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Come trovare programmi di studio con borse di studio totali

Studiare all'estero può sembrare costoso, ma esistono borse di studio totali. Scopri come trovarle e ricevi consigli pratici per avere successo.

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Se affrontare il discorso “studiare all’estero” ti fa venire un nodo allo stomaco per via dei costi… tranquillo, ci siamo passati tutti. Prima di mollare il sogno, vale la pena sapere che le borse di studio totali non sono solo una leggenda metropolitana. Esistono, anche se spesso sembrano nascondersi meglio di dove abbiamo messo il passaporto la mattina della partenza. Qui ti racconto, senza filtri e senza illusioni, come funziona la caccia alla borsa che copre tutto — e qualche consiglio che avrei voluto ricevere io, anni fa.


Che cosa intendiamo per “borsa di studio totale”?

Il termine fa sognare, ma conviene capire davvero di cosa si parla. Di solito una borsa “totale” vuol dire: tuition fees pagate (cioè le rette universitarie), alloggio incluso e a volte addirittura un piccolo budget per vivere (o sopravvivere) in città, anche se la pizza londinese sarà sempre cara. Spesso sono pensate per premiare chi ci mette impegno e passione nello studio, o chi parte da situazioni svantaggiate. La concorrenza c’è, inutile negarlo – per questi aiuti si buttano in tanti – ma non è una questione solo di voti e medie stellari.


Dove le trovi davvero?

Ecco un po’ di indirizzi dove partire a cercare, ma occhio: non c’è una “formula magica” né un solo sito dove si trova tutto già pronto.

  • Siti web delle università estere
    Sembra banale, ma tutte (o quasi) hanno una sezione “scholarships” o “fees and funding”. Buttaci un occhio perché ci sono spesso bandi che non si trovano da nessun’altra parte, anche per studenti “undergrad” e non solo per master e dottorati.
  • Portali specializzati e database ufficiali
    Non tutti sanno che paesi come UK, USA, Olanda e tanti altri hanno i loro portali ufficiali — ad esempio “DAAD” per la Germania, “Chevening” per il Regno Unito, “Scholarships.com” per gli USA, “Study in Holland”… Insomma: niente trucchetti, solo molto lavoro di ricerca!
  • Bandi pubblici e borse gestite da enti di governo
    Fulbright (per l’America), Erasmus+ (per scambi in Europa), o anche borse statali italiane per chi va all’estero. Non sono impossibili, però richiedono pazienza con la burocrazia.
  • Associazioni, fondazioni e aziende
    A volte chi lavora in un certo settore finanzia borse per studenti meritevoli o motivati in campi specifici (tecnologie, scienze sociali, ecc.). Qui conta tanto anche la motivazione vera e la voglia di mettersi in gioco.

Sì, ma come faccio? Qual è il trucco?

Qui non si tratta solo di essere il migliore della classe. Qualche dritta concreta:

  • Profilo personale
    Non serve essere da 10 e lode su tutta la linea, ma avere passioni vere, aver fatto volontariato, magari aver già affrontato esperienze all’estero… tutto fa brodo. Più sei “autentico”, più piaci (davvero).
    Se non hai tutto questo? Non abbatterti, molte selezioni valutano anche chi ha solo tanta voglia di cambiare.
  • Personal statement
    Qui, dimentica le frasi fatte: racconta perché proprio tu vuoi andare lì, cosa ti spinge davvero, cosa ti piacerebbe costruire. Non è un esame di inglese, è una lettera umana.
  • Scadenze… e pazienza!
    I bandi aprono spesso con mesi d’anticipo — e chi va tardi, trova già la torta finita. Organizzati per tempo e non scoraggiarti se qualcosa va storto la prima volta (o la seconda).

Domande che ci fanno (quasi) tutti

“Ce la farò senza un voto altissimo?”
Dipende. Su alcune borse di studio il voto conta, ma in tanti casi quello che hai fatto, dove sei cresciuto e la tua motivazione contano molto di più. Ad ogni modo, vale la pena provarci: la pratica ti fa capire come gira il mondo delle selezioni.

“Devo avere esperienze incredibili o parlare inglese perfetto?”
No, nessuno qui è nato William Shakespeare. L’importante è mostrare la volontà di fare, migliorare, imparare. Molti programmi aiutano anche chi arriva con un inglese “normale”.

“È tutto davvero gratis? Ci sono sorprese?”
Le borse totali vere coprono quasi tutto, ma piccolo disclaimer: magari il volo aereo o le spese personali (uscite, viaggi extra) restano a tuo carico. Chiedi sempre dettagli all’università o all’ente che offre il finanziamento.

“Se vado fuori dalla mia comfort zone… e poi mi sento perso?”
Ogni viaggio è una montagna russa di emozioni, da “esco e conquisto il mondo” a “voglio il mio letto”. La buona notizia? Non sei solo, e trovare una community che ti capisca davvero (noi di Studey, come tanti altri ex-studenti) può fare la differenza.


E se ti sembra un labirinto (spoiler: spesso lo è)

Se dopo aver letto tutto hai in mente più domande che risposte, tranquillo: è normale. Nessuno, nessuno trova la borsa perfetta al primo colpo. A volte si fanno errori, altre si ricevono piccole grandi sorprese. Se vuoi parlarne con qualcuno che ci è già passato, scrivici: non promettiamo magie, ma almeno ti aiutiamo a leggere tra le righe di bandi e siti, senza farti perdere tempo.

Studiare fuori da casa è una delle avventure più toste (e belle) che puoi scegliere; non lasciare che la questione economica diventi un muro insormontabile. Informarsi, provarci e — ogni tanto — chiedere un consiglio (anche solo per capire se un’offerta è “troppo bella per essere vera”) non è mai tempo perso.

Quando vuoi, ci trovi. Abbiamo già fatto il percorso e, se serve, lo rifacciamo insieme a te.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.