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Studiare in Canada: come ottenere il permesso di studio

Ottenere il permesso di studio in Canada richiede un processo rigoroso. Scopri i passi fondamentali per affrontarlo senza intoppi e stress.

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Studiare in Canada: cosa serve davvero per ottenere il permesso di studio

Sognare di trasferirsi in Canada per studiare è una cosa comune, e siamo i primi a capirlo: il Paese attira studenti da tutto il mondo, anche grazie alle possibilità che offre dopo la laurea. Però, c’è un passaggio fondamentale che spesso viene sottovalutato e che può far venire più di un mal di testa: il permesso di studio, cioè il famoso Study Permit.

Se hai iniziato a informarti, magari già ti sarai sentito sommerso da sigle, moduli e mille passaggi burocratici. Qui proviamo a spiegarti tutto, senza frasi fatte e senza promettere la luna, ma dandoti quello che avremmo voluto trovare noi, quando ci siamo passati: una guida senza filtri.

Cos’è il permesso di studio, esattamente?

Il permesso di studio è il documento che ti permette di frequentare un’università, un college, o comunque una scuola in Canada per più di sei mesi. È rilasciato dal governo canadese e vale solo se sei iscritto a un istituto riconosciuto, chiamato DLI (Designated Learning Institution).

Se stai pensando a un corso breve, sotto i sei mesi, in teoria puoi farne a meno — ma verifica sempre, perché le regole si aggiornano in fretta e ogni situazione è a sé. Insomma: per una laurea o un master, quasi di sicuro ti servirà.

Passi veri, non solo teoria

Ti spiego in modo sincero come funziona, senza saltare i dettagli “scomodi”.

1. Prima cosa: essere accettati da una scuola in Canada

Sembra banale, ma spesso si parte dalla carta sbagliata. Devi avere una lettera di accettazione ufficiale da un’università o college che sia nella lista dei DLI. Senza questo passaggio, niente permesso.

2. Documenti richiesti: la lista della spesa (reale)

Qui serve rigore. Ti chiederanno almeno:

  • Lettera di accettazione dall’istituto
  • Passaporto valido per tutta la durata degli studi (controlla le scadenze!)
  • Prova che puoi mantenerti: il governo vuole vedere che hai abbastanza soldi per pagare tasse, vivere, e — almeno sulla carta — tornare in Italia
  • Fototessera recente
  • Titoli di studio precedenti, magari tradotti
  • Certificato penale o sanitario, se richiesto (non sempre, ma possono chiederlo)

Attenzione: a volte chiedono prove aggiuntive, o chiarimenti. E se qualcosa manca o non va bene, è facile rallentare (o bloccare) tutto.

3. Compilare la domanda online

Sito ufficiale del governo canadese, spesso in inglese. Bisogna creare un profilo, caricare i documenti in PDF o JPG, rispondere a domande che possono sembrare inutili ma… non lo sono. Ogni dettaglio conta.

4. Pagare la tassa di processing

Si paga online con carta di credito. La cifra varia, quindi meglio ricontrollare ogni volta. Piccolo consiglio: ricordati di conservare le ricevute, sempre.

5. Impronte digitali e foto biometrica

Per la maggior parte degli italiani serve recarsi fisicamente in un centro autorizzato, spesso a Milano o Roma. A volte c’è pure un colloquio, quasi sempre solo per casi particolari.

6. Aspetta la risposta, senza impazzire

I tempi sono imprevedibili: può volerci un mese o anche di più. Ogni tanto tracciano la domanda, ogni tanto no. Qui serve tanta pazienza e, se hai urgenza o dubbi, meglio confrontarti con chi ci è già passato (lo dico per esperienza personale).

Gli intoppi più frequenti

  • Non basta inviare i documenti “a caso”: spesso la pratica si blocca su prove bancarie poco chiare, traduzioni sbagliate, passaporti in scadenza.
  • Budget sottovalutato: non basta il costo della retta. Vogliono vedere che hai abbastanza anche per l’affitto, il cibo, le spese di tutti i giorni (e, a volte, anche di più).
  • Tempistiche tirate: chi tiene la domanda per l’ultimo mese di solito va in ansia totale. Meglio giocare d’anticipo: tre-quattro mesi prima di partire sono il minimo sindacale.

Studiare sì, ma anche lavorare

Il permesso di studio di solito ti permette di lavorare part-time (20 ore a settimana durante i corsi, full time durante le vacanze). Non è scontato, e bisogna controllare che la cosa sia scritta chiaramente sul permesso. È comunque un buon modo per mantenersi un po’ o fare esperienza, ma serve energia e capacità di organizzarsi.

Dopo la laurea? Si può restare, ma…

Chi si laurea in Canada può, di regola, richiedere un “Post-Graduate Work Permit” per restare a lavorare — spesso per uno o due anni, a volte tre. Non è automatico: bisogna rifare carte, pagare tasse, e dimostrare che tutto è in regola. Ogni tanto il governo cambia le regole, quindi non prendere nulla per scontato.

Serve davvero rivolgersi a qualcuno come Studey?

La verità? Non è obbligatorio. Online trovi tanta burocrazia spiegata, e volendo si può fare tutto “da soli”. Però, qualche volta, un errore piccolo può costarti mesi o proprio il visto. E qui non basta sapere l’inglese: serve capire le richieste non scritte e i dettagli nascosti.

Noi, come Studey, non promettiamo magie. Ci limitiamo a:

  • Rivisitare i tuoi documenti se vuoi avere una seconda opinione
  • Dirti quando fermarti e non buttare via soldi
  • Passarti dritte vere e non solo “procedure standard”
  • Dirti quando rischi di non farcela (e non c’è niente di male)
  • Metterti in contatto con chi c’è già passato e può raccontarti la verità

Domande che ci arrivano ogni giorno

  • Quando devo partire con la domanda per il permesso?
    Tra i 3 e i 4 mesi prima, senza aspettare l’ultimo minuto.
  • Il permesso basta per entrare in Canada?
    Quasi: a volte serve anche l’eTA (autorizzazione elettronica per l’ingresso), quindi meglio controllare in base al volo e alla compagnia.
  • Mi serve l’assicurazione sanitaria?
    Quasi tutti gli istituti te la chiederanno, e senza rischio di finire nei guai per una febbre o un’influenza.
  • E se mi respingono la domanda?
    Puoi riprovare, ma devi capire cosa non è andato. Se serve una mano, qui il confronto concreto con qualcuno che c’è passato vale oro.

In conclusione: prendere il permesso di studio per il Canada non è il boss finale dei videogiochi, ma neanche una passeggiata. Ci sono rischi, imprevisti, e ogni persona ha la sua storia. Se hai bisogno di sbrogliare una questione o semplicemente sentirti meno solo in questa giungla di regole, puoi raccontarci la tua situazione. Se possiamo aiutarti, lo facciamo: se non ne abbiamo le competenze, te lo diciamo, senza filtri.

Siamo qui per supportarti davvero, anche e soprattutto nelle parti più dure.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.