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Studiare medicina in Olanda: corsi in inglese per studenti italiani

Studiare medicina in Olanda offre opportunità interessanti, ma richiede attenzione per la lingua, costi e ammissioni competitive. Preparati con cura e strategia.

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Studiare medicina in Olanda: cosa c’è davvero da sapere (senza filtri)

Scegliere di studiare medicina all’estero sembra sempre una grande avventura, ma la realtà è un po’ più complicata, soprattutto se punti all’Olanda. Sempre più studenti italiani guardano a questa meta per i corsi in inglese, attratti magari dalle università moderne, dall’apertura verso gli stranieri e, diciamolo, dalla voglia di provare qualcosa fuori dall’ordinario. Però qui la storia non è solo rose e fiori: meglio sapere davvero cosa ti aspetta prima di buttarti.


Perché l’Olanda attrae chi vuole studiare medicina?

Prima domanda che ci fanno spesso: esiste davvero medicina in inglese in Olanda? La risposta breve è: sì, ma non è così semplice. Ci sono alcune università olandesi che propongono corsi in inglese, soprattutto per le lauree post-triennali o percorsi specifici. Tuttavia, la triennale (“bachelor”) di medicina è spesso ancora in olandese.

Perché ci si va comunque? Perché le università olandesi sono ben organizzate, moderne e danno molta importanza all’internazionalizzazione. Ma attenzione: ci sono limiti, soprattutto per chi pensa di cavarsela solo con l’inglese.


Come funziona il percorso di studi di medicina in Olanda?

Se immagini la classica laurea unica come in Italia, ci sono differenze. L’approccio olandese è più “all’inglese”: dopo il liceo (diploma), devi candidarti per il bachelor triennale. Qui però casca l’asino: la stragrande maggioranza di questi corsi è in olandese.

Chi vuole corsi in inglese, molto spesso trova master, specializzazioni o programmi legati alle scienze biomediche, non la classica laurea in medicina. Insomma, serve mettere in conto — quasi sempre — di dover imparare (almeno un po’) di olandese per proseguire, soprattutto quando si arriva alla parte pratica in ospedale.


Cosa serve davvero per entrare? (Spoiler: non solo la pagella)

Entrare in medicina in Olanda non è uno scherzo. Tecnicamente, ecco cosa ti viene richiesto:

  • Lingua: Per i corsi in inglese serve portare una certificazione ufficiale (IELTS, TOEFL o simili). Per la fase pratica, però, quasi sempre serve anche dimostrare che te la cavi almeno a livello base in olandese.
  • Titolo di studio: Il tuo diploma di scuola superiore deve essere “equivalente” al loro. Non tutte le maturità italiane vengono subito accettate, spesso fanno controlli. In certi casi può servire un anno di corsi integrativi.
  • Test e documentazione: Ti aspetta un test di ingresso, un processo di candidatura attento su StudyLink (la loro piattaforma), e ti chiederanno personal statement (una specie di lettera motivazionale), pagelle, lettere di referenza. Meglio fare tutto per bene e per tempo: qui i dettagli contano davvero.

Costi: quanto bisogna mettere in conto?

Uno dei motivi per cui tanti ci pensano è perché l’Olanda ha tasse più abbordabili rispetto a UK o Stati Uniti — in generale parliamo di cifre tra 2.000 e 5.000 euro all’anno per studenti EU (aggiornati al 2024), ma attenzione: se perdi il diritto alle agevolazioni, si sale. Poi aggiungi affitto, viveri, trasporti: tra Amsterdam e una città più piccola può cambiare parecchio (500-900 euro solo per una stanza non sono rari). Prima di illuderti: fatti bene i conti.


Il nodo della lingua (che spesso si scopre troppo tardi)

Qui viene fuori uno dei problemi più sottovalutati: anche nei corsi “in inglese”, appena inizi la parte clinica (quindi quando devi fare pratica in ospedale), devi per forza parlare con pazienti e staff in olandese. Nessuno te lo dice chiaro all’inizio, ma senza un livello decente rischi di restare bloccato. Molti iniziano a studiarlo solo dopo l’arrivo e vanno nel panico. Diciamolo: questa è una barriera vera, non si risolve con un paio di app sul telefono.


Ammissioni: tanta competizione, pochi posti

Metti in conto che la richiesta è altissima e i posti sono veramente pochi. Anche candidarsi “tanto per provarci” rischia solo di farti perdere tempo se non prepari bene tutto. E se salti passaggi (reference, statement, test) o non hai le idee chiare, la scrematura è immediata. Spesso ci raccontano di candidati italiani che si avventurano senza una strategia e restano subito fuori.


Cosa succede se vuoi tornare in Italia dopo la laurea?

Tema caldissimo: la laurea in medicina presa in Olanda è, formalmente, riconosciuta in Italia. Ma per esercitare qui dovrai comunque “tradurre” il titolo, presentare documenti e superare prove di abilitazione (che cambiano spesso, quindi va verificato ogni anno). Non è impossibile, ma ci sono passaggi burocratici e tempi da mettere in conto — non basta un foglio e via.


Le storie vere: vita vissuta da chi c’è passato

Marco, che ha studiato a Groningen, dice:
“La parte più dura? Scoprire troppo tardi che nei reparti parlano solo olandese. Se tornassi indietro, studierei la lingua già da casa: non è facile, ma ti evita un sacco di ansie.”

Sara invece aveva sottovalutato il peso di personal statement e reference:
“Pensavo bastasse mandare le pagelle, invece mi hanno chiesto di raccontare bene perché volevo medicina in Olanda e da chi avevo imparato davvero qualcosa. Menomale che avevo amici e tutor che mi hanno aiutato a mettere insieme i pezzi, altrimenti avrei buttato la candidatura.”


Alternative che puoi valutare (se Olanda non è per te)

  • UK e Irlanda: più corsi interamente in inglese, ma costi tendenzialmente più alti. Occhio ai tempi di domanda.
  • Scienze biomediche: puoi iniziare con un bachelor in biomedicina (anche in inglese), poi provare a entrare in medicina dopo, magari in un altro paese.
  • Università nei paesi dell’Est Europa: offrono corsi in inglese, ma la qualità e il riconoscimento possono variare.
  • Lasciare tempo per capire davvero quale percorso ti convince, anche con uno “gap year” all’estero per imparare bene l’inglese (e magari l’olandese).

Non hai la soluzione in tasca? Nemmeno noi (ma una mano concreta sì)

La morale è semplice: studiare medicina in Olanda “in inglese” è possibile, ma non per tutti e non senza qualche ostacolo. Soprattutto, non bisogna cascarci “sulla carta” pensando che basti conoscere la lingua o avere buoni voti. La motivazione, la preparazione pratica e la voglia di imparare anche l’olandese fanno la differenza.

Noi di Studey – molti di noi ci sono passati in prima persona – possiamo aiutarti a mettere insieme i documenti, chiarire i dubbi, capire se ha senso provarci o se magari c’è una strada diversa che calza meglio su di te. Nessuna pressione, nessun “ti garantiamo il successo”: solo onestà, consigli pratici e supporto vero, in tutte le fasi.


Domande che sentiamo tutti i giorni (e risposte oneste, senza giri di parole)

  • Posso studiare medicina in Olanda solo in inglese?
    Solo in parte. I primi anni a volte sì, ma poi per i tirocini lo “switch” in olandese è obbligatorio.
  • Quanto costa?
    Dipende: tra 2.000 e 5.000 euro all’anno le tasse, più almeno 800-1.300 euro al mese per viverci (a seconda della città e dello stile di vita).
  • La laurea olandese vale in Italia?
    Formalmente sì, ma non automaticamente. Devi seguire un iter di riconoscimento e superare l’esame italiano di abilitazione.
  • Come preparo una candidatura forte?
    Pagella in ordine, statement ragionato, referenze solide, nessun “copia-e-incolla”. Allenati anche per il test se c’è. Il processo può essere pesante e va affrontato con anticipo.

Se vuoi davvero capire se questa sia la strada giusta per te – o solo se ti interessa sapere quali sono i passaggi concreti per candidarti – ci siamo, anche quando non è facile o non hai tutta la certezza del mondo. Siamo una community che conosce bene questo viaggio, con le sue fatiche e i suoi “ma vale la pena?”.

Nessuna risposta pronta, ma ascolto e chiarezza: scrivici se vuoi parlarne o fare due chiacchiere senza impegno. Magari non avremo la risposta perfetta, ma almeno non dovrai farlo da solo.

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