Studiare economia internazionale in Olanda: cosa sapere davvero
Se ti stai guardando intorno per capire dove potresti studiare economia internazionale, è normale che l’Olanda ti salti subito all’occhio. Non solo perché le università sono quotate e c’è una valanga di corsi in inglese, ma anche perché, diciamolo, sembra tutto più “vario” e internazionale rispetto ad altre destinazioni. Però sotto la superficie c’è molto di più, e la scelta non è sempre così lineare come sembra nelle guide patinate.
Ecco una panoramica molto pratica — senza filtri — di quello che davvero ti aspetta se scegli questa strada.
Perché proprio l’Olanda?
Questa è probabilmente la domanda che tutti ti fanno appena accenni l’idea. La risposta non è solo “perché lì parlano tutti inglese”. La verità è che gli olandesi hanno impostato l’università in modo piuttosto concreto: tanta pratica, tantissimo lavoro di gruppo, progetti reali con aziende, e corsi pensati per farti ragionare anche fuori dai libri.
Ci sono, sostanzialmente, due tipi di università tra cui puoi scegliere:
- Research universities (come Erasmus a Rotterdam): più teoriche, più matematiche, ti preparano bene anche se sogni il master.
- Università di scienze applicate: più pratiche, puoi fare da subito esperienza in azienda.
E la lingua? Oltre il 90% dei corsi di economia sono in inglese. Questa è una notizia bellissima… a meno che non ti senta ancora legato all’inglese scolastico: il livello minimo richiesto non è “da madrelingua”, ma bisogna saperci stare senza restare ai margini, soprattutto in aula e nei lavori di gruppo.
Che corsi puoi aspettarti (e qual è la differenza tra le varie strade)?
A grandi linee le opzioni più gettonate sono queste:
- Bachelor in Economics and Business Economics: dura tre anni, offre una panoramica ampia (macro/microeconomia, marketing, diritto, ecc.). Spesso nel secondo o terzo anno puoi specializzarti di più, anche su temi internazionali.
- Master in International Economics: un anno (a volte due), ti porta a studiare temi come politica economica globale, commercio estero e mercati internazionali. Attenzione: qui il livello si alza parecchio e spesso c’è una selezione seria.
- International Business o management: nomi diversi, a volte ancora più orientati al lavoro internazionale, molto pratici, spesso si lavora fianco a fianco con studenti da tutto il mondo.
Ognuno di questi percorsi ha i suoi requisiti — che, purtroppo, non sono standardizzati. Attenzione a: voti richiesti, certificazioni linguistiche (IELTS e affini) e, qualche volta, una lettera motivazionale che non sia un copia/incolla.
Parliamo di costi
Qui bisogna essere onesti: l’Olanda non è gratis. Anzi, rispetto all’Italia i costi salgono, anche se restano più bassi rispetto a quelli fuori Europa. In media:
- Tasse universitarie: per studenti UE siamo tra 8.000 e 15.000 euro all’anno per corsi in inglese (no, purtroppo non sempre quello che trovi online corrisponde al centesimo — chiedi sempre conferma alle segreterie dei corsi).
- Vita quotidiana: l’affitto, specie ad Amsterdam o Rotterdam, può essere tosto (non tutti trovano stanza nei campus all’arrivo, spesso bisogna ricorrere a stanze private). Poi trasporti, food e assicurazione sanitaria vanno messi in conto.
- Borse di studio: esistono, alcune sono pensate proprio per studenti internazionali, ma sono poche rispetto alle richieste. A volte servono a coprire solo una piccola parte della retta. Qui serve tanta pazienza e applicare presto.
Le difficoltà che non ti racconta nessuno (ma ci sono!)
Non vogliamo scoraggiarti, ma ci sembra giusto raccontare anche il lato meno “Instagrammabile” dell’esperienza:
- Lingua e comunicazione: l’inglese che servono è spesso quello vissuto, non da esercizi delle superiori. Servirà abituarsi a parlare sul serio davanti a colleghi e professori, anche quando non ti senti sicuro.
- Ruoli e autonomia: meno lezioni frontali, molto studio individuale, spesso ti viene solo indicato “cosa” studiare ma il “come” è tutto a carico tuo.
- Burocrazia: le prime settimane sono un mix di carte, registrazioni (Municipalità, assicurazione sanitaria, conto in banca…). Anche per chi è UE può essere snervante.
- Competizione: ci sono tanti studenti bravi — alcuni con background molto competitivo. I momenti no possono capitare a tutti, parliamone senza vergogna.
- Solitudine iniziale: i primi tempi in una nuova città, magari in una stanza trovata su internet, possono essere strani e, a tratti, solitari (non sei il solo a sentirsi così, anche questo passa).
Cosa ti può dare in cambio
Ma allora chi te lo fa fare? Ecco cosa ci ha raccontato Marco, ex studente di Torino che è partito per un master a Rotterdam:
Il primo semestre è una sfida, più che altro contro se stessi: bisogna imparare a chiedere aiuto, a non avere paura di sbagliare inglese, ma soprattutto a costruirsi una nuova routine. Mi è mancata la famiglia, sì, però ho trovato una comunità di ragazzi che, anche se arriva da tutta Europa, ha più o meno le stesse paure. Il network – tra progetti universitari e stage – è la cosa che mi ha aperto più porte.
In fondo, la laurea olandese è riconosciuta ovunque in Europa: puoi spostarti, fare career days, tentare master altrove, lavorare già durante il percorso grazie agli stage. E se poi vuoi restare a lavorare lì? Le aziende sono spesso in caccia di giovani internazionali. Non è scontato trovare lavoro subito, ma tante porte si aprono sul serio.
Domande che spesso ci fanno
-
Serve veramente saper parlare anche olandese?
Per studiare, no. Ma sapere anche l’olandese (magari un po’ per la vita di tutti i giorni, le pratiche, qualche lavoretto part-time) ti aiuta a sentirti meno “fuori dal giro”. -
E se mi perdo nelle procedure di iscrizione?
È capitato quasi a tutti (me compreso). Non aver paura a chiedere — ci sono consulenti, gruppi di ex studenti, e anche Studey, che può darti una mano vera con i documenti e l’iter. -
Le università sono tutte uguali?
No, affatto. Le differenze sono più grosse di quanto pensi (insegnamenti, professori, ambiente, città). Vale la pena fissare call o open days prima di scegliere.
In sintesi — le cose come stanno
Studiare economia internazionale in Olanda può davvero cambiare prospettiva: è un percorso che ti mette alla prova, richiede impegno e adattamento (più di quanto pensino molti), ma è anche un’esperienza ricca, che lascia molto oltre il titolo.
Nessuno può togliere tutte le incognite, ma avere piccoli trucchetti, info chiare e qualcuno che ci sia già passato accanto rende tutto meno pesante.
Se vuoi raccontarci i tuoi dubbi, o vuoi semplicemente sentire una storia vera da chi c’è passato, siamo qui: senza frasi fatte e promesse assurde, solo quello che c’è da sapere — per davvero.
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