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Studiare scienze ambientali in Irlanda: corsi e università

Studiare scienze ambientali in Irlanda offre opportunità pratiche e un ambiente impegnato nella sostenibilità. Preparati a sfide e crescita personale.

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Studiare scienze ambientali in Irlanda: corsi, università e verità senza filtri

Se stai pensando di buttarti nello studio delle scienze ambientali e l’Irlanda ti incuriosisce, sei nel posto giusto. Qui trovi tutto quello che avrei voluto sapere io prima di partire: università, corsi ma anche le parti un po’ più scomode, quelle che spesso nessuno ti racconta. Nessuna promessa magica, solo un po’ di realtà, esperienze vere e qualche consiglio pratico per orientarti.

Perché proprio l’Irlanda per scienze ambientali?

L’Irlanda non è solo la meta delle pecore nei prati verdi o delle birre nei pub (anche se quelli non mancano mai). È un paese che ci sta credendo davvero, nella tutela dell’ambiente: puntano sulle energie rinnovabili, fanno ricerca sulla biodiversità, tanti progetti sulla sostenibilità sono partiti proprio qui. Se il tema ti appassiona, ti può piacere vivere in un posto dove il “green” non è solo una parola da brochure.

E poi, i corsi sono spesso molto pratici: non fai solo teoria, ma ti sporchi le mani (anche letteralmente, se vai a fare i rilievi sul campo con la pioggia irlandese addosso… spoiler: capita davvero!).

Dove studiare scienze ambientali in Irlanda: le università

Non tutte le università sono uguali e – diciamolo – non tutte fanno al caso di chiunque. Ti racconto quelle un po’ più gettonate dagli italiani/i:

  • University College Dublin (UCD)
    È una delle più grandi e più scelte: offre corsi triennali e magistrali che vanno dalla scienza pura alla gestione ambientale. Qui ti capita spesso di lavorare a progetti insieme ad altri studenti e di collaborare con enti pubblici o aziende. Ci sono molti laboratori e uscite “sul campo”.
  • Trinity College Dublin (TCD)
    Se sei più orientato/a alla parte scientifica “dura” (biologia, chimica, geografia), qui trovi corsi interdisciplinari che incrociano davvero tante materie. Ottima reputazione internazionale, classi anche piuttosto internazionali.
  • University of Galway (NUIG)
    Specializzata su cambiamenti climatici, conservazione e sviluppo sostenibile. La città è vivace (e a misura di studente), i corsi danno spazio alle questioni globali e alle ricerche applicate su ambiente e società.
  • University College Cork (UCC)
    Qui i punti forti sono l’innovazione e la tecnologia applicata ai problemi ambientali. Hanno una buona rete di contatti per stage e focalizzano molto sulle politiche ambientali.

Quale scegliere? Dipende tanto da te: non esiste “la migliore” per tutti, meglio guardare i dettagli dei singoli programmi invece che farsi guidare dalle classifiche.

Cosa aspettarti dai corsi (senza filtri)

Preparati: molta pratica, tanti progetti e lavoro di gruppo. La classica giornata può alternare lezioni in aula, laboratori e – soprattutto – uscite all’aperto per raccogliere dati o fare esperimenti (e sì, spesso piove davvero). Questa parte “hands-on” è stimolante ma può essere pesante se non sei abituato, soprattutto all’inizio.

Serve ovviamente un buon inglese: in media le università chiedono almeno IELTS 6.0, ma controlla sempre i requisiti aggiornati. Se l’inglese ti mette ansia, non sei solo/a: tanti arrivano con la paura di non capire tutto (anche noi!). Il livello migliora strada facendo, ma richiede impegno costante, specie all’inizio.

Costi & burocrazia: non solo “quanto costa”, ma anche “come resistere”

  • Tasse universitarie: tra €10.000 e €20.000 all’anno per gli studenti internazionali. Una botta, sì, ma esistono borse di studio (non tantissime, ma ci sono).
  • Domanda d’iscrizione: sarà un mini-tetris di documenti:
    • diploma (tradotto se serve), pagelle
    • una buona reference (magari da un prof con cui hai legato)
    • lettera motivazionale: qui serve essere onesti, non scrivere quello che “vuoi sentirti dire”
    • se chiedono il CV, usa modelli chiari e precisi
  • Attenzione: ogni università ha tempi e piattaforme sue, non c’è un sistema uguale per tutti!

La burocrazia spaventa tutti, spoiler: nessuno la ama. Se hai dubbi o qualcosa non torna… chiedi prima di mandare i documenti. Farsi aiutare da chi ci è già passato è più che lecito: non rischi errori inutili.

Le difficoltà non mancano (anzi, meglio prepararsi)

  • Adattamento: lingua, meteo, cibo diverso. Sembra banale, ma i primi mesi sono un po’ una montagna russa emotiva. Anche solo capire “come si fa la spesa” può diventare una piccola avventura.
  • Gestione dei soldi: tra affitti, cibo e spostamenti, il rischio di “finire il budget” è reale. In Irlanda la vita non è tra le più economiche, soprattutto nelle città universitarie.
  • Solitudine e ansia: non sei il/la solo/a se le prime settimane ti senti un pesce fuor d’acqua, fatichi a farti amici, o perdi fiducia. È normale e succede a quasi tutti. Parlarne aiuta (anche con noi, se vuoi).
  • Studio + lavoro part-time: sì, è possibile lavorare part-time con il visto studentesco, ma non è facilissimo incastrare tutto senza stress. Attenzione a non sottovalutare il carico di studio.

Alternative? Esistono!

Se l’Irlanda ti sembra troppo complicata per motivi economici, linguistici o semplicemente “a pelle” non ti convince, nessun problema: UK, Paesi Bassi e Canada sono ottime opzioni per chi vuole studiare scienze ambientali. Ogni paese ha i suoi pro e contro: parliamone, senza pressioni.

Testimonianze vere, non “da brochure”

  • Marco, che abbiamo seguito su Studey, era entusiasta della possibilità di lavorare a progetti pratici a UCD, ma ha ammesso che lavorare part-time e studiare lo ha messo davvero alla prova. Alla fine ne è valsa la pena, ma non era tutto rose e fiori.
  • Sara ha scelto Galway per la passione sul cambiamento climatico, ma ha passato un’estate intera a rafforzare il suo inglese con corsi extra prima di partire. “Lo rifarei? Sì, ma la paura all’inizio era tanta e non va nascosta.”

Qualche risposta alle domande tipiche

  • Serve per forza l’IELTS?
    La maggior parte delle università richiede una certificazione ufficiale d’inglese. Il livello richiesto è di solito IELTS 6.0 o simile. Se hai dubbi sul tuo livello, meglio verificare con la singola università e pensare in anticipo se serve un corso di preparazione.
  • Si può lavorare mentre si studia?
    Sì, fino a 20 ore a settimana durante il semestre, ma… tra studio e turni, non è sempre facile. Non pensare di coprire tutte le spese solo col lavoro part-time.
  • Cosa succede se non mi ammettono?
    Purtroppo non esistono certezze: se va male, si cercano vie alternative. Magari un altro ateneo, un foundation year, o si lavora per rafforzare la candidatura per l’anno dopo. Nessuna vergogna, può capitare e si può riprovare.

Serve un confronto o vuoi sentirti meno solo/a?

Decidere di studiare scienze ambientali, e farlo all’estero, è una scelta che mette pressione. Non è per tutti, e non è perfetta. Se l’idea ti intriga ma hai paure (o dubbi) che nessuno sembra capire, siamo qui anche solo per parlarne senza giudicare o forzare la mano. Non hai bisogno di venderti o di sentirti “pronto/a” al 100% subito: la maggior parte racconterà che i primi passi sono incerti per tutti. Scrivici o prendi una chiamata con noi, senza impegno.

Un consiglio finale? Più che decidere “dove”, cerca di capire “perché”. L’Irlanda offre tanto, ma deve essere la scelta giusta soprattutto per te — non per Instagram o per quello che vogliono sentirsi dire gli altri.

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