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Come organizzare un viaggio studio con amici

Partire per un viaggio studio con gli amici può essere un sogno, ma è fondamentale affrontare diverse insidie e pianificare bene insieme.

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Hai mai pensato di partire per un viaggio studio insieme ai tuoi amici? Sogno bellissimo, certo. Ma – lo diciamo senza filtri – ci sono una serie di cose da sapere (e qualche insidia nascosta) che forse nessuno ti racconta davvero. Qui ci basiamo sull’esperienza vera di ragazzi italiani che ci sono passati, senza promesse facili né pacche sulle spalle a caso.


Partire con gli amici: pro, contro e qualche realtà

Quando vai all’estero per studiare, avere uno o più amici accanto può sembrare la scelta più rassicurante del mondo: ci si divide la paura, le prime settimane passano più leggere e, magari, risparmi anche su qualche spesa. Ma – esperienza diretta – non è sempre così semplice.

  • Compatibilità di obiettivi
    Siete sicuri di volere tutti la stessa cosa? C’è chi va per mettersi sotto sui libri, e chi considera il viaggio studio come una vacanza prolungata. Basta poco per iniziare a pizzicarsi: chiarite gli obiettivi prima di cliccare su “prenota”.
  • Soldi, amicizia e puntualità
    I soldi in gruppo sono sempre un campo minato. Decidetelo subito: chi anticipa cosa, come si dividono le spese, chi tiene il file Excel (lo so, sembra esagerato, ma aiuta a non litigare). E, fidati, un’amicizia può vacillare per questioni da 20 euro lasciate in sospeso.
  • Flessibilità (vera)
    Per stare bene tutti, serve che ognuno sia libero anche di farsi i fatti propri. Non dovete stare insieme 24/7: spazio, libertà e qualche serata separata fanno miracoli.

Cosa fare PRIMA di partire insieme – la checklist pratica

1. Parlate della vostra idea di esperienza

Ditevi tutto, senza girarci intorno: volete imparare bene l’inglese? O uscire ogni sera? Vi interessa la materia o solo il titolo sul CV? Più siete onesti ora, meno “scene” ci saranno dopo.

2. Andate in pari sui soldi, fin da subito

Calcolate:

  • Iscrizione, tasse, assicurazioni
  • Alloggio (meglio cercarlo insieme, ma non si sa mai)
  • Volo, trasporti locali, abbonamenti vari
  • Fondo emergenze (un amico col portafoglio bucato è frustrante)

Tenete tutto su un foglio condiviso – anche banale, va bene Google Sheets – o rischiate la contabilità creativa.

3. Fate le cose burocratiche insieme, ma ognuno la sua

Nessuno fa la domanda all’università per conto di qualcun altro. Ognuno si occupa dei suoi documenti. Anche per visti & application: ok aiutarsi, ma ognuno porta avanti le sue pratiche. Credeteci, evita casini dopo.

4. Cercate (con attenzione) casa insieme

All’estero le case sono una scommessa: leggete bene i contratti, fate domande a chi ci è già passato, non firmate solo perché vi “sembra carina”. La vicinanza rispetto a università o centro vale oro – non sottovalutatelo perché sembra poca strada sulla mappa.

5. Regole minime di convivenza (valide anche tra amici)

Chi lava cosa? Chi si occupa delle bollette? Bagno condiviso? Ognuno parli ora o taccia per sempre. È la differenza tra una convivenza amichevole e una guerra fredda.

6. Piano B: mai pensare che "non capiterà a noi"

A volte, la realtà prende strade strane. Uno cambia idea, vuole tornare prima. L’altro resta. Non è la fine del mondo, serve solo farsi trovare pronti. Parlatene prima, così nessuno resta impiccato.


Un paio di storie vere (perché è così che si impara)

  • Marco e Lucia hanno firmato un contratto per una casa a Londra senza capire bene le clausole. Si sono ritrovati con la cauzione bloccata e zero aiuti dal proprietario. Morale: una letta in più (e magari il parere di chi l’ha già fatto) vale la pena.
  • Sara partiva motivatissima a studiare. Il suo amico no: voleva esplorare, uscire, poco studio. Hanno provato a far quadrare le cose, ma alla fine si sono separati per non rovinarsi l’esperienza a vicenda. Meglio averne parlato prima, e senza sensi di colpa.

Perché la destinazione cambia tutto (anche con gli amici)

Andare tutti in UK è diverso che andare in Olanda o negli USA. Le regole cambiano, gli alloggi pure, e la burocrazia viaggia su binari suoi. Non illudetevi che basti “fare come in Italia”.

Ecco qualche spunto reale legato alle destinazioni più comuni:

  • UK: Richiede visto, la vita costa tanto. Le residenze universitarie sono belle, ma non sempre economiche, e i contratti possono essere rigidi.
  • Irlanda: Più “facile” sulla carta, ma trovare un alloggio decente può diventare una missione. Aspettatevi stanze piccole (e tante regole).
  • USA: Il visto richiede pazienza – non improvvisate. Alloggi universitari pure belli, ma spesso si dorme con estranei. Gruppi di amici? Funziona solo se siete fortissimi di testa.
  • Olanda: Documenti più snelli, ma la convivenza segue regole molto precise; se uno sgarra, pagano tutti.
  • Canada: Le distanze sono enormi, la burocrazia ci mette più di un mesetto. Serve pazienza (e qualche soldino in più).

Ma quando NON conviene partire con gli amici?

  • Se sulla questione soldi non c’è chiarezza, rischiate solo crisi di nervi.
  • Se ogni volta su cos’è “importante” litigate già in Italia.
  • Se uno vuole solo “spassarsela” e l’altro ci tiene davvero al percorso.

In questi casi, vi conviene meglio partire ognuno per conto suo, o almeno mettere tutto nero su bianco.


Domande (vere) che ci fanno spesso

“Se divido le spese, risparmio davvero?”
Sì, si risparmia, ma solo se nessuno tira il pacco all’ultimo o diventa “quello che non paga mai”. Meglio tutto scritto e seguito da tutti.

“Litigheremo?”
Probabile, almeno una volta. Se però ve lo dite già da subito, ridete dopo.

“E se uno di noi cambia idea e vuole tornare?”
Meglio parlarne subito: chi si assume i costi, il contratto d’affitto che succede, chi cerca un sostituto.


Se hai voglia di andare all’estero con i tuoi amici, sì, può essere una delle esperienze più forti e formative della vita – soprattutto se affrontata con il giusto spirito. Noi di Studey (ex studenti, non consulenti “da manuale”) siamo qui per aiutarti a fare chiarezza, dirti come stanno davvero le cose e darti una mano anche dove non abbiamo tutte le risposte. Nessuna fuffa: se hai dubbi scrivici pure, anche solo per capire se “partire insieme” è davvero la scelta giusta per te.

Buona partenza… e beati i litigi (che poi si sistemano)!

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.