Studiare nel Regno Unito dopo Brexit: cosa cambia per davvero se sei italiano
Se stai pensando di studiare nel Regno Unito, una cosa va detta subito: dopo Brexit le regole sono cambiate parecchio. Niente panico, non è impossibile, ma serve sapere davvero come stanno le cose. Qui non trovi promesse di "ingresso garantito" o formule magiche: preferiamo dirti cosa aspettarti, pro e contro, e—se vuoi—come possiamo aiutarti a navigare questa nuova realtà.
1. Il visto: la nuova normalità
Fino a non molti anni fa, bastava prendere una valigia e un biglietto per Londra. Oggi serve il visto — che, tradotto, significa un po’ di burocrazia in più, tempi più lunghi, un certo investimento economico e zero spazio per improvvisare:
- Accettazione da un’università: per prima cosa ti serve una lettera di offerta da un’università riconosciuta in UK.
- Fondi dimostrabili: il governo britannico vuole vedere che puoi permetterti sia la retta sia la vita nel Regno Unito.
- Inglese certificato: quasi sempre serve il risultato di un test ufficiale tipo IELTS—lo chiedono davvero, quindi meglio prepararsi.
- Costi: tra tasse consolari, visto e NHS surcharge (una tassa per la sanità pubblica), il budget sale e i documenti vanno preparati con attenzione. Tempi rilassati? Non proprio: a volte anche due mesi non bastano, specie d’estate.
2. Tasse universitarie: il salto di categoria
Mettiamo subito le carte in tavola: dopo Brexit, per le università britanniche non sei più un “home student” (quindi niente più tariffe agevolate). Ora sei nella fascia “international”—e sì, questo vuol dire costi più alti. In media, una retta per studenti internazionali va da 14.000 a 25.000 sterline all’anno, a seconda della facoltà e dell’università.
Oltre a questo, le borse di studio pubbliche e i prestiti governativi britannici a cui potevi accedere da cittadino UE non sono quasi mai più disponibili. Qualche università ha borse specifiche per EU students, ma non sono la regola e non coprono tutto. Per molte famiglie, la differenza economica è notevole — serve valutare bene, non solo “se” puoi permettertelo, ma “come” organizzarti per essere sostenibile.
3. Sanità: non basta più la TEAM
Fino a poco tempo fa, bastava la Tessera Europea di Assicurazione Malattia per essere coperto in UK. Ora è diverso: per stare tranquilli durante il tuo soggiorno studio, devi pagare una tassa sanitaria (il famoso NHS surcharge) insieme al visto. Le cifre cambiano ogni anno e di solito sono intorno alle 470 sterline l’anno. Senza questo, niente sanità pubblica. Puoi fare anche una polizza privata, ma spesso costa di più.
4. Opportunità e difficoltà reali… senza filtri
Il Regno Unito resta una delle mete più interessanti—università di qualità, possibilità di stage e lavoro, un ambiente internazionale vero. Però la via è meno ‘automatica’ di prima:
- Pianificare davvero per tempo è essenziale. Il visto, i documenti tradotti, i requisiti di ammissione: non basta farli “in fretta e furia”.
- Conti in tasca: tra retta, alloggio (prezzi molto variabili!), trasporti, polizze e visto, il costo annuale sale.
- Requisiti: ogni università ha richieste particolari, ogni facoltà ha le sue procedure.
- Riconoscimento titoli: la laurea UK di solito vale in Europa, ma ogni caso fa storia a sé, soprattutto se poi vuoi continuare con master o dottorato in Italia o altrove.
5. Cosa ci raccontano altri studenti
Molti ragazzi che abbiamo seguito ci hanno detto che la Brexit ha reso il percorso meno “spensierato", ma anche più chiaro: impossibile partire senza un piano preciso. Qualcuno, davanti all’aumento dei costi e alla burocrazia, ha scelto Irlanda, Olanda o altri paesi UE; altri si sono organizzati al millimetro (con largo anticipo) e sono riusciti comunque a entrare nelle università dei loro sogni.
Gli errori più comuni? Aspettare l’ultimo momento per i documenti, sottovalutare il livello di inglese richiesto, non leggere bene tutte le condizioni del visto o delle università. Cose che sembrano banali, ma a volte bloccano tutto.
6. Quindi: si può ancora partire?
Sì, assolutamente. Ma oggi non basta il semplice entusiasmo per Londra o per la vita da campus. Serve valutare sul serio pro, contro, costi ed energie richieste. E, se hai dubbi o sei un po’ perso (succede a tutti, anche a noi quando abbiamo iniziato!), chiedere consigli a chi ci è già passato può fare davvero la differenza.
Studey è qui per questo: non per prometterti che “andrà tutto facile”, ma per aiutarti a vedere in anticipo cosa succede, come organizzarti, dove puoi risparmiare tempo e soldi, e dove invece serve solo… pazienza.
Se vuoi parlarne senza impegno, puoi scriverci o prenotare una chiamata: rispondiamo noi, ex studenti come te, niente call center o automatismi. E se c’è qualcosa cui non sappiamo rispondere, lo ammettiamo senza problemi: meglio onesti che venderti una favola.
Speriamo ti sia stato utile: questo è il Regno Unito 2024, con tutte le complicazioni ma anche le opportunità vere. Nessuna scorciatoia, ma nemmeno ostacoli insuperabili. Se vuoi sapere come muoversi in concreto o hai domande particolari sulla tua situazione, siamo qui.
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