Studiare economia internazionale nel Regno Unito: qualche verità da conoscere prima di scegliere
Scegliere di studiare economia internazionale in UK è una di quelle decisioni che sembrano semplici solo sulla carta. Non è un percorso per chi cerca scorciatoie o soluzioni facili — è un viaggio impegnativo, che apre davvero la mente, ma che si porta dietro tante domande (e un po’ di ansia, sì). Se hai pensato almeno una volta che “tanto in Inghilterra si fa tutto meglio”, fermati un secondo: vale la pena ragionare a fondo su quello che implica, sia dal punto di vista pratico che personale.
Qui trovi una panoramica onesta, senza filtri, delle cose che chi ci è passato davvero avrebbe voluto sapere prima di iniziare.
Cosa significa, davvero, studiare economia internazionale in UK
“Economia internazionale” non è solo formule matematiche e teoria pura. I corsi in UK mettono insieme argomenti come scambi tra Paesi, finanza globale, politiche monetarie, diritto commerciale e spesso casi concreti da aziende vere o istituzioni internazionali. Quasi sempre c’è un mix tra lezione frontale e lavori di gruppo, e la parte “internazionale” non è solo nel nome: i tuoi compagni arrivano letteralmente da tutto il mondo, e non è banale abituarsi a culture, accenti e modi di lavorare diversi.
Come scegliere il corso (non basta la “fama”)
Spesso si pensa che per “farsi notare” serva puntare solo alle università famose. È una mezza verità: alcune, come la London School of Economics o Warwick, hanno sicuramente un peso notevole, ma non sono né le uniche né le più giuste per tutti. Ecco qualche spunto che abbiamo raccolto da chi ci è passato:
- Guarda il programma materia per materia: “Economia internazionale” può voler dire tante cose. In alcune università la parte finanziaria è ovunque, in altre c’è più spazio per diritto, oppure per la sostenibilità. Leggi davvero le descrizioni — magari sembra noioso, ma ti risparmia mille brutte sorprese.
- Occhio a durata e struttura: La maggior parte dei bachelor dura 3 anni, i master 1 anno. Alcuni corsi includono uno stage obbligatorio, altri solo progetti o tirocini facoltativi. Non tutti i percorsi prevedono scambi internazionali — chiedi sempre come funziona e quante posizioni ci sono davvero.
- Costi reali: Qui ci vuole onestà. Dopo la Brexit, le tasse per gli studenti europei sono spesso identiche a quelle dei britannici: si parla di cifre non indifferenti (e sì, Londra costa parecchio più di una città come Sheffield o Manchester). Oltre alle tasse, conta l’alloggio, trasporti, libri, e le piccole spese quotidiane che si sommano. Non sottovalutare il budget!
- Requisiti di ingresso: Il voto di maturità serve, ma ogni università “traduce” i tuoi voti a modo suo. Di solito è richiesto IELTS almeno 6.5, ma per i master può essere anche di più. Il personal statement deve essere scritto bene — niente copia-incolla! — e spesso la reference letter fa la differenza.
- Parla con chi c’è già stato: Trovare ex-studenti, anche online, può aiutarti a capire l’atmosfera e i limiti di ciascun ateneo.
Difficoltà da non sottovalutare (meglio saperlo prima)
- Visto e documenti: Ormai serve il visto per tutti, anche da UE. Non è la fine del mondo, ma va preparato con (molto) anticipo. Serve dimostrare che sei iscritto, che hai i soldi per mantenerti e che copri l’assicurazione sanitaria. Se ti muovi tardi, il rischio di arrivare in ritardo o perdere l’anno c’è.
- Inglese, davvero: Anche con livelli buoni di inglese, all’inizio l’impatto può essere tosto: corsi veloci, accenti diversi, ansia di prendere parola davanti a tutti. I primi mesi sono un piccolo shock per tanti, inutile nasconderlo. Chiedere aiuto (esistono servizi di tutoraggio o gruppi di studio) non è mai un segno di debolezza.
- Vivere lontano, davvero: Solitudine, differenze culturali e piccoli “intoppi” quotidiani (bolletta sparita? Wifi non funziona? Dove trovo i cavoli italiani?) sono all’ordine del giorno, soprattutto i primi tempi. La community Studey prova ad aiutare, ma la nostalgia c’è — inutile raccontarsi favole.
- Budget e costi nascosti: Parecchi studenti si concentrano solo su tasse e alloggio. Ma i costi di materiale, trasporti, cibo (e, sì, qualche uscita ogni tanto) spesso sorprendono. Fai i conti a tavolino, ma lascia sempre un margine per l’imprevisto.
Alternative, se il percorso “classico” non è per te
Non tutti possono (o vogliono) impegnarsi tre anni all’estero, specie per costi o motivi personali. Ci sono altre strade:
- Corsi brevi o summer school: Sono ottimi per capire se lo studio all’estero ti piace davvero, spendendo meno tempo e soldi.
- Master post-laurea: Puoi fare una triennale in Italia e poi cercare un master specialistico in UK; è più breve, più mirato, e spesso più facile da gestire economicamente.
- Formazione online: Alcune università UK offrono corsi online riconosciuti e di qualità. Non è lo stesso che vivere lì, ma può essere un buon compromesso.
Piccoli errori (che tanti ripetono)
Quando parli con chi ce l’ha già fatta (o ha faticato), salta fuori sempre qualche “se solo lo avessi saputo prima”.
- Marco ha atteso l’ultimo momento per scrivere il personal statement (“tanto me la cavo”), ma ha scoperto che senza una lettera di motivazione fatta bene e referenze appropriate era solo uno dei tanti. Ha rischiato davvero di non partecipare.
- Sara invece ha chiesto una revisione dei documenti con Studey. Un occhio esterno l’ha aiutata a correggere dettagli noiosi, ma che pesano nell’application: alla fine è stata presa e ha evitato una bella dose d’ansia.
- Sul costo della vita: tantissimi arrivano a Londra pensando di cavarsela facilmente. Spoiler: la città è carissima e non tutte le “stanze economiche” sono vivibili. Spesso le soluzioni migliori sono nelle zone meno centrali o in condivisione.
FAQ piccole, ma importanti
Che livello di inglese ci vuole? | La maggior parte delle università chiede almeno IELTS 6.5 (magari qualche “component” a 6.0). Per i master, a volte serve anche di più. Se hai dubbi su quale test sia meglio, parliamone: evitare la corsa all’ultimo è già una vittoria. |
Meglio fare un bachelor tutto lì o la magistrale dopo la triennale? | Domanda classica. Il bachelor “full” dura tre anni e ti proietta nel sistema inglese già da subito, ma costa di più (sia in tempo che in denaro). Fare la triennale in Italia e poi il master in UK può essere più accessibile e meno “rischioso”. |
Come funziona con il visto per studenti UE? | Dal 2021 serve il Student Visa, per tutti. Devi dimostrare iscrizione, assicurazione e fondi. Non è difficile, ma la burocrazia va rispettata e bisogna organizzarsi in tempo: nessun trucco magico, purtroppo. |
Ci sono borse di studio per italiani? | Esistono — sia delle università, sia del governo stesso. Ma sono limitate, molto competitive e spesso legate al merito o alle condizioni familiari. È utile informarsi presto, e preparare documenti extra. |
Studiare economia internazionale in UK è una sfida vera: non tutto è perfetto e ogni percorso è diverso. Ma prepararsi bene, ascoltare chi ci è già passato e non farsi abbagliare dai “miti” può fare la differenza tra un’esperienza frustrante e una crescita reale. Non c’è nulla di male nel fare domande, chiedere aiuto o cambiare idea — l’importante è scegliere con consapevolezza, e sapere che non sei solo/a a fare questo viaggio.
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