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Studiare scienze della comunicazione in Olanda: corsi e opportunità

Studiare Scienze della Comunicazione in Olanda offre opportunità uniche, ma presenta anche sfide pratiche e sociali da affrontare con consapevolezza e preparazione.

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Studiare Scienze della Comunicazione in Olanda: la realtà senza filtri

Pensare di trasferirti in Olanda per studiare Scienze della Comunicazione è senza dubbio entusiasmante, ma non giriamoci intorno: non è la classica avventura “alla Erasmus” dove tutto fila liscio e la burocrazia si risolve da sola. L’Olanda offre moltissimo, su questo non ci piove, ma ci sono anche aspetti che spesso si sottovalutano. Ti racconto davvero cosa aspettarti, passo dopo passo, senza venderti sogni troppo belli per essere veri.

Perché proprio l’Olanda? E ha davvero senso per Scienze della Comunicazione?

Questa domanda me la sono fatta anche io prima di partire, e probabilmente te la stai facendo anche tu. I punti a favore ci sono: le università hanno un bel respiro internazionale, sono (tendenzialmente) ben organizzate e la maggior parte dei corsi di Scienze della Comunicazione o Media Studies sono progettati con un occhio concreto al mondo del lavoro — non solo sulla carta, ma con esempi pratici, lavori di gruppo, progetti reali.

Sì, la qualità della vita è generalmente alta e (cosa non scontata) puoi seguire tantissimi corsi completamente in inglese, anche senza sapere una parola di olandese. Ma ora viene il rovescio della medaglia: vivere in Olanda non è economico, e certe città possono risultare “fredde” sia a livello climatico che umano, soprattutto nei primi tempi. Se cerchi un campus dove tutti diventano amici subito e la solitudine non esiste… meglio prepararsi a un po’ di pazienza e gavetta sociale.

Cosa vuol dire studiare Comunicazione nelle università olandesi

Qui i programmi non sono tutti uguali: sotto la sigla “Communication” si nascondono percorsi più teorici o altri super orientati alla pratica digitale, con materie che vanno dalla social media analysis alla pubblicità, fino all’analisi critica dei media e all’interculturalità. I corsi migliori non si limitano alle lezioni in aula: progetti di squadra, workshops e laboratori sono all’ordine del giorno. Se ti piace metterti in gioco, divertirti con idee nuove e non ti spaventa il lavoro in team (ogni tanto complicato), troverai pane per i tuoi denti.

Attenzione però al ritmo: non esistono esami “soft” da schiacciare tutti a giugno o sessioni infinite come in Italia. Il percorso è spesso più “compresso”, ogni esame vale tanto e serve costanza. Le università chiedono molta autonomia: se speri in professori che rincorrono gli studenti… scordalo. Qui ci si arrangia, e all’inizio può fare paura — lo dico senza problemi.

Quali prospettive ti mette davanti una laurea in Olanda?

  • Stage: Tanti corsi prevedono uno stage obbligatorio o altamente consigliato. Non cadere nella trappola del “tanto con l’università trovo tutto”: la ricerca dello stage richiede iniziativa, curriculum aggiornato e, spesso, almeno qualche parola di olandese in tasca. Non sempre i tirocini sono pagati, ma fanno curriculum.
  • Lavorare durante gli studi: Gli studenti UE possono lavorare legalmente, ma occhio agli orari. Il rischio “collasso nervoso da troppo lavoro” non è uno scherzo. Metti in conto di dover trovare un equilibrio sano, specialmente nei primi mesi.
  • Rete internazionale: Forse è la parte migliore. La tua classe sarà probabilmente un mix di studenti da tutta Europa (e non solo). Vuol dire imparare a lavorare e pensare in modo diverso, farsi amici che tra qualche anno saranno sparsi ovunque — il che può aiutare a trovare opportunità nel mondo media/comunicazione oltre confine.

Ostacoli veri, non solo dettagli

Te li dico come stanno, senza filtri:

  • Il costo della vita (affitti soprattutto) a Amsterdam, Utrecht, Rotterdam è pesante. Trovare una stanza decente può diventare più stressante degli esami. Meglio farsi una stima realistica già prima di candidarti — e cambiare città, se serve.
  • La vita universitaria olandese non sempre è “inclusiva” come te la immagini. Sì, ci sono tantissimi gruppi studenti, ma farsi amici veri non è automatico e serve iniziativa.
  • Capire la lingua olandese fuori dall’università fa la differenza. Nel supermercato come in uno stage in una piccola azienda, dopo qualche mese potresti sentire la barriera linguistica. Non è obbligatorio imparare l’olandese per laurearti, ma migliora di molto la quotidianità.
  • Il metodo di studio è “autonomo” a livelli che all’inizio possono spaventare. L’ansia di rimanere indietro è un classico, soprattutto nei primi mesi.

Qualche consiglio pratico (spassionato, niente formule magiche)

  • Scegli l’università più per il programma che per la città blasonata: c’è molta differenza tra un Communication Studies super teorico e un corso orientato ai media digitali o alle relazioni pubbliche. Leggi i moduli, confronta, chiedi a chi ci è passato (domandare è gratis!)
  • Prepara pratiche e application con largo anticipo: le università sono molto precise con deadline, documenti, lettere motivazionali e pagelle. Non improvvisare all’ultimo.
  • Non avere paura di chiedere aiuto: ci sono ex-studenti che ci sono passati e sanno come rispondere ai tuoi dubbi. Non sei debole se chiedi consigli — nessuno nasce “pronto” per tutto.
  • Fai i conti in tasca col supporto di qualcuno che ci è già stato: borse di studio, finanziamenti, lavoro part-time… sì, ci sono, ma serve pianificare e prendere in considerazione anche il peggiore scenario. Mani avanti.

Esperienza reale: Marco, uno di noi

“Quando ho scelto l’Olanda, sinceramente, avevo mille dubbi: non solo la lingua, ma il pensiero di dovermi cavare da solo in un altro paese. Il primo semestre è stato tosto; non sapevo bene come organizzare lo studio, e all’inizio mi sono sentito un po’ ‘alieno’. Poi, per fortuna, ho chiesto aiuto a uno dei nostri advisor che aveva fatto lo stesso percorso: mi ha aiutato più a calmarmi che a compilare la domanda… Ora, dopo qualche mese, lavoro un po’ e studio con più serenità, ma se posso dirtelo: non bisogna vergognarsi di dire che è dura all’inizio.”

Domande che riceviamo spesso

Serve davvero sapere l’olandese?
Spesso no, ma per vivere bene e lavorare fuori dall’università sì, ti apre un sacco di porte (e ti fa sentire meno turista).
Quali sono le università da considerare?
Amsterdam, Utrecht, Tilburg sono tra le più conosciute per questi corsi, ma la scelta deve partire da cosa cerchi tu e come vuoi impostare il percorso.
Si riesce davvero a lavorare durante gli studi?
Legalmente sì, e tanti lo fanno, ma sinceramente non è semplice all’inizio. Considera un paio di mesi di assestamento prima di cercare il primo lavoretto.
Come faccio a candidarmi senza impazzire tra moduli e documenti?
Sfortunatamente la burocrazia c’è anche in Olanda, ma può essere gestibile se parti per tempo e chiedi il supporto giusto. Non promettiamo miracoli, ma spesso basta un confronto con chi ci è passato per evitare errori.

Se stai pensando seriamente a questa esperienza, la cosa migliore è parlarne apertamente con qualcuno che c’è già stato, senza paura di sembrare “indietro” o confuso. Puoi scriverci quando vuoi: non giudichiamo, e se qualcosa non la sappiamo — lo diciamo apertamente. Il nostro obiettivo è che tu parta informato e consapevole, non che ti iscrivi a tutti i costi. Ce la puoi fare, ma sappi che non sarà tutto rose e fiori. E anche per questo, credimi, ne vale spesso la pena.

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