenti di noia (che, ammettiamolo, a volte aiutano a far nascere amicizie forti).

Se hai paura di perderti nella confusione di una città, o ti tranquillizza partire sapendo che qualcuno penserà anche ai tuoi pasti/ai tuoi orari/alla sicurezza, il campus sa essere un abbraccio rassicurante. I servizi sono lì, la burocrazia è più semplice e le occasioni di parlare inglese, anche fuori dall’aula, non mancano, perché è più difficile “rifugiarsi” nel gruppo degli italiani (ma non impossibile!).

Qual è il contrario della medaglia? Beh, resti comunque dentro una “bolla”. Puoi tornare a casa con l’inglese migliorato ma senza aver mai avuto a che fare davvero con la città, con i suoi ritmi, i problemi veri, le persone che vivono lì da sempre. In più, la vita da campus – soprattutto se include alloggio e pasti – può diventare più cara di un’esperienza più “fai da te”.

Un’altra cosa, non secondaria: la varietà dei compagni. Non è raro che, per motivi logistici o per accordi tra scuole, ritrovi classi composte in gran parte da studenti della stessa nazione. Quindi, non farti semplicemente incantare dalla parola “internazionale”: chiedi sempre a chi c’è stato e alla scuola che composizione ha la classe.


Qual è meglio? Attenzione alle generalizzazioni

Vorrei dirti che la scelta “giusta” esiste e che questa mini-guida te la svelerà. Ma la verità è che dipende tanto da te e da quello che vuoi davvero portarti a casa. Per chiarire un po’, consideriamo alcune domande che faccio spesso a chi si rivolge a Studey:

  • Come te la cavi ad arrangiarti? Se già a casa sei abituato a trovarti soluzioni da solo, la città ti stimolerà parecchio. Se ti spaventa un po’ l’idea di essere lasciato “allo sbaraglio”, meglio un campus strutturato.
  • Vuoi un’esperienza più “comoda” con tanti servizi, o ti interessa la sfida di immergerti nella vita più vera? Spesso in campus sentirai di avere una rete di sicurezza, mentre fuori… sei tu (e, se serve, noi sempre disponibili su WhatsApp, ma non basta sempre).
  • Budget: attenzione a non sottovalutare i costi “nascosti” del campus, tanto quanto quelli della città (tipo trasporti, cibo, imprevisti).
  • Quanto ti interessa conoscere persone del posto? In città puoi riuscirci più facilmente (ma serve iniziativa); in campus resti più nella community internazionale.

Due storie vere, per chiarire

  • Chiara, campus in Scozia: pensava di trovare una tribù di amici da tutto il mondo, e invece la scuola aveva il 90% di studenti dalla stessa nazione. Si è sentita “esclusa” anche dentro il campus. Ha imparato molto a livello linguistico, ma avrebbe voluto un ambiente più aperto.
  • Luca, corso in città a Londra: voleva sentirsi grande e indipendente, ma il primo mese l’ha passato a litigare con agenzie immobiliari, a cucinare male e a spendere troppo di trasporti, finendo sempre stanco in classe. Poi, però, ha imparato a gestirsi e ha fatto amicizie “vere”, anche fuori dall’ambiente scolastico.

FAQ “senza peli sulla lingua”

Imparerò di più in campus?
Sicuramente praticherai molto (e spesso a parlare inglese ti costringono le circostanze), ma dipende come sono composti i gruppi e da quanto ti butti anche tu.

E se dopo un mese mi accorgo che ho sbagliato scelta?
Può succedere! Cambiare da campus a città o viceversa spesso comporta nuovi costi e alcuni grattacapi. Prova a informarti PRIMA sui dettagli (e chiedi a chi c’è passato!), così riduci il rischio di sorprese.

Ci sono occasioni di lavoro ovunque?
No. In campus di solito è più difficile trovare lavoretti esterni; in città ci sono più possibilità, ma devi essere proattivo e informarti bene – anche sul visto, se serve.

I gruppi sono davvero internazionali?
Non sempre. La composizione dipende dall’anno, dal periodo, dalla scuola. Meglio chiedere dati precisi o pareri di studenti reali invece che fidarsi solo delle immagini patinate nei cataloghi.


In sintesi

Alla fine, come spesso succede, non c’è la soluzione perfetta che vale per tutti. Prova piuttosto a chiederti di cosa hai bisogno TU, davvero: più protezione o più sfida? Più servizi pronti o più vita vera? Ricorda che la paura, l’imbarazzo e la fatica sono normali, e che ci si sente spaesati all’inizio anche se hai scelto la formula “giusta”.

Noi di Studey possiamo darti una mano a capire pro e contro della tua situazione precisa, senza prometterti che “andrà tutto benissimo” – ma con la consapevolezza di chi ci è passato e ha voglia di risparmiarti un po’ di errori. Se vuoi confrontarti, parlarne o anche solo chiedere come funziona davvero una scuola rispetto a un’altra, scrivici o chiamaci: non c’è nessun obbligo, e può solo aiutare a chiarire.

In bocca al lupo (davvero), che tu scelga città o campus. Entrambe le strade, alla fine, qualcosa di buono te lo lasceranno.

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