Quando si parla di università “migliori” in Olanda per studenti italiani, il rischio è quello di finire in discorsi troppo generici, magari basati solo su ranking e numeri. La verità? In Olanda l’esperienza universitaria è molto variegata – e capire cosa sia “migliore” dipende totalmente da chi sei, cosa cerchi e da che punto parti.
Vorrei quindi aiutarti a guardare oltre le classifiche, portando l’attenzione su domande concrete: quali sono davvero le differenze fra atenei? Cosa serve per iscriversi senza impazzire? E, soprattutto: che difficoltà potresti incontrare, al di là delle brochure patinate?
Come scegliere: più che una questione di ranking
Le università olandesi sono spesso nei primi posti delle classifiche europee, e su questo non si discute. Quello di cui si parla meno è quanto possano essere diverse fra loro. La stessa città, addirittura lo stesso corso, possono offrirti esperienze diverse a seconda dell’ateneo. Ecco alcune cose a cui dare attenzione (al di là del “nome”):
- Le aree di specializzazione: Ogni università ha i suoi cavalli di battaglia. Per esempio, TU Delft per ingegneria, Erasmus per economia, Leiden per diritto e scienze umane.
- Lingua dei corsi: C’è chi dà per scontato che “tanto in Olanda si fa tutto in inglese”. Non è così: molti corsi di laurea triennale sono ancora in olandese, mentre l’inglese domina invece nei master.
- Presenza di studenti internazionali (e italiani!): Trovare un ambiente dove non sei “l’unico straniero” aiuta tantissimo, sia per socializzare, sia per la burocrazia.
Non esiste un ordine “giusto” delle università, ma per darti qualche punto di partenza:
- University of Amsterdam (UvA): Ampio respiro internazionale, molti corsi in inglese (soprattutto dai master in poi), ambiente vivace ma competitivo.
- Delft University of Technology (TU Delft): Super quotata per ingegneria e scienze applicate, ma molto selettiva. Corsi spesso molto tecnici, richiesta di portfolio e test specifici.
- Leiden University: Storica, con ottime facoltà di legge, relazioni internazionali, linguistica e scienze sociali. Diversi corsi in inglese.
- Erasmus University Rotterdam: Se pensi a economia, business o medicina, da guardare attentamente. Personalmente (parlando da ex studente fuori sede!) trovo che la città aiuti molto anche socialmente.
- Maastricht University: Famosa per il Problem-Based Learning, ambiente ultrainternazionale, approccio pratico e interattivo alle lezioni.
Piccola premessa: questi sono solo esempi, potresti trovare la tua “dimensione ideale” anche in università meno blasonate ma più adatte a te.
I requisiti pratici (e le trappole comuni)
Ok, arriviamo al dunque. Come ci si iscrive davvero a un’università olandese? E dove si fermano di solito gli studenti italiani?
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Titolo di studio:
La maturità italiana viene accettata, ma occhio: per alcuni corsi tecnici servono specifici crediti o voti in matematica e fisica. Alcuni licei non preparano al 100%: meglio controllare corso per corso. -
Lingua:
- Se il corso è in inglese, normalmente serve l’IELTS o TOEFL, con punteggi minimi fra 6.0 e 6.5 IELTS (ogni corso ha le sue regole).
- Per l’olandese, servono certificati tipo B2 (ma pochi italiani scelgono questa via per la triennale).
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Altri documenti:
Passaporto o ID, diploma o certificazione scolastica, personal statement o motivazionale (spesso sottovalutato e invece fondamentale, soprattutto per i master), eventuale CV o referenze. Per arti e design: preparati a portfolio e compiti pratici. -
Procedure e tempistiche:
La piattaforma Studielink è la strada principale, ma ogni università spesso ha anche portali propri.
Nota: le DEADLINE sono rigide (iscrizioni per i corsi di settembre chiudono spesso già a gennaio o febbraio!). Chi si muove tardi rischia di restare fuori, anche se ha i voti giusti.
Olanda: luci, ombre e qualche sasso sul percorso
C’è molto entusiasmo, ma è onesto mostrare anche altri aspetti meno “instagrammabili”.
- Lingua non perfetta? Tutti dicono che “gli olandesi parlano inglese” – vero, ma i corsi richiedono alto livello, e la vita sociale fra locali non è sempre in inglese. Leggi il programma: se c’è molta interazione, serve sicurezza.
- Costo della vita: Più basso che in UK o USA, ma meno che in Italia: 2000-2500 € di tasse l’anno, affitto da 450-800 €, più vitto e spese. Molti studenti italiani non trovano subito alloggio: partire in anticipo è ESSENZIALE.
- Burocrazia: Ci sono io e altri ex studenti qui proprio perché capiamo quanto possa essere un labirinto la registrazione all’anagrafe, il permesso di soggiorno, l’assicurazione sanitaria. Non tutto si risolve con una mail automatica, purtroppo.
- Integrazione e solitudine: Non è “tutto subito facile”: c’è chi si ambienta in una settimana, chi sente nostalgia. Perdere la motivazione (soprattutto se le cose non vanno lisce) è normale, parlarne aiuta.
Esperienze vere: Marco e Sara
Ti racconto una storia reale. Marco, 19 anni, puntava a Maastricht. Pensava che il test IELTS “non fosse nulla di che”, ha scoperto solo a pochi mesi dalla deadline che il suo punteggio non bastava. Ha dovuto rifarlo (con tutta l’ansia del caso) e preparare una nuova documentazione, rischiando di perdere la finestra per iscriversi. Ce l’ha fatta, ma solo perché ha chiesto aiuto appena in tempo — se avesse aspettato, sarebbe rimasto fuori un anno.
Diverso il caso di Sara, decisa su Design a Delft. Ha scoperto attraverso la nostra community che serviva un portfolio estremamente selettivo: rischio bocciatura alto. Parlando con altri studenti ha valutato un piano B: Eindhoven, dove la selezione era più realistica per il suo livello. Piccolo cambio, zero drammi e niente sensi di colpa: non tutti i corsi sono “giusti” al primo colpo.
Come vedi, niente è “perfetto” ma a volte basta avere il quadro chiaro, parlare con chi ci è passato, e prendersi il giusto margine di manovra.
In sintesi: come non bruciarti le tappe
La vera università migliore? Quella che ti permette di crescere, senza promesse finte. Quindi:
- Parti subito a informarti (molto prima, se vuoi tentare Delft, Erasmus o i corsi di medicina).
- Guarda a fondo i requisiti di iscrizione del singolo corso (non “della facoltà in generale”).
- Prepara i certificati linguistici: non aspettare a fare IELTS/TOEFL, è una delle prime trappole.
- Metti in conto tempi lunghi per la burocrazia (studielink, alloggio, documenti: su certe cose si va a rilento).
- Non aspettarti tutto facile: se fai fatica, lo hai già fatto almeno in due (io compreso).
Noi di Studey siamo qui proprio per non farti viaggiare da solo — non solo nella procedura di ammissione, ma per tutto quello che viene dopo (ansie, dubbi, “come si fa a trovare amici”, “come affronto la nostalgia”). Se hai bisogno di domande pratiche o vuoi solo raccontarci il tuo piano per sentire un’opinione di chi ci è già passato, scrivi pure. Meglio affrontare l’avventura con qualche strumento in più, che trovarsi sul posto a dover improvvisare.
Se ti serve un confronto sincero, una mano sulla burocrazia, o solo un’opinione onesta su un’università specifica, fai un fischio. Qui nessuno ti promette che sarà tutto semplice, ma almeno non ti lasciamo affrontare tutto da solo.
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