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Studiare diritto internazionale in Olanda

Studiare diritto internazionale in Olanda offre opportunità uniche, ma è importante prepararsi per le sfide burocratiche e logistiche che potresti incontrare.

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Studiare Diritto Internazionale in Olanda: le cose che avrei voluto sapere prima di partire

Se stai pensando di studiare diritto internazionale in Olanda, probabilmente hai già letto che si tratta di una delle mete più popolari in Europa per chi, dall’Italia, sogna un’esperienza davvero internazionale. Ma dietro ai siti web patinati delle università e alle promesse di una carriera senza confini, la realtà è fatta anche di domande, dubbi e – sì – qualche fatica in più del previsto.

Voglio provare a raccontarti quello che spesso non viene detto, con onestà e senza filtri inutili.

Perché l’Olanda (e perché no)?

Sì, le università olandesi sono ben considerate e molte hanno corsi di diritto internazionale completamente in inglese. Ed è vero, si respira un ambiente con studenti da tutto il mondo e una mentalità generalmente aperta. Però non è tutto rosa: il ritmo è alto, la competizione c’è, e se cerchi una scorciatoia o un percorso “facile”, rischi una delusione.

Prima di scegliere, serve capire come funziona davvero il sistema olandese. Ad esempio: i corsi qui sono molto pratici, spesso pieni di lavori di gruppo e casi studio reali. Ti troverai a studiare con persone che non mollano facilmente e docenti che si aspettano che tu faccia domande e partecipi senza paura.

Non tutti i corsi di “diritto internazionale” sono uguali: alcuni ti preparano più alla ricerca accademica, altri puntano su stage, scambi e contatti nel mondo delle organizzazioni internazionali. Leggi i programmi, cerca le testimonianze di ex studenti, e, se hai dubbi, chiedi. Nessuna decisione si prende da una classifica su internet.

Costi e burocrazia: la parte che stressa di più (ma si può gestire)

Diciamolo chiaramente: studiare in Olanda non è economico, specie nelle grandi città. Le tasse universitarie per gli studenti europei sono più basse che per i non-UE, ma comunque superano spesso i 2.000 euro all’anno (e a volte di più per i master). Gli affitti possono arrivare a cifre molto più alte rispetto alle città italiane, e trovare una stanza decente richiede pazienza e spesso compromessi.

In più, tra assicurazioni, trasporti, cibo e libri, il budget rischia di sforare facilmente. Meglio fare due conti in anticipo, e valutare anche borse di studio o lavori part-time – che però, attenzione, non sono sempre facili da trovare nei primi mesi.

Dal punto di vista burocratico, la parola d’ordine è “organizzazione”: ogni università ha le sue regole e scadenze e spesso c’è da tradurre, certificare e caricare documenti vari. Il mio consiglio? Preparati una to-do list e fatti aiutare – anche solo per ricontrollare i dettagli prima di inviare tutto. Avere qualcuno (un mentor, un altro studente, o noi di Studey) che ci è già passato aiuta a non perdere tempo e non impazzire dietro ai moduli online.

Le vere difficoltà (oltre ai libri)

Studiare all’estero non è solo questione di esami. Le difficoltà spesso arrivano dove non te le aspetti: la lingua (anche se il corso è in inglese, i primi mesi possono essere uno shock), la lontananza da casa, lo sforzo di ricostruirti una rete di amici, i giorni no in cui tutto sembra complicato. Sentirsi spaesati o isolati capita più spesso di quello che si pensa, soprattutto all’inizio.

Un errore molto comune è pensare di dover fare tutto da soli. Invece chiedere aiuto – ai compagni di corso, ai servizi studenti, o a qualcun* che ci è passato – è la mossa più intelligente.

Consigli reali dai nostri studenti (e qualche confessione sincera)

Chi ha già vissuto questa esperienza ti direbbe di essere onesto con te stesso prima di partire: valuta davvero il tuo inglese, informati bene su cosa offre (e cosa NON offre) ogni università, non sottovalutare il peso della burocrazia o delle scadenze.

Una cosa che trovare poco nei forum ufficiali, ma che torna sempre nelle chiacchiere tra italiani all’estero: i costi della vita “vera” sono sempre un po’ più alti di quello che pensavi. E sì, la nostalgia di casa, specie nei mesi invernali, si fa sentire.

Altro tema spesso taciuto: a volte capita di accorgersi, dopo un semestre, che il corso scelto non fa per te. Non è un fallimento: succede. Avere qualcuno con cui parlarne può aiutare a non vedere tutto nero e ad aggiustare il tiro senza perdere mesi inutilmente.

Alternative da valutare (senza pressione)

L’Olanda è una delle scelte, non l’unica. Se hai esigenza di budget o vuoi un approccio ancora più pratico, ci sono programmi in Regno Unito e Irlanda simili ma diversi per struttura, sbocchi e costi. Valutare più opzioni, senza innamorarsi subito di una “meta ideale”, spesso porta a decisioni più serene e informate. E se serve una mano per fare chiarezza sui pro e i contro concreti, Studey ti aiuta anche a cambiare idea, non solo a confermare le convinzioni iniziali.

Risposte rapide alle domande più comuni

  • Serve un inglese perfetto? Bisogna dimostrarlo con un certificato (IELTS o TOEFL). Ogni università ha le sue soglie, quindi meglio verificare sempre. Se temi di non arrivare al livello, inizia a lavorarci già da ora.
  • I corsi sono tutti in inglese? Molti sì, ma non tutti. E in alcuni casi qualche lezione extra – o esame – potrebbe essere in olandese. Occhio ai dettagli.
  • Quanto spendo in tutto? Dipende dalla città e dal corso, ma occhio: tra tasse, affitti e vita quotidiana si arriva spesso a 1.000-1.300 euro al mese (se si vive in autonomia).
  • Può chiedere una borsa di studio? Alcune università ne offrono, ma la competizione è alta. Non fare conto solo su quelle, ma provaci, perché può fare la differenza.
  • Come faccio a non impazzire dietro alla burocrazia? Parti in anticipo, fatti spiegare bene i passaggi e (se ti va) lascia che qualcuno con esperienza ti aiuti almeno per i primi step.

Se hai domande, ti serve un confronto sincero, o vuoi sentire il parere di chi ci è già passato – nel bene e nel male – puoi scriverci quando vuoi. Non abbiamo la bacchetta magica e non ti promettiamo scorciatoie, ma almeno non ti lasceremo a metà strada.

Meglio dubitare oggi che trovarsi spiazzati domani.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.