Studiare ingegneria meccanica in Canada: tutto quello che avrei voluto sapere prima di partire
Se ti sta passando per la testa l’idea di studiare ingegneria meccanica in Canada – magari perché vuoi un’esperienza fuori dall’ordinario, o pensi di avere più chance lavorative all’estero – ci sono un po’ di cose che è meglio sapere e su cui ragionare con calma, anche perché sì, è un percorso appassionante, ma non è certo una passeggiata. Te lo raccontiamo senza filtri, da chi ci è già passato e ci lavora ogni giorno.
Perché proprio il Canada per ingegneria meccanica?
Possiamo dirti per esperienza che il Canada è una delle mete più gettonate dagli studenti internazionali e italiani, non solo per l’ottima reputazione delle sue università, ma anche perché qui si può lavorare durante il percorso di studi e l’ambiente in generale è molto “aperto”. Tutto bello in teoria, ma serve sapere anche cosa aspettarsi davvero: l’università canadese è molto collegata all’industria, la formazione è pratica e innovativa, e c’è attenzione sia per la teoria che per le competenze “soft” (quelle che, tradotto, alla fine servono anche per ottenere e tenere un lavoro vero).
Com’è fatto un corso di ingegneria meccanica in Canada
Preparati a una laurea di 4 anni, fatta di corsi base come matematica, fisica, chimica, e poi cose più “toste” come meccanica dei materiali, termodinamica, e progettazione meccanica (spesso con uso di CAD e laboratori veri, non solo teoria). Molta attenzione al lavoro di gruppo e ai progetti pratici: se non ti piace lavorare in team o sporcarti le mani con prototipi e presentazioni, forse il percorso va ripensato. In più, in tanti programmi sono previsti stage (pagati o meno) presso aziende o laboratori: non sono sempre facili da ottenere ma sono un pezzo fondamentale del curriculum.
Quali università considerare (e perché non esiste la “migliore” per tutti)
Spesso ci chiedono: “Qual è la migliore università per ingegneria meccanica in Canada?”. La verità è che non esiste una risposta buona per tutti. Dipende dal tuo livello di inglese, dal budget, dal tipo di città in cui ti vedi felice, dal tuo percorso scolastico alle spalle e persino dal clima che sopporti.
Esempi di atenei forti in questo campo:
- University of Toronto (Toronto): tra le più “blasonate”, con forte spinta verso la ricerca e tanti legami con l’industria, ma anche selettiva e impegnativa.
- University of British Columbia (Vancouver): ambiente internazionale, attenta a temi di innovazione e sostenibilità, ottimo equilibrio tra teoria e applicazione pratica.
- McGill University (Montreal): multiculturalità vera, tanto rigore accademico… ma la vita in Quebec ha qualche differenza (lingua in primis).
- University of Alberta (Edmonton): laboratori tra i più avanzati e ottime opportunità di fare esperienza in azienda già durante il corso.
Ci sono anche università meno “famose” che offrono programmi di qualità – se non hai il massimo dei voti o non vuoi una metropoli da milioni di abitanti, vanno valutate. Noi di Studey lo diciamo sempre: meglio una buona esperienza in un posto giusto per te, che inseguire per forza un ranking.
Quanto costa davvero (e dove trovare aiuti concreti)
Qui veniamo al punto dolente: le tasse universitarie per gli studenti internazionali sono alte, spesso sopra i 20.000 dollari l’anno. E il costo della vita può essere importante a seconda della città: alloggi, trasporti, cibo hanno prezzi ben diversi da quanto si trova in Italia, soprattutto nelle grandi città.
Alcuni studenti riescono ad accedere a borse di studio universitarie o finanziamenti: sono opportunità preziose, ma non sono infinite e spesso richiedono una candidatura impeccabile, sia dal punto di vista accademico che della documentazione. Non è impossibile, ma serve partire in anticipo e chiedere aiuto se qualcosa non è chiaro. Anche noi di Studey possiamo darti una mano a trovare borse e capire le vere cifre, così da evitare sorprese.
Cose belle e cose difficili (per davvero)
Tutti ti diranno quanto sia stimolante vivere all’estero, conoscere gente da tutto il mondo e imparare da professori che spesso hanno lavorato nell’industria vera. Tutto vero, certo. Però preparati a qualche impatto con la realtà. Ecco i punti dove tanti si trovano in difficoltà (ma lo capisci solo vivendo):
- Il clima: Sembra banale, ma alcune città canadesi ti fanno sentire davvero “al nord”: -20° C a gennaio non sono una battuta. Per alcuni è addirittura figo, altri dopo il primo inverno sono in crisi nera.
- Inglese (o francese): Anche se hai preso un buon voto all’IELTS, scrivere report tecnici o seguire progetti in team è un’altra storia. E se punti su Montreal, sappi che in alcuni contesti serve il francese.
- Burocrazia / Visti: Tra permessi, visti, e documenti vari, ci vuole pazienza. La domanda per il visto deve essere impeccabile, e i tempi non sono sempre brevi.
- Pressione accademica: I primi mesi, tra lingua, metodo di studio diverso e carico delle materie, sembrano una montagna impossibile. È normale sentirsi spaesati. Molti pensano di mollare; chi tiene duro trova spesso un equilibrio, anche cambiando qualcosa del proprio approccio.
Esperienze dall’interno (quello che troviamo spesso tra i nostri studenti)
Quasi tutti quelli che accompagniamo nelle università canadesi ci raccontano che il momento peggiore è all’inizio: quando ti manca la famiglia, il modo di fare italiano, i professori sembrano distanti e le amicizie non arrivano subito. Il trucco – se così si può chiamare – è non chiudersi, chiedere aiuto e accettare di avere bisogno di tempo per adattarsi, sia che tu sia uno “squalo” negli studi o meno. Un altro errore comune? Trascurare la preparazione della carta d’identità accademica: i documenti devono essere tradotti e legalizzati bene, niente lasciato al caso.
Le domande che ci arrivano più spesso
Che documenti servono per iscriversi? | Di solito pagelle tradotte, referenze degli insegnanti, personal statement (cioè una lettera motivazionale fatta bene e non solo “voglio andare in Canada”!), prova di lingua come IELTS o TOEFL. Se qualcosa non è chiara, è meglio chiedere una mano prima e non dover poi rincorrere scadenze. |
Posso lavorare durante gli studi? | Con il visto studentesco sì: fino a 20 ore la settimana in periodo di lezioni, a tempo pieno durante le vacanze. Non ti renderà ricco, ma aiuta – e in certi casi ti serve davvero per far quadrare i conti o fare qualche esperienza utile. |
Università e college sono la stessa cosa? | No: le università danno lauree (Bachelor’s e poi Master), i college sono più orientati a corsi pratici e brevi, spesso con un taglio “hands on”. Qual è meglio per te? Dipende da cosa vuoi fare dopo. |
Queste sono solo alcune delle domande reali e dei problemi che incontrano gli studenti che scelgono il Canada. Se vuoi capire meglio cosa ti aspetta, sapere se il percorso ti può calzare davvero oppure sei ancora pieno di dubbi, puoi scriverci o confrontarti con un nostro ex-studente: niente frasi fatte, solo risposte chiare e, se serve, qualche trucco pratico per non commettere errori grossolani.
Il Canada è una grande avventura, ma come tutte le grandi avventure, va affrontata preparati e senza lasciarsi abbagliare solo dai “pro” senza vedere i “contro”. Se ti va di parlarne con qualcuno che ci è già passato, noi ci siamo.
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