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Come affrontare la paura di volare per un viaggio studio

Affrontare la paura di volare è possibile con alcune tecniche pratiche. Informati, prepara mente e corpo e parla con chi ha già vissuto questa esperienza.

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Affrontare la paura di volare per studiare all’estero: consigli pratici (senza giri di parole)

Partire per un viaggio studio all’estero è emozionante, certo. Ma parliamoci chiaro: per chi non ha mai preso un aereo (o magari lo ha fatto ma con tanta ansia), la paura di volare può diventare un vero gigante davanti alla porta. Non sei il solo, non c’è niente di strano – anzi, questa ansia è molto più comune tra gli studenti italiani di quanto si pensi.

Da dove nasce questa paura?

La paura di volare non esce fuori dal nulla. Spesso è il mix di sensazioni nuove: il rumore dei motori, il fatto di essere chiusi in uno spazio con tante persone, non poter scendere quando vuoi, le turbolenze improvvise… E poi c’è l’ansia di lasciare la propria routine, la famiglia, tutto quello che fa sentire “al sicuro”.
Anche chi è abituato a viaggiare ogni tanto sente un po’ di agitazione, quindi non pensare che sia una debolezza o qualcosa di cui vergognarsi.

Cosa puoi fare, davvero, per stare meglio prima e durante il volo

Ti lasciamo qui alcune idee concrete che hanno aiutato noi e altri studenti che hanno fatto il salto:

Informati e smonta le fake news dell’ansia

Sapere cosa succede davvero in volo riduce la paura. Le turbolenze? Fanno tremare ma sono normalissime. Gli aerei hanno mille sistemi di sicurezza: il personale di bordo sa cosa fare e, sì, i rumori strani sono spesso solo il carrello che si ritrae o la pressione che cambia. Chiedi le cose che ti mettono ansia: vale molto più di leggere forum pieni di paure infondate.

Prepara mente e corpo (meglio se qualche giorno prima)

Le tecniche di respirazione funzionano, lo dico da persona che odiava volare. Inspira lentamente, conta fino a quattro, espira lentamente. Se funzionano per te, ascolta una playlist rilassante o guarda un film che ti tiene la testa occupata. Evita caffè e bibite energetiche: ti fanno sentire ancora più agitato. E, se serve, porta con te qualcosina che ti rassicuri: un elastico per la mano, una foto, le cuffie preferite.

Scegli il posto che ti fa sentire più “in controllo”

Un piccolo trucco: chi ha paura spesso preferisce stare nel corridoio, per potersi alzare senza dover disturbare tutti, o vicino alle uscite. Prenota il posto in anticipo: toglierti questo pensiero interrompe la catena dell’ansia.

Fai piccoli passi, se serve

Nessuno nasce “navigato” nel viaggiare. Se l’idea ti terrorizza, inizia – se puoi – da voli brevi, magari giusto per andare in una città europea vicino. Alcuni aeroporti fanno open day e visite guidate: toccare con mano aerei e controlli di sicurezza li rende meno spaventosi. Esistono pure corsi per chi ha paura di volare (non è roba da deboli, ma da chi vuole affrontare le cose a testa alta).

Parla con chi ci è già passato

Sfogarsi con chi ha già vissuto queste sensazioni aiuta davvero: spesso basta sapere che quello che provi non è “strano”. In Studey, molti advisor e mentor hanno affrontato lo stesso panico – e, spoiler, sono ancora vivi e ora volano anche da soli. Chiedi i loro trucchi o ascolta le loro storie vere, magari qualcosa tornerà utile anche a te.

E se proprio non ce la fai: parlane con chi può aiutarti

Se senti che l’ansia non si gestisce con questi consigli, è ok parlarne con un professionista (psicologo, o medico). A volte bastano poche sedute o strategie diverse per spezzare il circolo vizioso della paura. Non c’è nulla di “troppo” o “troppo poco” – ogni storia è diversa.


Il giorno del volo: come reggere botta senza esaurirsi

  • Fai tutto con calma: arriva presto in aeroporto, così non corri.
  • Mangia qualcosa di familiare (evita digiuni o pasti pesanti che ti fanno stare peggio).
  • Vestiti comodo: non serve sfilare sulla passerella, serve sentirsi a proprio agio.
  • Se ti viene l’ansia a bordo, dillo al personale. Non è la prima volta che capita – ti aiutano volentieri e magari ti parlano un po’ per distrarti.
  • Ricordati: l’ansia non è vergogna e non c’è una “gara” tra chi è più rilassato.

Non è obbligatorio “vincere” subito: alternative e piani B

Ci sono persone che, dopo averci provato davvero, capiscono che volare ora non è la loro priorità. Nessun giudizio: si possono cercare università più vicine, oppure optare per treni e bus (per alcuni paesi funziona). A volte basta posticipare di qualche mese e ritentarci. Nessun treno parte senza di te. Studey ti aiuta a ragionare su tutte le strade, senza farti sentire “sbagliato”.

Rispondiamo alle domande che ci fanno più spesso

“E se mi blocco in aeroporto?”
Non sei il primo. Parte dello staff in aeroporto è lì proprio per aiutare. Puoi sempre chiedere: magari ti fanno accompagnare più vicino al gate o ti sostengono nei controlli.

“Qual è la cosa che aiuta subito?”
A molti aiuta concentrarsi sul respiro e su una cosa semplice che piace (le playlist di casa, una serie che segue solo tu). E sì, anche parlare con lo staff Studey – non per venderti nulla, solo per fare due chiacchiere con chi ci è passato.

“Se torno indietro, ho fallito?”
Assolutamente no. Non c’è un percorso “perfetto” e ogni cambio di idea insegna qualcosa. Puoi scegliere altre strade, o semplicemente prenderti il tuo tempo.

In chiusura: un passo dopo l’altro

La paura di volare non è un ostacolo insormontabile e soprattutto non determina il tuo valore. Se vuoi parlarne senza filtri, sai dove trovarci: tra ex studenti siamo passati anche da qui. Nessuna domanda è banale, nessuna paura è “da poco”. Scrivici per raccontare la tua, oppure chiedi di parlare con qualcuno che ci è già passato: nessun copione, solo storie vere e consigli pratici. Ti aspettiamo, senza promesse assurde, ma con tanta esperienza da condividere.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.