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Studiare medicina veterinaria in Irlanda: corsi in inglese per italiani

Studiare medicina veterinaria in Irlanda offre opportunità e sfide; è fondamentale essere pronti per l'inglese e un approccio di studio più autonomo.

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Studiare medicina veterinaria in Irlanda: quello che nessuno ti dice

Stai pensando di studiare medicina veterinaria fuori dall’Italia? L’Irlanda spunta sempre più spesso tra le mete consigliate, soprattutto per chi cerca corsi in inglese e un ambiente internazionale. Però, come succede in ogni decisione “grossa”, ci sono aspetti belli e altri… meno semplici, di cui spesso non si parla abbastanza.

Perché scegliere l’Irlanda? Cosa c’è di vero dietro le brochure

Partiamo dai fatti. I corsi di veterinaria in Irlanda – l’University College Dublin su tutti – sono tutti in inglese. Se il tuo obiettivo è lavorare un giorno fuori dall’Italia o muoverti in un contesto più internazionale, studiare “direttamente” in inglese è quasi una scelta obbligata.

Poi, va detto: la facoltà di veterinaria alla UCD è riconosciuta in Europa e fuori, con tanti docenti preparati e compagni che arrivano davvero da ogni angolo del mondo. E questo può essere un grande stimolo, ma può anche far sentire “piccoli” nei primi tempi, soprattutto se l’inglese accademico ti mette ansia o sei abituato a classi più “compatibili” con il modo italiano.

Cosa serve PRIMA di candidarti? (Qui niente illusioni)

  • Materie scientifiche solide: Biologia e chimica sono fondamentali, non solo a scuola ma nei test d’ingresso e nella prima parte del corso.
  • Diploma valido: Ti serve il diploma italiano, ovviamente, ma le università si riservano di controllarne l’equivalenza. A volte vengono richiesti voti minimi o materie specifiche in pagella.
  • Inglese “Vero”: Attestati tipo IELTS o TOEFL sono praticamente sempre richiesti. E non basta dire “me la cavo, comunicherò”. Bisogna poter studiare, sostenere esami e scrivere elaborati a livello universitario.
  • Domande e documenti: Dalla lettera motivazionale alle referenze, ogni documento dev’essere curato. Non è il classico “inoltra e spera”: qui si viene davvero valutati. E ogni università/anno può cambiare un dettaglio o una procedura (lo sappiamo perché lo vediamo succedere…).

Aspetti poco “instagrammabili” da valutare prima di partire

  • Costi reali: Le tasse annuali sono alte, e a Dublino l’alloggio può diventare un incubo, non solo a livello economico (spesso oltre i 700-800 euro al mese, anche per una stanza). Alcune borse di studio ci sono, ma sono limitate e c’è concorrenza.
  • Burocrazia e scadenze: Da italiani, il visto serve solo per alcuni programmi, ma le pratiche non vanno mai sottovalutate. Ogni carta, certificato o scadenza è fondamentale. Niente “tanto poi gliela spiego”: rischi inammissibilità per un dettaglio sfuggito.
  • Metodo di studio (spoiler: è diverso): Si lavora molto più in autonomia rispetto ai metodi italiani. Molti esami sono pratici, tanti ostacoli sono personali (gestione orari, laboratori, tirocinio obbligatorio). Nessuno ti seguirà passo-passo, almeno all’inizio.

Alternative, scelte di riserva e altri consigli sinceri

  • Se il “salto” sembra troppo grosso, può avere senso prendersi un anno per rafforzare inglese e preparazione scientifica. Alcune università offrono anni preparatori, altri preferiscono frequentare un corso breve (magari in UK o Olanda) prima del corso completo in Irlanda.
  • Non è obbligatorio restare fissi su una sola università: alcuni studenti trovano programmi più adatti in Olanda o UK, soprattutto se cercano costi più bassi o una didattica più “guidata”.
  • Studey, ti avvisiamo, non ti dirà mai “sì per forza”. Facciamo un’analisi chiara (profilo, budget, aspettative) prima di qualsiasi passo. Sappiamo quanto possa costare cambiare idea a metà percorso.

Cosa dicono gli studenti che ce l’hanno fatta DAVVERO?

Marco, nostro ex studente, racconta:
“I primi mesi sono stati tostissimi. Capire tutto in inglese, ma anche solo abituarmi all’idea di essere uno straniero: non ci avevo mai pensato davvero. Ho rischiato di mollare più di una volta. Ma avere qualcuno a cui chiedere anche la domanda ‘stupida’, mi ha svoltato. Ora sto facendo tirocinio nei laboratori veri, in Irlanda, e mi sento finalmente parte del gruppo.”

Le domande che ci fanno più spesso (e le risposte su cui non barare)

  • Quanto dura il corso di veterinaria in Irlanda?
    Cinque anni, quasi sempre. E non puoi “saltare” la pratica: il tirocinio è obbligatorio.
  • Si può lavorare mentre si studia?
    In teoria sì: se sei cittadino UE hai più margini. In pratica, dipende dal carico di studio. Nessuno ti vieta di trovare un lavoretto, ma le settimane di esami e laboratori sono intense.
  • Esistono borse di studio?
    Sì, alcune università ne offrono, ma sono competitive e a volte privilegiano studenti con profili particolari. Ti aiutiamo a capire quali hai senso provare, senza creare false aspettative.

Morale? Studiare veterinaria in Irlanda è un percorso tosto, anche gratificante, ma di sicuro NON è per tutti e non sempre fila tutto liscio. Non c’è una soluzione magica per burocrazia, lingua o nostalgia di casa: serve preparazione (vera), spirito pratico e, quando serve, qualcuno che ci è passato da chiamare senza vergogna. Se vuoi parlarne senza filtri, noi ci siamo. Scrivici o prenota una chiacchierata: a volte la risposta è “vai!”, altre è meglio aspettare. Ma almeno lo scopri insieme a chi ha già fatto lo stesso viaggio.

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