Studiare Medicina in Irlanda: quello che avrei voluto sapere prima di partire
Quando senti parlare di “studiare medicina all’estero”, è facile pensare subito a qualcosa di emozionante ma anche un po’ fuori portata. L’Irlanda, in particolare, è una delle mete preferite perché le sue università sono riconosciute e l’ambiente è stimolante, ma non è tutto rosa e fiori. Se stai pensando di fare questo passo, ecco tutto quello che serve sapere — senza giri di parole e senza tappeti rossi.
Primo step: i requisiti (e le prime ansie)
- Diploma di scuola superiore: Sì, quello italiano è valido se sei cittadino UE.
- Inglese: Da non sottovalutare. È richiesto un certificato come IELTS o TOEFL con un punteggio deciso dall’università (solitamente 6.5 o 7). Prepara l’inglese fin da subito, quello “da scuola” non basta.
- Test d’ingresso: L’HPAT (Health Professions Admission Test) è quello richiesto per l’accesso a medicina. Alcune università chiedono anche una lettera motivazionale o reference. Le regole cambiano da ateneo ad ateneo: meglio crearsi una tabella dettagliata dei requisiti di ciascuna.
Il famigerato HPAT: nessun mostro, ma nemmeno una passeggiata
L’HPAT sorprende molti studenti italiani: non sono domande classiche di biologia o chimica, ma esercizi su situazioni, logica, decisioni etiche — tutto in inglese accademico. Chi pensa “sono bravo nelle materie scientifiche, ce la posso fare” spesso deve affrontare uno scoglio diverso: capire e ragionare rapidamente su cosa viene chiesto.
Cosa aiuta nella preparazione:
- Fare simulazioni online, anche una a settimana durante la preparazione alla maturità.
- Allenarsi a “pensare in inglese”, non solo a tradurre mentalmente.
- Non aspettare l’ultimo mese: serve strategia, non solo conoscenza teorica.
Come funziona realmente la domanda?
La domanda si presenta online tramite il CAO (Central Applications Office), un portale unico per le iscrizioni universitarie in Irlanda. Le scadenze sono rigide (di norma a metà gennaio) e cambiano ogni anno: un giorno sbagliato può farti restare fuori.
Si fa l’application al CAO, poi ci si iscrive all’HPAT (anche qui, attenzione alle tempistiche). Alcune facoltà possono richiedere ulteriori documenti. Serve essere metodici e precisi — non aspettarti la “telefonata in presidenza” che salva tutto all’ultimo.
La graduatoria si basa sui voti delle scuole superiori (che diventano “Points”, calcolati con un sistema irlandese) e sul risultato dell’HPAT. Non è un giudizio sulla persona, ma un semplice sistema di selezione.
Cosa non ti dice nessuno (ma è meglio sapere subito)
- Il test HPAT può andare male anche se ti sei preparato a lungo: capita a tanti, non è un dramma personale. Prevedi un piano B.
- La vita a Dublino è molto costosa. Passare da casa propria a gestire tutte le spese può essere dura, anche emotivamente.
- Studiare all’estero non è una “fuga facile”: ci sono momenti difficili, solitudine e nostalgia. Adattarsi richiede tempo.
- Le università hanno pochi posti per internazionali e la competizione è alta: considera più atenei e città irlandesi, non fissarti su una sola opzione.
- Per i cittadini UE non serve visto, ma bisogna dimostrare di poter sostenere le spese durante gli studi.
Studiare medicina in Irlanda non è per tutti — e va bene così
Sara, ad esempio, ci ha raccontato:
"Ho cambiato idea tre volte tra università a Dublino, Cork e Galway. Le differenze sono reali: ambiente diverso, approcci diversi, priorità diverse. Alla fine ho scelto quella che mi dava più equilibrio, non la più famosa.”
Marco aggiunge:
"Credevo di avere un ottimo inglese e invece il primo HPAT mi ha messo KO. Ho seguito un corso specifico (in Italia, tra l’altro) per il test e solo così sono riuscito a passarlo. Non abbiate paura di chiedere aiuto o di ritentarci: non è una sconfitta."
Consigli terra-terra, da chi ci è passato
- Inizia con molto anticipo (almeno un anno prima dell’esame di maturità).
- Poni l’inglese tra le priorità, anche solo 10 minuti al giorno.
- Rivolgiti a chi ha già affrontato questo percorso: i consigli pratici valgono oro.
- Non sottovalutare la burocrazia: usa checklist e promemoria.
- Prevedi sempre un piano B, valuta bene anche l’ambiente universitario e la città.
- Non è un problema fermarsi, cambiare strada o prendersi più tempo: il successo non ha scadenza.
Se ti sembra difficile, è perché lo è davvero. Ma se vuoi farlo, puoi costruire il tuo percorso con calma e informazioni vere, non solo con le “risposte” di Google o i racconti patinati che trovi su Instagram. Noi, come Studey, non abbiamo la bacchetta magica — ma ci siamo davvero, con consigli realistici, onesti e soprattutto continui anche dopo che sei atterrato in Irlanda.
Se hai domande — sulle application, sull’inglese, sull’ambiente, sul test — chiedi. Anche se la risposta fosse “non esiste una soluzione veloce”, almeno saprai che non sei solo a girare in tondo.
Studiare medicina in Irlanda può essere una sfida all’altezza delle tue ambizioni, ma non dev’essere un salto nel buio. Con la giusta preparazione (e qualche inciampo messo in conto) è una strada da vivere, non solo da “passare”. E sì, anche con tutti i suoi momenti no — che spesso sono quelli che lasciano davvero il segno.
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