Studiare giurisprudenza in Irlanda: cosa aspettarsi davvero
Se stai pensando di studiare giurisprudenza in Irlanda, probabilmente hai un misto di curiosità (mettersi in gioco all’estero attira parecchio) e tante domande pratiche: vale davvero la pena? È fattibile per chi viene dall’Italia? Cosa succede dopo la laurea? Dopo aver visto e accompagnato tanti ragazzi e ragazze italiani verso questa scelta, proviamo a fare chiarezza su tutto — senza filtri, così come la racconterebbe un amico che ci è passato.
Dove si può studiare legge in Irlanda?
L’offerta non manca, ma occhio: ogni università ha il suo “carattere”. Ecco alcune tra le più gettonate dagli studenti internazionali (italiani inclusi):
- Trinity College Dublin (TCD): l’ateneo più famoso, ambiente super internazionale, tantissima attenzione alla pratica e ai contatti con studi legali irlandesi. Programmi anche molto “accademici” però, da non sottovalutare!
- University College Dublin (UCD): i corsi di legge sono ben strutturati, con parecchio spazio alle materie europee e al common law. Frequentata da molti studenti internazionali.
- University College Cork (UCC) e National University of Ireland Galway (NUIG): associano approccio moderno e possibilità di specializzazione, spesso attraverso scambi o progetti in collaborazione con altri paesi.
Il metodo di insegnamento è piuttosto pratico rispetto a quello italiano; aspettati quindi simulazioni, discussioni di casi, molta interazione.
Cosa serve per iscriversi? (Spoiler: serve organizzarsi)
In molti pensano che basti avere la voglia di partire e il diploma in tasca, ma non è così immediato. Ecco cosa generalmente serve:
- Diploma di maturità valido: sì, serve un diploma che in Italia dia accesso all’università. Alcuni atenei chiedono anche un voto minimo (di solito non bassissimo).
- Certificato di inglese: normalmente IELTS o TOEFL, con punteggi ben precisi (di solito min. 6.5 per IELTS, a volte 7, dipende da corso e università). Non basta “me la cavo con l’inglese”, qui bisogna avere la carta in regola.
- Altri documenti: la classica “application” spesso prevede lettere di referenza e una lettera motivazionale (personal statement). Prepararla bene fa la differenza, ma attenzione: non deve essere una poesia, ma riflettere chi sei davvero e perché vuoi fare legge… in Irlanda.
Le tempistiche possono essere strette, soprattutto per chi non ha ancora il certificato d’inglese o rimanda la preparazione dei documenti. Da qui al “non ti prendono perché ti manca una firma” il passo è breve, credici.
E dopo la laurea? (Il punto sugli sbocchi, senza troppe illusioni)
Il percorso in Irlanda è stimolante e apre diverse porte, MA… se pensi che basti la laurea per essere subito avvocato, non è così semplice — qui come in Italia. Proviamo a scendere nel concreto:
- Diventare avvocato in Irlanda: dovrai seguire un’ulteriore specializzazione (di solito King’s Inns per diventare barrister o Law Society of Ireland per diventare solicitor). Tradotto: altri esami, tempi, costi.
- Carriera internazionale o aziendale: la conoscenza del common law è preziosa per chi vuole lavorare in società legali che si occupano di clienti stranieri, nelle multinazionali o all’interno di ONG.
- Tornare in Italia? occhio, la laurea irlandese non si “trasforma” automaticamente in quella italiana. Se sogni l’albo in Italia, serve informarsi bene sui percorsi di riconoscimento e sugli eventuali esami integrativi.
- Settore pubblico o organismi europei: in alcuni casi, un titolo preso in Irlanda può essere un punto in più per concorsi o lavori nelle istituzioni europee, ma dipende dalle posizioni.
Punti poco Instagrammabili (ma che devi sapere)
Studiare legge in Irlanda ha anche lati complessi, che spesso si scoprono solo quando si è già là. Alcuni aspetti che spesso vengono sottovalutati:
- La fatica con l’inglese “giuridico”: anche se hai un buon inglese, i testi legali e le lezioni dense richiedono molta pazienza all’inizio. Prevedi qualche mese di rodaggio… e qualche ora persa con il dizionario.
- Il costo della vita (e delle tasse): affitti alti, vita costosa e rette mediamente superiori all’Italia. Servono risparmi, o quantomeno un piano su borse di studio/finanziamenti.
- Differenze di sistema: il diritto irlandese (common law) è molto diverso dal civile italiano; può essere una sfida ma anche un vantaggio se punti all’internazionale.
- Iter burocratici: tra application, visti e permessi di soggiorno (se non hai passaporto irlandese/europeo) ci si può perdere. Preparati a documenti, mail, scadenze… e imprevisti.
Vita vissuta: come la raccontano davvero gli studenti italiani
Chi ci è passato dice spesso che all’inizio l’impatto è forte: tra la lingua, i metodi diversi e il senso di straniamento, sono mesi in cui avere qualcuno con cui confrontarsi fa la differenza. In tanti si sono trovati in difficoltà durante le prime settimane proprio a causa della burocrazia (in Irlanda è comunque presente), oppure per aver sottovalutato le scadenze delle application. Al tempo stesso, quasi tutti riferiscono che l’ambiente internazionale e la possibilità di discutere casi veri durante le lezioni danno una marcia in più rispetto a una preparazione solo teorica. Nota pratica: occhio al personal statement e alle referenze, sono due dettagli che hanno mandato all’aria più di una domanda d’ammissione.
Domande che ci fanno spesso (e risposte che vorremmo aver letto prima)
Domanda | Risposta |
---|---|
Qual è il voto minimo di maturità richiesto? | Dipende dalla facoltà e dal corso. La media è comunque abbastanza alta (difficile con meno di 80), ma cambia ogni anno. Meglio sempre controllare al momento, per evitare brutte sorprese. |
Serve per forza un certificato d’inglese? | Sì, ed è praticamente sempre obbligatorio. Senza l’IELTS (o simili) con il punteggio richiesto l’application non viene nemmeno valutata, purtroppo. |
La laurea presa in Irlanda mi serve anche per lavorare in Italia? | Per il mestiere di avvocato (o notaio) in Italia, la strada può essere lunga: bisogna far riconoscere il titolo e, quasi sempre, integrare con esami. Per carriere internazionali o aziendali, invece, è un plus. |
Le prospettive lavorative sono buone dopo la laurea? | Dipende dove punti: chi resta in Irlanda o si sposta su ruoli internazionali di solito trova sbocchi interessanti, anche in aziende e ONG. Se l’obiettivo è rientrare e lavorare “in toga” in Italia, serve un po’ più di pazienza (e non poco spirito di adattamento). |
Hai bisogno di consigli o vuoi capire se questa scelta fa per te?
Vuoi capire meglio se questa scelta fa davvero per te? Mandaci pure le domande (anche quelle “stupide”, che poi tanto non lo sono mai), oppure chiedici di farti parlare con uno studente che sta già facendo giurisprudenza in Irlanda. Nessuna risposta preconfezionata, promesso — parliamo di quello che funziona, degli errori da non ripetere… e pure dei momenti di crisi normali, ma anche di quanto tutto questo possa insegnarti cose che sui libri non troverai mai.
Siamo qui per aiutarti a sciogliere i tuoi dubbi, non per venderti un sogno irrealistico. Se e quando decidi, la scelta sarà soltanto tua.
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