Studiare in Irlanda dopo il diploma: guida realista di chi ci è passato
Stai pensando di iscriverti all’università in Irlanda dopo la maturità? Magari ti ispira l’idea di un’esperienza internazionale, senza andare dall’altra parte del mondo. Oppure ti attira studiare in inglese, o vuoi semplicemente esplorare qualcosa di diverso dal classico percorso in Italia. Qualunque sia la tua motivazione, qui trovi una panoramica concreta — zero promesse facili, solo la realtà raccontata da chi si è trovato nella tua situazione.
Perché scegliere l’Irlanda?
Prima cosa: l’Irlanda non è un “paradiso perfetto”, ma ha davvero dei vantaggi — e qualche complicazione. L’inglese è ovviamente un punto forte, sia per lo studio che per la vita di tutti i giorni. Le università sono molto apprezzate e il clima internazionale è reale, non una trovata da brochure. Al tempo stesso però ci sono costi da calcolare, pratiche a cui stare dietro, e qualche differenza culturale da non sottovalutare.
Che corsi puoi fare dopo la maturità?
1. Laurea triennale o quadriennale (“undergraduate”)
Le classiche “università” irlandesi, tipo Trinity College Dublin, UCD, UCC e molte altre, offrono corsi in tantissimi ambiti: economia, ingegneria, informatica, scienze naturali, arti, psicologia… La durata va da 3 a 4 anni, a seconda del settore. Gli italiani possono accedere con la maturità, ma conta molto anche il voto finale e qualche volta le singole materie.
2. Corsi brevi e college (certificati, diplomi, percorsi professionalizzanti)
Non ti senti/convince per la laurea “classica”? In Irlanda ci sono anche tantissimi istituti tecnici e college privati con percorsi pratici, dal marketing al turismo, fino ai settori tecnologici. Aiutano a entrare nel mondo del lavoro più rapidamente, ma occhio: verifica sempre che la scuola sia davvero riconosciuta — non tutto quello che trovi su Google va bene!
3. Anno all’estero o trasferimento (“year abroad”, scambi Erasmus o simili)
Un’altra opzione: frequentare un solo anno in Irlanda, come scambio oppure per provare una realtà diversa. In questo caso diventa fondamentale capire bene: come vengono riconosciuti i crediti in Italia? Che tipo di supporto offre la tua università di partenza? Sembra scontato, ma spesso qui nascono le confusioni peggiori.
Come funziona l’iscrizione?
Le procedure sono meno spaventose di quanto sembrano, ma c’è da rimboccarsi le maniche (e farlo per tempo).
- Requisiti: Serve la maturità e la prova di inglese. L’IELTS è il più popolare (quasi sempre almeno 6.0), ma alcune università accettano anche TOEFL o altri certificati. Occhio perché ogni corso potrebbe chiedere qualcosa di specifico.
- Documenti: Oltre al diploma e al certificato di lingua quasi sempre servono: pagella, reference letter (lettere di referenza da prof o tutor) e un personal statement, cioè una “lettera di presentazione” piuttosto personale in cui racconti chi sei, cosa vuoi e perché hai scelto proprio quell’università e quel corso. Qui tanti italiani si bloccano, perché non è facile parlare di sé in inglese senza cadere nei cliché.
- Dove e come si invia la domanda: Per le lauree triennali di solito si usa il portale CAO, che raccoglie tante università insieme e permette di candidarsi in modo centralizzato. Per master o alcuni corsi specialistici si fa domanda direttamente all’università (direct application).
- Scadenze: Attenzione, qui si rischia grosso! La finestra principale per candidarsi di solito va da fine anno (dicembre/gennaio) a inizio primavera (febbraio/marzo, ma può spostarsi). Meglio partire con i documenti già mesi prima, anche perché tra burocrazia italiana e tempi per il certificato d’inglese si rischia di arrivare lunghi.
- Permessi e documenti di soggiorno: Per i cittadini UE (quindi anche italiani) non serve il visto per studiare in Irlanda. Però alcune pratiche locali (per esempio la registrazione all’anagrafe del posto, o l’apertura di un conto corrente irlandese) possono essere articolate. Non è catastrofico, ma va messo in conto, specie se non ti piace la burocrazia.
Le difficoltà vere (quelle di cui spesso nessuno parla)
Costi e gestione della vita quotidiana
Diciamolo chiaramente: l’Irlanda, e in particolare Dublino, è cara. Le tasse universitarie per gli europei sono più basse rispetto agli studenti internazionali non UE, ma comunque da calcolare. A livello di vitto e alloggio, l’affitto e il cibo in Irlanda sono spesso più alti che in Italia. Vale la pena farsi già adesso una lista delle spese “fisse” (tassa, affitto, trasporti, materiali…) e aggiungere almeno un 15% per gli imprevisti.
Selezione e meritocrazia
Alcuni corsi sono super richiesti, quindi voti e preparazione fanno la differenza (più di quanto succede spesso in Italia). Occhio anche al livello della lingua: l’inglese scolastico a volte non basta per reggere ritmi e aspettative. Non basta “essere bravo”, serve prepararsi specificamente, anche psicologicamente.
La burocrazia c’è, inutile negarlo
Fra iscrizioni, certificati, documenti, domande online, spesso si rischia di perdere la pazienza. Personalmente, ho passato una giornata intera a capire come funziona il CAO — non è impossibile, ma se salti un passaggio non ci sono “sconti” (e nemmeno miracoli). Chiedere una mano prima è meglio che correre dietro alle scadenze all’ultimo momento.
L’impatto emotivo: lontananza, lingua, nuovi amici
Trovarsi in un sistema educativo nuovo, magari senza amici, con il meteo irlandese che non aiuta, non è da sottovalutare. All’inizio è normale sentirsi un po’ spaesati, e capita anche di pensare “ma chi me l’ha fatto fare?”. Ma con il tempo la maggior parte delle persone trova il proprio equilibrio — a volte serve solo qualcuno che ti dica che è assolutamente normale avere dei dubbi o sentirsi in crisi.
Cosa facciamo noi di Studey (e cosa non promettiamo)
Noi Studey non siamo una “macchina da iscrizioni”. Siamo ex studenti che hanno affrontato questi passaggi e che ora aiutano altri ragazzi e famiglie a orientarsi, senza promesse magiche.
Ecco dove possiamo darti una mano (se vuoi):
- Analisi e revisione della pagella e dei documenti (così da evitare intoppi sulle materie e sui voti)
- Guida concreta su personal statement e reference letter: niente formule copia-incolla, ma consigli reali su come valorizzare la tua esperienza (anche se ti senti qualunque)
- Supporto passo-passo nelle application su CAO o direttamente alle università
- Orientamento sincero sulla scelta del corso: non tutto va sempre bene per tutti, cerchiamo sempre soluzioni realistiche in base ai tuoi obiettivi e alle tue aspettative
- Mentoring e consigli pratici, anche dopo l’iscrizione: per chiarire dubbi su alloggio, gestione dei soldi, o semplicemente parlare con qualcuno che ci è già passato
Non vendiamo pacchetti tutto incluso con “iscrizione assicurata” né raccontiamo storie di successo sempre lisce. Se c’è una difficoltà, la affrontiamo assieme; se non c’è una soluzione facile, lo diciamo apertamente.
Dubbi frequenti (ricevuti davvero da altri studenti)
Serve il visto per andare a studiare in Irlanda?
No, per ora (2024) gli italiani non hanno bisogno di visto. Però alcune istituzioni o banche possono chiedere registrazioni specifiche, quindi meglio informarsi una volta saputa la città dove andrai.
Che livello di inglese serve?
In media un IELTS 6.0, ma dipende da università e corso. Se non hai la certificazione, ci sono anche opzioni per corsi estivi o percorsi propedeutici, ma è meglio iniziare per tempo.
Come funziona la domanda sul CAO?
È una piattaforma centrale: puoi candidarti a più corsi/università con un solo profilo, ma ogni corso ha requisiti e scadenze “proprie” — conviene sempre fare un doppio check.
Se faccio solo un corso breve, è riconosciuto in Italia?
Dipende. Alcuni diplomi o certificate courses sono validi, altri meno. Prima di iscriverti, controlla SEMPRE che l’ente sia accreditato ufficialmente.
Hai domande specifiche o situazioni “strane”?
Scrivici senza problemi: anche solo per chiarire una procedura o vedere se ha senso “provare”. Studey non ti promette la luna, ma possiamo condividere quello che avremmo voluto sapere noi prima di partire — e magari aiutarti a evitare qualche errore.
Se vuoi partire, bene. Se alla fine cambi idea, anche. L’importante è sapere che esistono strade diverse, e che non sei solo a doverle trovare.
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