Master in Olanda per studenti italiani: come candidarsi (davvero)
Se ti stai chiedendo come si fa – in pratica, senza giri di parole – a iscriversi a un master in Olanda partendo dall’Italia, sei nel posto giusto. Qui non troverai una lista fredda di passaggi “ideali”, ma quello che davvero ti aspetta, quali ostacoli incontrerai e qualche trucco imparato sulla pelle di chi c’è già passato.
Perché proprio l’Olanda?
Non giriamoci troppo intorno: l’Olanda attrae così tanti studenti per vari motivi. I corsi sono quasi tutti in inglese, lo stile di insegnamento è più pratico e internazionale che da noi, e si respira un’atmosfera aperta, dove non sei un “numero”. Detto questo, non significa che sia perfetta o che la vita sia “amichevole” da subito.
Prima di decidere, ti consigliamo di chiederti alcune cose davvero terra-terra:
- Il mio percorso di studi è in linea con quello che chiedono lì? (Alcuni master sono chiusi solo a chi ha lauree specifiche.)
- Ho davvero già un certificato d’inglese valido? (NO, il livello scolastico raramente basta. E le eccezioni sono poche.)
- Posso permettermi i costi tra tasse, affitto e spese? (Vivere in Olanda costa, ne parliamo più avanti.)
- Me la sento di cambiare ambiente senza drammatizzare se all’inizio tutto sembra enorme?
Se anche una sola di queste domande ti mette ansia, tranquillo: sei in media con chi parte.
Ok, deciso: voglio provare a candidarmi. Da dove si comincia?
Non aspettare che qualcuno “ti prenda per mano”. Serve un po’ di iniziativa, ma una guida affidabile è fondamentale. Ecco, praticamente, come si fa:
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Cerca i corsi giusti
Vai diretto sui siti ufficiali delle università o chiedi a una community come la nostra se hai dubbi su cosa sia davvero accreditato. OCCHIO: le “applied sciences” sono più pratiche, le “research universities” più teoriche e accademiche. C’è differenza, pure grossa, e in Italia spesso interessa nella conversione titoli. -
Controlla se puoi candidarti veramente
NON farti ingannare: non sempre la tua laurea italiana è accettata così com’è. A volte servono crediti di un certo tipo, a volte una media minima, a volte… serve dimostrare di avere (o di non avere!) certe materie.- Inglese: ti servirà una certificazione tipo IELTS o TOEFL, e non puoi presentarla “alla buona”: di solito vogliono vedere il numero della sessione ufficiale. Senza, non guardano nemmeno il resto.
- Altri documenti richiesti possono essere lettere di referenza, motivazione (il famigerato personal statement), copia degli esami con voti, passaporto aggiornato.
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Candidatura effettiva
Sì, esiste la piattaforma Studielink dal quale parte tutto (a volte poi vai anche sul portale della singola università). Segui le scadenze rigidamente: ad Amsterdam, per esempio, molti master chiudono le domande già a gennaio/febbraio per l’autunno dopo.
Attenzione al personal statement: qui vincono quelli onesti, che dicono perché proprio quel corso, in quella università, con spunti personali. Non serve inventarsi una storia eroica. Chiedi un consiglio o fallo correggere da chi ci è già passato: può davvero fare la differenza. -
Aspetta, rispondi, non perdere la testa
Dopo la candidatura, può essere che ti chiedano qualcosa in più o un colloquio. Se la risposta è sì, ti arriverà una lettera ufficiale. In quel momento sì, comincia il bello: gli incastri fra iscrizioni vere e proprie, deposito tasse, pratiche per il soggiorno o visto (se non sei cittadino UE serve qualche passaggio in più, ma anche per UE c’è un po’ di burocrazia).
Consiglio onesto: preparati psicologicamente a ritardi o a dover spiegare tutto mille volte anche in inglese. Fa parte del gioco.
Gli errori dove cascano quasi tutti
- Arrivare tardi: in Olanda non aspettano “fino a luglio” come alcune università italiane — i posti si chiudono, e ti tocca rimandare di un anno.
- Sottovalutare l’inglese: anche se te la cavi a scuola, gli esami ufficiali sono una seccatura e richiedono tempo per essere prenotati.
- Non pianificare soldi e casa: l’alloggio in Olanda può essere un terno al lotto, specie nelle città grandi. E non basta la retta: le spese mensili sono elevate, tra affitti che volano facili sopra i 500/600€ e il resto.
- Dare per scontato che “tanto mi aiuta qualcuno”: spesso sei tu che devi alzare la mano e chiedere — che siano colleghi, advisor, piattaforme come Studey o anche studenti italiani già su.
Com’è davvero diverso rispetto a UK o altri Paesi?
Rispetto al Regno Unito, in Olanda si paga meno per le tasse (almeno per chi viene dall’UE), ma la vita costa sempre cara e il sistema delle borse di studio è limitato. Gli orari e i modi di insegnare sono più “aperti” ma anche più tosti: molte meno ore frontali, molto più lavoro pratico da soli o in gruppo. Anche il clima e la socialità sono diversi: tante persone da tutto il mondo, ma si rischia di restare nel proprio “gruppetto”, specialmente se l’inglese non è fluente.
Quello che gli studenti spesso NON dicono (ma dovrebbe essere chiaro)
Marco, dopo mille ansie, ce l’ha fatta a entrare a Delft:
"Il personal statement mi ha fatto sudare. Non sapevo da dove cominciare, ma quando ho chiesto feedback a chi era già passato, mi sono reso conto che doveva essere molto concreto, niente fuffa."
Sara, invece, ricorda:
"Pensavo di trovare lavoretti al volo, mi sono sbagliata. Certe volte, tra carte da riempire e affitti da firmare, pensi quasi di mollare. Se non pianifichi bene le spese, la pressione sale subito."
Nessuno ti giudica se hai paura o cambi idea, ma è importante sapere come stanno davvero le cose prima di buttarsi in questa avventura.
Domande che prima o poi ti farai (e risposte senza filtri)
Serve sapere qualcosa di olandese? | Non per studiare, ma anche solo ordinare al bar o cercare casa diventa più semplice se hai qualche base. In ogni caso, nessuno si aspetta che tu sia fluente da subito. |
Posso fare tutto online da solo? | Sì, in teoria. In pratica, tra Studielink, portali delle università e carte bollate, a volte si rischia di perdere un dettaglio. Meglio farsi aiutare almeno per i controlli finali. |
La mia università sarà riconosciuta in Italia? | Di regola, se è accreditata in Olanda (NVAO), sì. Ma meglio verificare caso per caso, soprattutto se vuoi fare professioni regolamentate dopo la laurea. |
Quando devo iniziare sul serio? | Almeno 6-8 mesi prima. Tra esami di inglese, raccolta documenti, traduzioni, tempi di risposta… il tempo vola. Non aspettare mai l’ultimo momento. |
Due (vere) dritte finali prima di chiudere
- Nessuno ti prometterà la luna: candidarsi bene richiede attenzione e sbattimento, ma è un percorso che ti fa crescere indipendentemente dal risultato.
- Chiedi aiuto a chi ci è già passato o a chi lo fa di mestiere, non soltanto per la candidatura ma anche DOPO, quando arrivano le prime difficoltà pratiche all’estero. Studey nasce proprio per questo — e, sì, la nostra maggior soddisfazione è aiutarti anche quando le cose non vanno lisce.
Se hai domande specifiche o vuoi solo parlare con qualcuno che ci è già passato, scrivici senza problemi. Anche solo per raccontarci che sei confuso: capiamo benissimo cosa significa affrontare tutto questo. E se possiamo, un consiglio sincero (pro o contro l’Olanda!) non te lo neghiamo di sicuro.
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