Studey

Studiare economia e finanza in UK: corsi e università

Studiare economia e finanza nel Regno Unito offre opportunità, ma è fondamentale pianificare costi, burocrazia e scegliere il corso giusto per te.

Hai domande su questo argomento?

Prenota una call gratuita con un nostro advisor

Prenota Ora →

Studiare economia e finanza nel Regno Unito: quello che avrei voluto sapere prima di partire

Pensare di studiare economia e finanza in UK è già un gran passo: l’offerta di corsi è enorme, il prestigio delle università è noto, le opportunità dopo la laurea possono essere davvero interessanti. Ma insieme agli aspetti belli ci sono anche i lati più concreti (e spesso un po’ noiosi…) che è meglio affrontare subito: ammissione, costi, visti, ansie da “e se poi non ce la faccio?”. Qui provo a darti una guida pratica, senza filtri.


Perché il Regno Unito è così gettonato tra chi studia economia e finanza?

Onestamente, la fama delle università inglesi in questi settori non è esagerata: tante aziende internazionali pescano proprio da qui, e i corsi spesso sono aggiornati e collegati alle richieste reali del mondo del lavoro. Però bisogna anche considerare:

  • I costi sono tra i più alti in Europa
  • Ammissione e burocrazia richiedono attenzione
  • È un’esperienza tosta, non una “vacanza studio” di tre anni

Diciamolo subito: scegliere il Regno Unito “per forza” perché “vale di più sul curriculum” senza essere convinti NON è mai una buona idea. Piuttosto, meglio capire se questa esperienza può davvero rispecchiare quello che vuoi e come ci puoi arrivare.


Quali corsi e università? Occhio alla scelta “giusta per te”, non solo ai ranking

Le facoltà di economia e finanza inglesi prendono nomi diversi: trovi Bachelor of Science (BSc) o Bachelor of Arts (BA) in Economics, in Finance, o “Business with Finance”, ma non sono tutti uguali. Le università più famose in questo campo (tipo LSE, Warwick, Manchester, Bristol, Edinburgh) sono competitive, ma ci sono anche ottimi corsi altrove che magari sono meno conosciuti in Italia ma valgono davvero.

Quello che puoi fare:

  • Chiedi che materie si studiano davvero (alcuni corsi sono più quantitativi, altri più “business” o genericamente aziendali)
  • Guarda sempre le structure del corso online, materia per materia
  • Pensa a quanto vuoi “spingere” su matematica/statistica, che in alcuni corsi UK possono essere parecchio toste

Per i master (MSc), la specializzazione aumenta e spesso le richieste di ammissione sono più alte. Non fermarti al nome dell’università: a volte quello che conta è trovare il team giusto di professori o un corso che davvero ti fa crescere come vuoi tu.


Ammissione: cosa chiedono davvero?

Entrare non è sempre banale. Molti studenti italiani restano sorpresi dalla quantità di passaggi:

  • Diploma di maturità: quasi sempre serve una buona media, occhio alle “predicted grades” se ancora non ti sei diplomato
  • Inglese: serve una certificazione (quasi sempre IELTS almeno 6.5, a volte anche 7.0 – cioè serve studiarci un po’, soprattutto writing e speaking!)
  • Documenti: la famigerata personal statement (lettera motivazionale “vera”, non copia-incolla), almeno una reference letter di un prof, e per alcune università pure un colloquio o test
  • Per i master, la triennale italiana può essere valutata molto caso per caso; conta tanto anche il voto finale

Sembra una montagna, ma si può scalare: preparare le parti scritte (personal statement & co.) con chi ci è già passato aiuta un sacco. Ah, meglio non improvvisare il test d’inglese: qualche simulazione in anticipo salva la situazione.


Costi: è davvero tutto oro quello che luccica?

Qui bisogna essere molto chiari. Le tuition fees (tasse universitarie) per chi parte dall’Italia, dopo Brexit, sono salite (tant’è che c’è chi rinuncia in partenza).

  • Di solito ti chiedono tra le 15.000 e le 20.000 sterline all’anno solo di tasse
  • A queste aggiungi almeno altre 10.000-15.000 sterline tra affitto, trasporti, libri, cibo, burocrazia, visti…
  • Borse di studio “automatiche” per europei praticamente sparite dopo Brexit. Restano bandi specifici dell’ateneo o borse private, ogni tanto qualcosa si trova (ma non è garantito)

Morale: fai bene i conti prima di candidarti, ed evita di indebitarti “alla americana” se non sei sicuro di rientrare dell’investimento. Chiedere una consulenza sul budget, magari anche per capire opzioni diverse da Londra/UK, ormai è una tappa fondamentale.


Aspetti pratici – cose che non ti dicono nelle brochure

  • Visto: Sì, serve anche se sei “europeo”. Meglio portarsi avanti con i tempi, perché rischiare di bloccarsi su un dettaglio burocratico è più frequente di quanto sembra.
  • Casa: Specialmente a Londra la concorrenza è spietata, conviene muoversi mesi prima, farsi un’idea su student halls, case in condivisione, ecc.
  • Didattica diversa: Ti troverai a lavorare da subito in modo più autonomo – molto meno “prof che spiegano e tu prendi appunti”, molto più “lavora a gruppi, fai ricerca, chiedi aiuto se non capisci”. Soprattutto nei primi mesi è normale sentirsi spaesati: prendere tempo per organizzarsi, chiedere dritte a chi c’è già passato, può fare la differenza.

Criticità (davvero): che c’è di difficile?

Mettiamole in chiaro qui:

  • Costi: Altissimi, soprattutto per chi proviene da realtà dove si guadagna poco (o nulla) durante l’università
  • Competizione: Non bastano voti e volontà, serve anche prepararsi ai ritmi (e alle delusioni)
  • Burocrazia: Post-Brexit niente è immediato, specie per visti e health insurance
  • Lingua: E no, non basta “capire l’inglese dei film”. Presentare un saggio universitario è tutta un’altra storia!

Non è tutto impossibile, ma richiede realismo e scelte ragionate. Nessuna esperienza all’estero è “perfetta”: c’è chi cambia idea, chi fatica a ingranare, chi trova amici subito e chi dopo mesi. È tutto normale.


Due storie vere da Studey

Marco (Manchester):
“La parte peggiore è stato mettere insieme IELTS, reference e personal statement: davvero non capivo cosa volessero, e il rischio era fare errori banali. Con un aiuto concreto, sono riuscito a evitare passi falsi – e soprattutto a non buttare tempo e soldi dietro application fatte a caso. Se non fossi stato aiutato anche con il visto, oggi sarei ancora a caricare documenti nel portale UK...”

Sara (Master a Bristol):
“Quando ho fatto domanda pensavo di non essere ‘abbastanza’ preparata. Poi, confrontandomi anche con chi era già passato da questa trafila, sono riuscita a trovare corsi che fossero OK per il mio livello (non perfetto) di inglese e ho capito che non tutti i profili sono ‘standard’. Non è stata una passeggiata, ma almeno ora sento di aver fatto una scelta il più possibile ‘mia’.”


Risposte vere alle domande più frequenti

Economia o finanza: che cambia davvero nei corsi UK?
Economia è più teoria e analisi generale, finanza è più “mercato, gestione investimenti, rischio”. Guarda i moduli degli anni successivi: da lì capisci la differenza.

Quanto è difficile superare i test di inglese?
Per alcuni è semplice, per altre (tipo la sezione writing) meno. Il minimo richiesto di solito è IELTS 6.5, ma alcune università sono più esigenti.

Conviene fare la triennale o il master in UK?
Se ti laurei in Italia, spesso il master in UK è più “mirato” e riconosciuto nel settore finanziario – ma ogni storia è diversa.

Altri paesi più economici?
Sì: Irlanda e Olanda, ma anche Germania e paesi nordici, hanno corsi in inglese e spesso costi più accessibili, soprattutto per chi arriva dall’Europa.


In sintesi (anzi, senza slogan):

Studiare in UK può essere una scelta che ti cambia la vita, ma solo se pensata, programmata e – dove serve – aggiustata in corsa. Nessun esperto ha risposte magiche e nessuna università è perfetta per tutti.

Se vuoi capire come muoverti secondo le tue priorità (e non secondo quello che ti vendono le brochure), puoi parlare con chi ci è già passato o ricevere davvero una revisione seria dei tuoi documenti. E se hai già mille dubbi, sappi che sei in buona compagnia.

Scrivici quando vuoi: qui ascoltare e rispondere senza promettere l’impossibile viene prima di tutto.

Parliamo del tuo caso specifico?

In una rapida call di 20 minuti, un nostro advisor valuterà la tua situazione e ti dirà come possiamo aiutarti a realizzare il tuo progetto all'estero.

Valuta la tua situazione gratuitamente →

Chiamata introduttiva gratuita e senza impegno

Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.