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Studiare ingegneria informatica in UK

Studiare ingegneria informatica nel Regno Unito offre opportunità uniche, ma presenta anche sfide pratiche e burocratiche che vanno affrontate con attenzione e preparazione.

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Studiare ingegneria informatica nel Regno Unito: quello che avrei voluto sapere (prima di partire)

Se stai pensando di studiare ingegneria informatica nel Regno Unito, probabilmente hai già sentito parlare della qualità dei corsi, delle opportunità di carriera e dell’ambiente internazionale. Tutto vero, ma c’è anche tanto altro che spesso nessuno racconta davvero. Mettiamoci comodi e proviamo a vedere insieme – senza filtri – che cosa comporta davvero questa scelta. Qui raccolgo dubbi, consigli pratici e riflessioni nate dalle voci di studenti che ci sono passati.

Perché proprio il Regno Unito per ingegneria informatica?

Non è (solo) la fama a renderlo interessante. Le università britanniche, soprattutto in ambito STEM, offrono corsi aggiornati, molta pratica in laboratorio e spesso connessioni reali con aziende del settore tech. Quasi nessun altro sistema universitario europeo ti spinge così tanto a ragionare fuori dagli schemi, lavorare in gruppo e a buttarti subito nei progetti “veri”.

Però... c’è anche il rovescio della medaglia:

  • I corsi sono tosti: niente svolazzare tra esami "facili". Le aspettative sono alte fin dal primo semestre.
  • La scelta dell’università non è banale: non tutte offrono le stesse opportunità di tirocinio, e a volte ciò che costa meno all’inizio può penalizzarti dopo.
  • Non è per forza “meglio” – dipende da te: UK può fare per te, ma ci sono alternative valide (Olanda, Irlanda, paesi nordici) e vale la pena guardarle da vicino.

Cosa serve – davvero – per accedere a ingegneria informatica in UK?

Ecco cosa nessuno ti dice mai nei webinar pomposi:

  • Diploma e voti non bastano: il personal statement conta tantissimo, ed è uno degli errori su cui inciampano in molti. Mettici la testa, prova più volte e fatti aiutare da chi ci è già passato (gli advisor esistono per questo, e non è una vergogna usarli!).
  • Preparati alla burocrazia: application, traduzioni, referenze, documenti e test di inglese (IELTS di solito richiesto tra 6.0 e 6.5, ma controlla SEMPRE i requisiti specifici di ciascun ateneo). E occhio: qualche scadenza ti sfuggirà. Fa parte del gioco, basta non farsi prendere dal panico.
  • Costi e borse di studio? Dal 2021 spesso paghi come "international", una brutta batosta da digerire. Tasse, alloggio, trasporti... è fondamentale farsi bene i conti, e chiedere info aggiornate – qualche borsa esiste, ma nessuna piove dal cielo.

Le difficoltà vere: rumorose, quotidiane, niente da instagrammare

A parte “il corso”, la vera sfida è tutto quello che succede intorno.

  • La lingua ti prende in contropiede: anche chi è un drago nei test spesso fatica all’inizio con gli accenti (lo Yorkshire non è Londra) o col lessico tecnico. Va bene così, basta non isolarsi: chiedere chiarimenti non fa mai brutta figura.
  • Solitudine e senso di spaesamento: i primi mesi possono essere tosti. Si arriva pieni di aspettative, poi ti ritrovi a fare la spesa alle 22:30 in un supermercato che non capisci, pensando perché hai lasciato casa. A tutti capita.
  • La gestione pratica: visto, conto in banca, assicurazione sanitaria, trovare casa (o peggio: cambiarla tardi!). Nessuna università “fa tutto per te” – però ci sono community, gruppi social e sì, anche noi, che possiamo davvero dare una mano.

Trucchi pratici e storie vere

  • Marco ci ha raccontato di quando ha sottovalutato il personal statement (“pensavo contasse poco, tipo letterina di presentazione”). Gli hanno detto no. Un anno dopo, con il testo riscritto e qualche dritta, è arrivato su uno dei programmi top – con stage retribuito incluso.
  • Sara invece ha scelto la città solo per il costo basso. Poi si è accorta che le aziende del settore erano altrove e il supporto della sua uni per i placement non era granché. Nessuna catastrofe eh, ma ci ha messo più tempo a inserirsi.

In generale, cosa serve per partire meglio preparati?

  • Non lasciare all’ultimo la preparazione linguistica: non serve essere “madrelingua”, ma serve sentirsi a proprio agio a lavorare e discutere in inglese tecnico. Investi in un buon corso se serve, punta al certificato giusto.
  • Chiedi feedback sul personal statement: fatti rileggere il testo, anche da amici che non fanno informatica. Se chiunque ci capisce qualcosa, sei a buon punto.
  • Non fermarti ai ranking: fatti domande pratiche – questa università è adatta anche per la vita fuori dal campus? Sono abbastanza supportato come studente internazionale?
  • Tieni una lista degli step burocratici: non tutto sarà lineare, qualcuno sbaglierà a inserire il tuo nome. La resilienza non si impara sui libri – si impara nelle code ai desk universitari.

Le domande che ci fanno spesso – senza girarci intorno

  • Posso lavorare mentre studio?
    Di solito sì, part-time durante il semestre (circa 20 ore a settimana), ma spesso il tempo scarseggia. Occhio a non sacrificare lo studio, questione di equilibrio.
  • È più facile trovare lavoro in UK dopo questo corso?
    Spesso sì, perché la laurea britannica è considerata forte e i contatti con le aziende aiutano – ma “garantito” non lo dice nessuno. Sta molto a te.
  • Le tasse aumenteranno ancora?
    Dopo la Brexit è cambiato tutto: molti studenti UE pagano come internazionali. Scrivici o cerca info ufficiali aggiornate – ogni anno la situazione cambia.
  • Come scelgo davvero il corso giusto?
    Pensaci su: specializzazioni, stage previsti, modalità didattica e la città stessa. Non c’è “meglio in assoluto”, ma “meglio per te”.

In conclusione…

Studiare ingegneria informatica in UK apre molte strade, ma richiede consapevolezza, energie e anche tanta umiltà. Nessuno parte “pronto”, tutti inciampano su qualcosa. L’importante è non sentirsi soli – è normale avere paura, cambiare idea o chiedere aiuto. Noi ci siamo qui: senza promesse magiche, ma pronti a parlare chiaro e a impegnarci per aiutarti davvero.

Hai altri dubbi o vuoi raccontarci la tua storia? Scrivici. Non lasciamo nessuno con le domande a metà – e se non sappiamo qualcosa, lo cerchiamo insieme.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.